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Il Decreto Scuola è legge: Ecco come funziona!

Il Decreto Scuola è uno degli argomenti più controversi e dibattuti, però al termine di una seduta-fiume che ha visto l’ostruzionismo del Centrodestra, il Decreto Scuola è finalmente legge.

In seguito al voto di fiducia di giovedì, infatti, è iniziata la protesta delle opposizioni, che è durata fino a sabato poco prima di mezzogiorno. Quando è arrivato il via libera definitivo della Camera dei Deputati.

Il testo, per cui stimo ancora aspettando la pubblicazione ufficiale in Gazzetta Ufficiale, è stato approvato con 245 voti a favore e 122 contrari.

Decreto Scuola: Un iter turbolento

Fra le numerose cose, il Decreto Scuola si occupa degli esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione:

  • La valutazione finale degli alunni;
  • La conclusione dell’anno scolastico 2019/2020;
  • L’avvio del 2020/2021;
  • Le procedure concorsuali straordinarie per la scuola secondaria di I e II grado.

Il decreto viene convertito in legge proprio il giorno prima della scadenza. Al termine di un iter ben tormentato.

Lega e Fratelli d’Italia, infatti, che hanno portato il numero degli iscritti a parlare a 172, hanno provato fino all’ultimo a impedire il voto finale del testo entro la scadenza. Senza però riuscirci.

Invece è grande la soddisfazione da parte della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. “È un provvedimento nato in piena emergenza che consente di chiudere regolarmente l’anno scolastico in corso”, ha sottolineato.

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“Il testo”, ha aggiunto, “è stato migliorato durante l’iter parlamentare grazie al lavoro responsabile della maggioranza di governo.

Con l’obiettivo di mettere al centro gli studenti e garantire la qualità dell’istruzione. Ora definiamo le linee guida per settembre, per riportare gli studenti a scuola, in presenza e in sicurezza”, ha affermato.

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Esami di Stato e voti:

Uno fra i problemi maggiori che andavano risolti, vi erano anche le disposizioni per lo svolgimento degli esami di Stato, a conclusione dell’anno scolastico 2019-20 per il I e il II ciclo e per le valutazioni finali.

Nello specifico, si è stabilito che l’esame di Stato del I ciclo potrebbe coincidere con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe. Sarà una valutazione che dovrebbe tener conto di un elaborato consegnato e discusso in via telematica.

La maturità prevede invece che ci sia solamente la prova orale, in presenza tra gli aspetti regolamentati nel Decreto, anche i voti della primaria.

Invece a partire dall’anno prossimo (scolastico), infatti, si torna ai giudizi descrittivi, abbandonando invece i voti in decimi. Tutte le indicazioni necessarie alle scuole saranno contenute in una successiva ordinanza.

Disabilità nel Decreto Scuola:

Sono sempre più numerose le tutele che vengono istituite per gli alunni con disabilità. Viene tenuto conto della particolarità dell’ultimo anno scolastico e, i dirigenti scolastici, dunque, potranno consentire “la reiscrizione dell’alunno al medesimo anno di corso frequentato nell’anno scolastico 2019-20″.

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Basandosi su “motivate richieste da parte delle famiglie”, nonché dei pareri dei Consigli di classe e del Gruppo di lavoro per l’inclusione della loro scuola.

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Privatisti:

Novità per quanto riguarda i privatisti che dovranno invece sostenere l’esame del II ciclo a settembre e intendono iscriversi all’università.

E’ stato infatti stabilito che, nell’attesa di conseguire il diploma, potranno comunque partecipare con riserva alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso.

Alle prove che sono previste dai vari Atenei o a quelle per la formazione superiore post-diploma.

Potranno anche partecipare, con riserva, a :

  1. Concorsi pubblici;
  2. Selezioni e procedure di abilitazione per le quali sia richiesto il diploma di II grado.

Edilizia scolastica:

Un ulteriore punto del Decreto scuola riguarda l’edilizia scolastica. Ovvero ai Sindaci verranno conferiti di seguito poteri speciali. In maniera da poter accelerare i lavori di adeguamento delle strutture in vista di settembre.

Fino al 31 dicembre i primi cittadini e i presidenti di Province e Città metropolitane opereranno con poteri commissariali.

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Concorso straordinario e graduatorie supplenti:

Invece per quanto riguarda il  concorso straordinario per l’ingresso nella Scuola secondaria di I e II grado, il Decreto stabilisce che i candidati docenti che sono in possesso dei requisiti per partecipare, non dovranno più sostenere una prova a crocette, ma una prova con quesiti a risposta aperta a computer.

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Per quanto riguarda il bando pubblicato previsto per la fine aprile sarà quindi modificato in base alle ultime disposizioni. I concorsi si terranno quando le condizioni sanitarie lo consentiranno.

Per coloro che hanno vinto il concorso immessi in ruolo nel 2021/2022, che rientrano nella quota di posti destinati all’anno scolastico 2020/2021, sarà garantita la decorrenza giuridica del contratto, anche ai fini dell’anzianità, dal 1° settembre 2020.

Invece per quanto riguarda le graduatorie dei supplenti, saranno aggiornate, provincializzate e digitalizzate. L’obiettivo principale è quello di poter semplificare, per accelerare i tempi e permettere l’attuazione delle regole già dal nuovo anno scolastico.

Assieme alla “provincializzazione”, saranno gli Uffici territoriali del Ministero a seguire il processo, e ad occuparsi dell’assegnazione delle supplenze, mentre la domanda per candidarsi sarà digitalizzata.

Inoltre il Decreto prevede anche l’istituzione di un Tavolo di confronto, presieduto dal Ministro, per poter attivare “con periodicità percorsi abilitanti” e garantire ai neo-laureati “una formazione adeguata”.

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