Pensione di reversibilità: quali sono i cambiamenti per i coniugi?

Nel 2016 hanno reso incostituzionale la norma anti badanti per la percezione della pensione di reversibilità.

Per prima cosa la pensione di reversibilità è ottenibile a tutti coloro che hanno subito la morte del coniuge pensionato.

Fu redatta una norma anti badanti per l’ottenimento della pensione, che è stata poi annunciata nel 2016 come incostituzionale.

Era una norma utile a sconfortare i matrimoni tra persone con un enorme differenza di età, ovvero con persone anziane allo scopo di ereditare la pensione.

Dunque, decisero di emanare una norma che diminuisca la pensione riferendosi agli anni di matrimonio e anche basandosi sulla differenza di età tra marito e moglie.

Come prima anticipato la norma del 2016 è stata identificata come incostituzionale dalla nota numero 174 del 20 luglio 2016.

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Al coniuge spetta la pensione di reversibilità?

Nel paragrafo precedente si è parlato della norma anti badanti. Essa aveva come scopo quello di diminuire la somma della pensione di reversibilità che spettava una volta deceduto il coniuge.

Se l’età del marito e della moglie dovesse superare i 20 anni anche in questo caso vi è una riduzione.

La pensione si riduceva anche in caso in cui il matrimonio fosse inferiore a 10 anni di durata soprattutto se uno dei coniugi avesse superato i 70 anni di età.

Questa riduzione fu giudicata ingiusta in quanto oltre ad essere abbastanza sostanziosa, non era in grado di differenziare se il matrimonio celebrato tra badante e anziano fosse stato eseguito solo per interesse o se ci fosse un vero legame sentimentale.

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Com’è cambiata la pensione di reversibilità?

Secondo il tribunale questa normativa invadeva quelli che erano i principi morali riguardanti la pensione.

Concepita come normativa immorale, l’INPS conferma l’annullamento della norma sulla pensione di reversibilità grazie alla circolare 178 del 2016.

Ad oggi, dunque, per una persona sposata con un’altra più grande di lei di 36 anni, e che quest’ultimo abbia già ottenuto la pensione. Anche se sposati da poco tempo, una volta deceduto potrà ottenere il 60% della pensione.

Ciò cambia se dovesse condividerla con ex coniugi che abbiano l’assegno di divorzio.

Anche se suo marito, quindi, ha 35 anni più di lei, è già pensionato e il matrimonio dura da pochi anni la quota che le spetterà al suo decesso della pensione di cui è titolare è il 60%, a meno che non debba dividerla con eventuali ex coniugi titolari si assegno di divorzio.

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