Retribuzione badanti 2021: Tariffe della paga
Sommario
E’ stata comunicata la nuova retribuzione badanti 2021 da parte dell’Inps per il 2021, per quanto i datori di lavoro che sono in grado di assumere e impiegano a tempo determinato o indeterminato colf e badanti.
Di conseguenza i lavoratori domestici.
I numeri dovuti e i coefficienti di ripartizione che bisogna usare per l’anno in corso sono riportati nella Circolare n. 9 del 25 gennaio 2021.
Questa chiarisce che per l’anno 2021 non ci sarà nessun cambiamento per i valori delle fasce di retribuzione per calcolare i contributi dovuti.
Retribuzione badanti 2021: Le fasce dei contributi
In norma le fasce su cui vengono calcolati i contributi tengono conto ogni anno dell’indice di variazione dei vari prezzi al consumo che si stima per l’Istat per le famiglie di operai ed impiegati (FOI).
In quanto, per quanto riguarda il biennio 2019-2020, l’indice è risultato negativo (pari al -0,3%) non varia nulla rispetto allo scorso anno.
Di conseguenza, per l’anno 2021, è stata confermata la fascia di retribuzione pubblicata con la Circolare n. 17 del 6 febbraio 2020, su cui bisognerà calcolare i contributi dovuti per l’anno 2021 per i lavoratori domestici.
Nel caso in cui l’orario del lavoratore domestico non superi le 24 ore settimanali , le fasce di retribuzione cui corrispondono i relativi valori contributivi sono:
- Retribuzione oraria effettiva fino a 8,10 euro;
- Retribuzione oraria effettiva oltre 8,10 euro fino a 9,86 euro;
- Retribuzione oraria effettiva oltre 9,86 euro.
Nel caso in cui invece l’orario di lavoro è maggiore alle 24 ore settimanali il valore contributivo è fisso per tutte le ore retribuite.
Che differenza c’è tra colf e badante?
Generalmente, è chiamata colf la lavoratrice che si occupa delle normali incombenze quotidiane che riguardano l’abitazione familiare (pulizia, commissioni, talvolta cucina…), mentre la badante è chi assiste una persona del nucleo familiare.
Non esiste un inquadramento specifico per la colf diverso da quello della badante, ma la categoria in cui inquadrarle dipende dalle specifiche mansioni e dall’esperienza.
Assunzione colf e badanti:
I colf e badanti rientrano nella categoria dei lavoratori domestici che prestano il loro servizio per il funzionamento della vita familiare.
La loro assunzione è strettamente regolarizzata il datore di lavoro deve attenersi alla procedura prevista dalla legge per non incorrere in pesanti sanzioni.
Il datore di lavoro ha la possibilità di assumere una persona già presente sul territorio italiano con un regolare permesso di soggiorno o fare una richiesta nominativa in occasione dell’emanazione del decreto flussi che stabilisce il numero massimo di assunzioni di lavoratori stranieri.
In questo ultimo caso il datore deve fare richiesta attraverso il il sito nullaostalavoro.interno.it.
Se la richiesta viene accettata dallo Sportello Unico per l’Immigrazione convocherà il datore di lavoro per il rilascio del nulla osta di lavoro
Il lavoratore straniero farà il suo ingresso entro sei mesi dal rilascio del nulla osta con un visto di ingresso per lavoro subordinato.
Entro 8 giorni dall’arrivo in Italia deve recarsi in allo Sportello Unico per l’Immigrazione dove avverrà la firma del contratto e in seguito rilasciato il permesso di soggiorno per colf e badanti.
Dopo l’instaurazione del contratto, il datore deve comunicare all’INPS entro i tempi stabiliti l’instaurazione del rapporto di lavoro attraverso il canale telematico, intermediari o servizi di Contact center.
L’INPS apre una posizione assicurativa e invia al datore di lavoro gli avvisi di pagamento per il versamento dei contributi dovuti, in base alla paga oraria effettiva.
I versamenti effettuati all’INPS dal datore di lavoro consentono al lavoratore domestico italiano o straniero di accedere a una serie di prestazioni assicurative e pensionistiche come per esempio:
- Assegno per il nucleo familiare;
- Indennità di disoccupazione;
- Indennità di maternità;
- Indennità antitubercolari;
- Rimborso per donazione sangue;
- Rimborso per donazione midollo osseo;
- Cure termali;
- Assegno di invalidità;
- Pensione di inabilità;
- Pensione di anzianità;
- pensione di vecchiaia;
- Pensione ai superstiti o di reversibilità.
Bonus badanti 2021: quali sono i documenti?
Per ottenere il bonus badanti e colf serve inviare la richiesta tramite il sito dell’inps.
Per poter accedere occorre inserire le proprie credenziali con:
Per chi volesse, c’è anche l’opzione di telefonare al numero verde del Contact Center 803 164 ( gratuito da rete fissa), agli uffici postali per ottenere lo Spid o utilizzare la funzione “richiesta pin”.
Se si desidera effettuare la domanda in maniera gratuito occorre recarsi i patronati.
Retribuzione badanti 2021: Lo stipendio
Fino al 31 dicembre 2021 le tabelle retributive di colf, badanti, baby sitter, giardinieri, cuochi e maggiordomi, equivalgono ai seguenti valori:
- Livello A € 645,50 ;
- Livello AS € 762,88;
- Livello B € 821,56;
- Livello BS € 880,24;
- Livello C € 938,94;
- Livello CS € 997,61;
- Livello D € 1.173,65;
- Livello DS € 1.232,33.
Cambia anche la paga oraria per le non conviventi che è la seguente:
- Livello A € 4,69;
- Livello AS € 5,53 ;
- Livello B € 5,86;
- Livello BS € 6,22;
- Livello C € 6,57;
- Livello CS € 6,93;
- Livello D € 7,99;
- Livello DS € 8,33.
Busta paga badanti e colf: Una cautela reciproca
Queste precisazioni sono necessarie per il fatto che, nonostante sia un obbligo del capo al datore di lavoro, la busta paga non viene sempre corrisposta al dipendente.
Questa mancanza di solito esiste per l’accordo e conseguente rapporto di fiducia sorto tra le parti all’atto del contratto.
Tuttavia il cedolino paga, oltre che essere un dovere del datore e un diritto del domestico, è necessario anche a precauzionale reciprocamente le parti.
Tutte e due, tuttavia saranno in grado a trarre vantaggio dalla sua presenza.
Il datore di lavoro sarà in grado di difendersi bene nel caso di eventuale denuncia per mancato o parziale pagamento.
In caso contrario il lavoratore sarà i grado di tutelarsi da richieste poco consone alla sua mansione spesso avanzate dai datori di lavoro.
Di conseguenza, il cedolino mensile – che può tranquillamente essere stilato su carta semplice (non per forza su modulo per ricevute) – può permettere una tutela da possibili vertenze lavorative.
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