Novità Bonus da 1000 euro a maggio diventerà selettivo!
Sommario
Il bonus da 1000 euro di maggio diventerà selettivo per numerose persone. Affinché si possa richiedere il bonus da 1000 euro a maggio bisognerà dimostrare il calo di fatturato o la perdita del posto di lavoro a causa dell’emergenza da Coronavirus.
Ciò è quanto precedentemente previsto nel decreto di Rilancio, pubblicato lo scorso 19 maggio sulla Gazzetta Ufficiale. Ma vediamo nel dettaglio che ne ha diritto e le tre categorie di lavoratori.
Potranno fare richiesta del bonus da 1000 euro a maggio i lavoratori di:
- Partite IVA (liberi professionisti titolari di partita IVA attiva al 19 maggio 2020)
- Co.co.co (titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa) iscritti in gestione separata INPS;
- dipendenti stagionali del turismo e degli stabilimenti termali.
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bonus da 1000 euro: A chi spetta?
Possiamo fare riferimento all’articolo 84 del dl Rilancio. Sono presenti determinati requisiti specifici, che possiamo trovare evidenziati dal sito delle piccole-medie imprese pmi.it.
Partite IVA:
Il fatto di non essere titolari né di pensione né iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. Devono aver subito una certificata riduzione del 33% del reddito del secondo bimestre 2020 (marzo – aprile) in paragone al reddito dell’analogo periodo 2019.
Il reddito verrà identificato secondo il principio della cassa, proprio come differenza che troviamo tra i ricavi e i compensi ottenuti, e le spese che sono state veramente sostenute durante il periodo interessato e nell’esercizio dell’attività, incluse le ipotetiche quote di ammortamento.
Da leggere: Bonus Decreto Rilancio: Ecco tutti i bonus da ottenere!
Bonus 1000 euro: Vediamo per le altre categorie
Collaborazioni coordinate e continuative:
Il fatto di non essere titolari di pensione né iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. Il rapporto del lavoro deve essere terminato il 19 maggio 2020 (entrata in vigore del dl rilancio).
Stagionali turismo e stabilimenti termali:
Coloro che non sono titolari di pensione, di rapporto di lavoro dipendente, o di NASPI (sussidio di disoccupazione).
Devono aver smesso in maniera non volontaria il rapporto di lavoro durante il periodo incluso tra il primo gennaio 2019 e il 17 marzo 2020. L’indennità viene riconosciuta anche ai lavoratori in somministrazione.
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