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Come leggere la propria busta paga 2020?

Come leggere la propria busta paga 2020 e come comprendere quali sono i significati da dare alle differenti voci che si trovano? Vediamo insieme come!

Come cambia la busta paga in base al lavoro che si svolge?

Le persone lavoratrici dipendenti ottengono periodicamente da parte del proprio datore di lavoro la busta paga che indica al suo interno lo stipendio del mese stabilito.

Sarà possibile ritrovare ogni mese dei cambiamenti sui soldi che si percepiscono, legate a diversi fattori presenti tra le voci del documento.

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Come leggere la propria busta paga 2020?

Di questo documento non ne esiste solamente un modello.

Di frequente sono presenti dei cambiamenti in base al tipo di contratto o all’inquadramento che non rendono la busta paga uniforme per il gran numero di lavoratori.

L’autentico stipendio che il lavoratore ottiene si può definire “netto in busta paga”.

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Questo netto rappresenta la risultante di:

  • Imposte al netto di eventuali detrazioni;
  • Contributi previdenziali o assistenziali;
  • Eventuali trattenute (ad esempio la cessione del quinto o il contributo sindacale).

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Quali sono le voci obbligatorie?

La legge n. 4/1953 ha stabilito che ogni busta paga deve indicare obbligatoriamente:

  • I dati del lavoratore a cui si riferisce;
  • Il periodo lavorativo al quale essa si riferisce, solitamente il mese di interesse;
  • Le voci indicanti le trattenute a qualsiasi titolo;
  • Le competenze che spettano al lavoratore: retribuzione, rimborsi, scatti di anzianità e indennità INPS e INAIL.

Queste voci rappresentano le macro aree generali che costituiscono la busta paga.

Al loro interno, si collocano determinati dati specifici che di seguito vediamo in modo più preciso.

Prima parte della busta paga: intestazione e dati lavorativi

Il lavoratore, in questa prima parte, trova la somma totale dello stipendio con i propri dati insieme a quelli dell’azienda.

Parlando appunto dei dati riferiti alla paga, questi indicano nello specifico:

  • La paga di base (altrimenti detto minimo tabellare) che è determinata dal contratto collettivo nazionale in riferimento alla categoria lavorativa;
  • Indennità di contingenza che serve a compensare il potere di acquisto relativo alle retribuzioni;
  • Elemento Distinto della Retribuzione (EDR), cioè una somma mensile di € 10,33 che è fissa per ogni lavoratore del settore privato indipendentemente dalla propria qualifica.
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Seconda parte: i dati di retribuzione effettiva

Per quanto riguarda la seconda parte vengono riportate nel dettaglio i dati relativi alle varie voci di stipendio mensile.

In questo punto vengono indicate:

  • Le ore ordinarie di lavoro;
  • Quelle di eventuale straordinario;
  • I premi lavorativi e le indennità.

Quando invece parliamo di indennità ci riferiamo, per esempio, ai giorni di ferie goduti, o anche ai permessi o le giornate di malattia.

All’interno di questa sezione sarete in grado di trovare determinate volte determinati dati che fanno riferimento agli anticipi sul TFR, i premi di produttività o la tredicesima e quattordicesima.

Terza parte della busta paga: contributi e stipendio al netto delle trattenute

I dati di interesse del lavoratore sono contenuti all’interno di questa sezione, che è anche la più robusta.

Per essere più specifici, nella terza parte della busta paga possiamo trovare:

  • I dati previdenziali: qui si trova il totale dei contributi relativi al lavoratore utili ai fini pensionistici. Questi contributi sono in parte a carico del lavoratore e in parte a carico del datore di lavoro;
  • I dati fiscali relativi all’imposta IRPEF, alle detrazioni e alle addizionali;
  • Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR): questa voce è presente solo al momento della cessazione del contratto e del rapporto lavorativo;
  • Lo stipendio al netto delle trattenute: questa è la somma che effettivamente il lavoratore percepisce sgravata di tutti gli oneri e le trattenute.
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