App Immuni (cos’è e come funziona) | Stranieri d’Italia
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L’app immuni, viene chiamata così la nuova applicazione fornita dallo stato, in grado di tracciare i movimenti delle persone per quanto riguarda la Fase 2, recentemente approvata dal premier Giuseppe Conte.
L’uso dell’app è completamente volontario, (di conseguenza non è obbligatoria), ed è inoltre gratis. Prima di tutto l’app immuni dovrà essere testata in determinate regioni. Questa applicazione sarà resa disponibile ,forse per tutti a partire dal mese di maggio.
L’app immuni ha una parte estremamente delicata, ovvero quella dei dati nella Fase 2 del Coronavirus.
Qualche giorno fa il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, ha enunciato che i dati «verranno salvati su server pubblici e italiani nel rispetto delle leggi nazionali e sovranazionali sulla privacy».
Secondo il commissario, di conseguenza, è di estrema importanza che l’app sia connessa al Sistema sanitario nazionale, in modo che questo «possa intervenire tempestivamente ed efficacemente».
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L’app Immuni cambia, ecco come:
Basandoci sulle più recenti novità è ormai deciso che l’applicazione Immuni dovrà seguire un modello non centralizzato per essere in grado di consentire ma soprattutto di tutelare maggiormente la privacy dei cittadini che sceglieranno di scaricare l’app cononavirus.
In pratica funziona come la vecchia versione “centralizzata” di Immuni. E prevede che i codici che sono stati identificati anonimi siano generati da un server. Al contrario nella nuova versione la generazione avverrà direttamente dai dispositivi.
Questa è una differenza da sottolineare in quanto nel primo caso, significa che nel server, sono conservati sia i dati di contatto che le chiavi. Questo per poterli rendere identificabili, e questo diventerebbe un rischio per la privacy.
Coronavirus, Immuni app ordinanza commissario Arcuri:
Domenico Arcuri ha deciso di firmare un’ordinanza con cui si dispone di procedere. Ovvero “alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul software di contact tracing e di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoons Spa”. Immuni app Fase 2, inoltre è stata creata in collaborazione con il Centro medico Santagostino.
Troviamo nel testo dell’ordinanza tutte le motivazioni della scelta, ovvero:
- La capacità di contribuire con tempestività alla lotta contro il Covid-19;
- Il rispetto della conformità al modello europeo delineato dal Consorzio PEPP-PT (Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing);
- La garanzia del rispetto della privacy, punto fondamentale e di discussione in merito all’app.
Molto inoltre riconosciuto lo spirito di solidarietà che fornisce l’azienda, che assegna “un proprio contributo, volontario e personale, utile per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 in atto e ha manifestato la volontà di concedere, in licenza d’uso gratuita e perpetua”.
Sia al Commissario per l’emergenza che al Consiglio dei Ministri “il codice sorgente e tutte le componenti applicative” del sistema di contant tracing sviluppate. Arcuri auspica “una massiccia adesione da parte dei cittadini”.
Per risultare proficua l’app Immuni dovrebbe essere installata da un minimo del 60% della popolazione.
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App immuni cos’è e come funziona? E come si scarica?
Nel caso in cui un utente risultasse positivo al Covid-19, potrà dare il consenso all’utilizzo dei suoi dati, in modo da tracciare tutti i contatti avuti nei giorni precedenti. E di conseguenza rifare la cronologia dei propri movimenti.
Tramite un algoritmo, il messaggio sarà in grado di arrivare alle autorità sanitarie e chiederà di seguire un preciso protocollo.
L’app Immuni potrà essere resa disponibile per la maggior parte delle persone, a partire dal mese di maggio a Fase 2 inziata. In questo momento è iniziata la sperimentazione.
I sistemi che potranno scaricare l’app sono: Android e iOS, quindi da Google Play e Apple Store.
Caratteristiche Immuni app:
L’app Immuni è costituita da due parti:
- La prima è dedicata al contact tracing, in grado di attivarla tramite tecnologia Bluetooth;
- L’altra invece sarà dedicata al proprio diario clinico. Ovvero un registro in cui l’utente potrà inserire il proprio stato di salute, ed anche nel caso lo volesse la comparsa di sintomi compatibili con il virus.
I dati restano registrati sul dispositivo dell’utente, che gli verrà assegnato un codice. In un secondo momento viene scambiato con i dispositivi vicini tramite il BLE- Bluetooth Low Energy.
Tutte le novità che sono state raccolte resteranno archiviate fino a quando non diventi necessario tracciare tutti i movimenti.
Ovvero nel caso in cui la persona è diventata, nel frattempo, positiva al Coronavirus. (Sempre se ha scaricato l’applicazione).
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App Immuni sarà obbligatorio scaricarla?
Ovviamente l’applicazione immuni non è obbligatoria da scaricare, però per poter funzionare al meglio l’applicazione dovrà essere scaricata da una percentuale minima del 60-70% degli italiani.
Il governo sta studiando un piano affinché gli effetti di questa app non siano limitati.
Aspettando che il Parlamento decida di valutare l’impatto di “Immuni” sulla privacy, nel frattempo i tecnici stanno, ipotizzando a eventuali limitazioni per chi deciderà di non averla. Saranno probabili di conseguenza restrizioni negli orari di uscita, soprattutto in base all’età e alle categorie di rischio.
Il premier inoltre ha affermato che non saranno prese delle sanzioni, nel caso in cui le persone decidessero di non scaricare l’app Immuni.
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