Documenti e moduliPermesso di soggiorno

Il vostro primo permesso di soggiorno: Come ottenerlo?

Il vostro primo permesso di soggiorno è il primo documento sostitutivo che si ottiene quando si richiede la conversione del proprio visto una volta entrati in Italia.

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Vediamo insieme come si effettua la richiesta e quali permessi si possono richiedere!

Entro quando puoi richiederlo?

Anzitutto, bisogna ricordare che il permesso di soggiorno, viene rilasciato a tutti i cittadini stranieri che intendono soggiornare in italia per un periodo superiore a tre mesi in Italia.

La richiesta deve essere effettuata entro i primi 8 giorni lavorativi dopo l’ingresso in Italia e in base al visti che avete potete richiedere un diverso tipo di permesso di soggiorno.

Per esempio se siete arrivati con un visto per studio, avete la possibilità di richiedere un permesso di soggiorno per studio. 

Se invece siete arrivati in Italia con un visto turistico, questo può essere convertito in un permesso per motivi famigliari. 

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Quali documenti servono?

Per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno è necessario presentare:

  • il modulo di richiesta;
  • il passaporto, o altro documento di viaggio equivalente, in corso di validità con il relativo visto di ingresso, se richiesto;
  • una fotocopia del documento stesso;
  • 4 foto formato tessera, identiche e recenti;
  • la documentazione necessaria al tipo di permesso di soggiorno richiesto
  • il versamento di un contributo
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Accordo straniero/stato:

L’accordo per l’integrazione dello straniero è stato introdotto nel 2012 con D.P.R. 14 settembre 2011, n.179.

A partire da questa data, tutti gli stranieri di età superiore a 16 anni devono stipulare tale accordo, o per lo meno coloro che intendono richiedere un permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno.

Ciò significa che i lavoratori stagionali non esclusi da questo accordo, in quanto la durata del loro soggiorno è solitamente inferiore a 9 mesi. 

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Come è articolato l’Accordo integrazione tra straniero/stato e quanto dura?

L’accordo è articolato in crediti. Ogni somma di crediti corrisponde ad un adempimento che deve svolgere lo straniero.

Lo straniero parte con un numero di crediti pari a 16 e deve raggiungere un minimo di 30 crediti alla fine dei due anni.

Dopo la stipulazione, lo straniero, entro 90 giorni dalla data della sottoscrizione, un corso gratuito di formazione civica della durata complessiva di 10 ore presso i Centri di Istruzione per gli Adulti (CPIA) o i Centri Territoriali Permanenti (CTP).

Quali sono i doveri delle parti?

Stato Cittadino Straniero
Deve garantire l’impegno delle istituzioni a sostegno del processo di integrazione dello straniero attraverso ogni idonea iniziativa Deve impegnarsi ad acquisire un livello adeguato di conoscenza della lingua italiana parlata (equivalente almeno al livello A2 di cui al quadro comune europeo di riferimento),

Bisogna avere una sufficiente conoscenza dei principi fondamentali della:

  • Costituzione;
  • Repubblica;
  • Cultura civica e della vita civile in Italia (con particolare riferimento ai settori della sanità, della scuola, dei servizi sociali, del lavoro e degli obblighi fiscali).

Se ha figli, lo straniero deve garantire loro l’adempimento dell’obbligo di istruzione

Quanti crediti deve accumulare il cittadino straniero?

Per considerare adempiuto l’accordo, all’atto della verifica, lo straniero dovrà conseguire almeno trenta crediti che ricomprendano obbligatoriamente i suddetti livelli minimi di conoscenza della lingua italiana e della vita civile e sociale in Italia.

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Come vengono riconosciuti i crediti?

Un mese prima dello scadere del biennio – e dell’eventuale anno aggiuntivo di proroga- lo sportello unico della prefettura competente, avvieranno le procedure di verifica dell’accordo richiedendo allo straniero la documentazione necessaria ad ottenere il riconoscimento dei crediti.

O, in assenza della predetta documentazione, provvederà ad accertare i livelli di conoscenza richiesti attraverso un apposito test svolto a cura dello sportello medesimo.


Una volta adempiuto all’accordo di integrazione, il cittadino può eventualmente anche convertire  il suo permesso di soggiorno per diversi motivi.

Vediamo insieme quali sono i principali permessi di soggiorno che si possono richiedere in Italia.

Il Decreto Sicurezza fortemente voluto dall’ex ministro dell’Interno, aveva precedentemente abrogato i permessi di soggiorno umanitari.

Ma quali sono i permessi che possono essere rilasciati al cittadino straniero?. In questo articolo lo vedremo insieme.

Permessi di soggiorno per protezione sociale:

Il decreto sicurezza ha modificato il testo unico del 1998 (legge Bossi-fini), sostituendo il permesso di soggiorno per motivi umanitari, con cinque permessi, che non danno nessun diritto alla straniero e che garantiscono solo assistenza sanitaria urgente ed in via eccezionale.

Uno dei nuovi permessi, è il permesso di soggiorno per protezione sociale.

Ha una durata di un anno e viene rilasciato dalla Commissione territoriale per la protezione internazionale, per difendere lo straniero da eventuali rischi di persecuzioni o torture.

E’ possibile rinnovarlo sino a quando sussiste la situazione di pericolo ed con il permesso per protezione sociale è possibile lavorare.

Tale documento non può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

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Decreto Sicurezza: Permesso di soggiorno per calamità

Il permesso di soggiorno per calamità, è un nuovo permesso della durata di 6 mesi, rilasciato allo straniero che non può ritornare nel Paese di origine a causa della situazione di contingente eccezione calamità.

E’ possibile rinnovarlo, si può lavorare, ma non può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro.

Permesso di soggiorno per cure mediche:

Gli stranieri che hanno bisogno di cure mediche in un paese straniero possono fare la richiesta del permesso di soggiorno per cure mediche alle istituzioni sanitarie italiane.

Cos’è il permesso per cure sanitarie?

Si tratta di un permesso che ti permette di usufruire del trattamento medico nel paese per cui si fa la richiesta, qualora se ne abbia la necessità.

Per saperne di più: Clicca qui

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