La busta paga per badanti e colf! | Stranieri d’Italia
Sommario
I lavoratori domestici come per esempio badanti e colf vengono ad oggi giorno riconosciuti da parte dell’ordinamento italiano come lavoratori a tutti gli effetti.
Motivo per cui la loro posizione sarà regolamentata attraverso una stipula del contratto di lavoro, a norma di legge.
Il contratto collettivo dei lavoratori domestici richiede l’obbligo al datore di lavoro di compilare per poi far porre una firma la busta paga.
All’interno dovranno trovarsi tutti gli elementi che includono il lavoro prestato, ma bisogna anche inserire in chiaro i dati anagrafici e i dati contributivi.
Però dentro la busta paga, la persona interessata sarà in grado di trovare, non solo la retribuzione minima, ma anche il compenso relativo a:
- Festivi e straordinari;
- Eventuali scatti di anzianità ;
- Potenziale compenso sostitutivo (che di solito corrisponde a vitto e alloggio).
L’articolo che spiga in maniera più curata questo articolo è l’art.33 CCNL dei lavoratori domestici.
Da leggere:Â Cuneo fiscale, taglio ed effetti in busta paga: Conviene? E quanto rende?
Cosa prevede l’articolo 33 del CCNL?
Questa legge prevede che, il datore di lavoro deve accompagnare obbligatoriamente la retribuzione dei propri dipendenti con un prospetto paga.
Questo però fino a poco tempo fa non era obbligatorio nei riguardi di questa categoria lavorativa.
Però data l’entrata in vigore dell’art. 33 del CCNL i lavoratori domestici di lavoro in oggetto hanno cambiato radicalmente la sua portata.
Motivo per cui al momento di ricevere la paga, e si ci assicuri bene di non presentarla né prima né dopo il versamento dello stipendio, il datore è obbligato a presentare al suo domestico un cedolino paga dettagliato.
Nel cedolino di paga dovrebbero essere indicate le ore lavorative nell’arco del mese. Incuse le possibili festività usate o ferie del mese, ed anche quelle maturate e non utilizzate.
La retribuzione base del contratto, deve essere riportata all’interno della busta paga, sia che gli accordi prevedano una tariffa oraria, sia che si tratti di paga mensile.
Da leggere:Â Cassa integrazione: ecco le regioni per il crollo in busta paga
Busta paga badanti e colf: Una cautela reciproca
Queste precisazioni sono necessarie per il fatto che, nonostante sia un obbligo del capo al datore di lavoro, la busta paga non viene sempre corrisposta al dipendente.
Questa mancanza di solito esiste per l’accordo e conseguente rapporto di fiducia sorto tra le parti all’atto del contratto.
Tuttavia il cedolino paga, oltre che essere un dovere del datore e un diritto del domestico, è necessario anche a precauzionale reciprocamente le parti.
Tutte e due, tuttavia saranno in grado a trarre vantaggio dalla sua presenza.
Il datore di lavoro sarà in grado di difendersi bene nel caso di eventuale denuncia per mancato o parziale pagamento.
In caso contrario il lavoratore sarà i grado di tutelarsi da richieste poco consone alla sua mansione spesso avanzate dai datori di lavoro.
Di conseguenza, il cedolino mensile – che può tranquillamente essere stilato su carta semplice (non per forza su modulo per ricevute) – può permettere una tutela da possibili vertenze lavorative.
I nostri visitatori hanno letto anche:
- Bonus mamme: premio nascita da 800 euro a tutte le mamme
- Modello 730/2020 via telefono: Ecco come fare la dichiarazione
- Proroga Naspi: quando arriva il pagamento? Novità INPS