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Novità Recovery Fund, accordo confermato: cosa prevede davvero?

Che cosa prevede l’accordo sul Recovery Fund, che ha trovato dopo intense giornate di negoziati, discussioni e veri e propri scontri.

Siamo intorno alle 6 di mattina della giornata di oggi, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha comunicato il raggiungimento dell’intesa.

Però anche per quanto riguarda le dichiarazioni hanno fatto seguito in un secondo momento quelle degli altri leader europei.

Subito, tutta l’Europa ha cominciato a domandarsi che cosa prevede questo accordo sul Recovery Fund e quali sono le novità che sono state progettate per il rilancio economico dell’UE.

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Accordo Recovery Fund: cosa prevede davvero? Le novità

In seguito a lunghe giornate di negoziati, il Consiglio europeo è arrivato al punto di svolta.

Il più recente vertice notturno si è terminato con un applauso moto stanco però ottimista allo stesso tempo, sul testo di un’intesa combattuta.

In conclusione, però, l’UE è arrivata a termine e l’accordo sul Recovery Fund è stato finalmente raggiunto.

Però che cosa prevede?

L’intersa, al suo centro troviamo un piano da 750 miliardi di euro. Cifra principalmente proposta da parte della Commissione europea e in un secondo momento difesa da Francia, Germania e anche l’Italia.

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Per essere in grado di ottenere il consenso dei frugali bisognava rivedere la suddivisione di questi soldi tra prestiti e sovvenzioni.

Però i frugali hanno ottenuto successivamente anche un aumento degli sconti per quanto riguarda i versamenti al bilancio comune, gli ormai noti rebates.

Per coloro che si chiedessero che cosa prevede l’accordo sul Recovery Fund, quindi, possiamo parlare di un piano che ha provato a conciliare posizioni particolarmente lontane.

Nell’intesa, bisogna notare, è stato fissato il bilancio dell’Unione europea a 1.074 miliardi di euro.

Il denaro arriverà forse nel secondo trimestre del 2021. Però potranno essere utilizzati anche retroattivamente, quindi per poter coprire le spese precedentemente sostenute da febbraio 2020 in poi.

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Il nodo governance e il freno di emergenza:

Ogni Paese, a partire dal prossimo autunno potrà presentare il proprio piano nazionale di riforme 2021-2023. Al quale sarà poi subordinata la ricezione dei soldi del Recovery Fund.

I piani saranno valutati da parte della Commissione europea entro due mesi dalla presentazione degli stessi.

Questa valutazione verrà essere approvata dal Consiglio europeo che voterà la maggioranza qualificata su proposta dell’esecutivo comunitario.

Questo avverrà attraverso un atto di esecuzione che il medesimo Consiglio adotterà entro un mese dalla proposta.

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La Commissione poi potrà richiedere al comitato economico e finanziario un parere sul conseguimento dei target, sia intermedi che finali.

“Qualora, in via eccezionale, uno o più Stati membri ritengano che vi siano gravi scostamenti dal soddisfacente conseguimento dei pertinenti target intermedi e finali, possono chiedere che il presidente del Consiglio europeo rinvii la questione al successivo Consiglio europeo”.

In questa circostanza la Commissione non sarà in grado di prendere decisioni fino alla definitiva risoluzione della questione e non approverà i pagamenti. Non dovrà durare più di 3 mesi questa fase.

Nel caso in cui non venga sollevata nessuna obiezione la Commissione deciderà di approvare i pagamenti.

In poche parole all’interno dell’accordo sul Recovery Fund è stato inserito un freno di emergenza light.

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Cosa prevede per l’Italia: novità e conseguenze

Ciò previsto dall’accordo sul Recovery Fund, l’Italia sarà in grado di portare a casa 208,8 miliardi di euro così suddivisi:

  • Prestiti: €127,4 miliardi (rispetto ai 90,9 proposti dalla Commissione UE);
  • Trasferimenti: €81,4 miliardi (poco meno rispetto ai 90 iniziali).

La priorità del Bel paese adesso sarà quella di mettere in campo le riforme,  ed adeguarsi alle raccomandazioni dell’UE e a rilanciare l’economia.

L’accordo sul Recovery in sintesi:

Per poter fare un riassunto, le novità pensate dal Consiglio europeo per poter rilanciare l’economia del Vecchio Continente sono state le seguenti:

  • Dotazione complessiva di 750 miliardi di euro;
  • Prestiti: 360 miliardi;
  • Sovvenzioni: 390 miliardi;
  • Aumento dei rebates;
  • Decisioni alla Commissione UE;
  • Ruolo del Consiglio solo “esaustivo”;
  • Freno di emergenza light;
  • Voto a maggioranza qualificata;
  • Bilancio UE a €1.074 miliardi.
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Ecco di conseguenza, che cosa prevederà l’accordo sul Recovery Fund, in crescita dopo quattro intere giornate di discussioni.

L’Unione Europea per concludere è stata in grado creare questo accordo e le novità tanto attese hanno visto la luce.

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