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Visto familiare UE per coniuge di cittadino italiano

Visto familiare Ue per coniuge di cittadino italiano, Uno dei vantaggi di avere la cittadinanza italiana, è quello di poter chiedere:

  • La cittadinanza italiana per figli minori;
  • La cittadinanza italiana per i figli maggiorenni;
  • La cittadinanza per il coniuge;
  • Richiedere il ricongiungimento familiare con cittadino extracomunitario o comunitario;
  • Per i parenti più stretti la Carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell’Unione.

In questo articolo vediamo insieme la procedura per la richiesta del:

  • Visto familiare Ue per coniuge di cittadino italiano;
  • Permesso di soggiorno per coniuge extracomunitario di cittadino italiano;
  • Cittadinanza italiana per il coniuge straniero.

E’ necessario il nulla osta per ricongiungimento familiare?

Molti cittadini italiani che intendono portare il coniuge extracomunitario in Italia si domandano se sia necessario richiedere il nulla osta per ricongiungimento familiare.  La risposta è negativa!

Infatti in base a ciò che stabilisce la legge italiana, il familiare straniero parente di cittadino italiano farà l’ingresso in Italia semplicemente con il visto d’ingresso e passaporto senza dover passare per la procedura del ricongiungimento familiare. 

Visto familiare Ue per coniuge di cittadino italiano

Le Disposizioni specifiche riguardanti il visto d’ingresso per coniuge di cittadino italiano –  sono contenute nella normativa nazionale (Decreto legislativo n. 30/2007, emanato in recepimento della Direttiva 2004/38/CE) e dell’Unione Europea (art. 2, paragrafo 2, lettera a) e b) del Codice visti e l’intera parte III del Manuale pratico).

In particolare nell’articolo 2 e 3 vengono individuati i familiari per cui il cittadino italiano può richiedere un visto d’ingresso per l’Italia. I familiari individuati dall’art. 2 del Decreto Legislativo 30/2007 sono:

  • Coniuge;
  • Ascendenti diretti a carico e quelli del coniuge;
  • Discendenti diretti di età inferiore a 21 anni o a carico e quelli del coniuge;
  • Genitori.

Questi familiari hanno diritto ad ottenere il visto d’ingresso in via prioritaria rispetto alle altre richieste e a titolo gratuito e non sono obbligati a presentare con la documentazione richiesta l’assicurazione sanitaria e la prova della situazione socio-economica.

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Gli altri familiari, indicati nell’art. 3 del Decreto (ad esempio i fratelli del cittadino UE o del coniuge) hanno invece diritto non al rilascio del visto ma ad un trattamento agevolato delle loro richieste (sempre se accompagnano o raggiungono il cittadino UE), ma a pagamento.

Quando non è richiesto il visto?

Nel momento in cui si intende far venire un proprio familiare in Italia, la prima cosa che dovete verificare è quella di verificare se deve richiedere o meno un visto per brevi soggiorni.

Il visto per brevi soggiorni è una tipologia di visto d’ingresso che dà diritto a viaggiare in tutti i 26 Stati Schengen per soggiorni di non più di 90 giorni in un periodo di 180 giorni.

I cittadini di questi paesi sono esenti da visto per brevi soggiorni:

  • Albania,
  • Andorra,
  • Antigua e Barbuda,
  • Argentina,
  • Australia,
  • Bahamas,
  • Barbados,
  • Bosnia-Erzegovina,
  • Brasile,
  • Brunei,
  • Canada,
  • Cile,
  • Colombia,
  • Corea del Sud,
  • Costa Rica,
  • Croazia,
  • Dominica,
  • El Salvador,
  • Ex-Repubblica Iugoslava di Macedonia (FYROM),
  • Emirati Arabi Uniti,
  • Georgia,
  • Giappone,
  • Grenada,
  • Guatemala,
  • Honduras,
  • Hong Kong,
  • Isole Salomone,
  • Israele,
  • Kiribati,
  • Malesia,
  • Macao,
  • Marianne del Nord,
  • Marshall,
  • Mauritius,
  • Messico,
  • Micronesia,
  • Monaco,
  • Montenegro,
  • Nicaragua,
  • Nuova Zelanda,
  • Palau,
  • Panama,
  • Paraguay,
  • Perù,
  • Saint Kitts e Nevis,
  • Samoa,
  • Santa Lucia,
  • Serbia,
  • Seychelles,
  • Singapore,
  • Stati Uniti,
  • St. Vincent e Grenadine,
  • Taiwan,
  • Timor Est,
  • Tonga,
  • Trinidad,
  • Tobago,
  • Tuvalu,
  • Ucraina,
  • Uruguay,
  • Vanatu,
  • Venezuela.

Costo Visto familiare UE per coniuge di cittadino italiano

Il visto familiare UE per padre di cittadino italiano è gratuito e va richiesto alla Rappresentanza Diplomatica/Consolare italiana all’estero.

La durata del visto familiare UE per coniuge di cittadino italiano ha una validità massima di 90 giorni da usufruire nell’arco di 6 mesi.

Domanda visto familiare UE – Documenti

La Richiesta visto familiare UE  per coniuge di cittadino italiano deve essere completata con la seguente documentazione:

  • Un passaporto in corso di validità, per dimostrare la propria identità e nazionalità;
  • Un documento attestante i legami familiari con il cittadino dell’UE (ad es. un certificato di matrimonio o un certificato di nascita) e la dipendenza (se necessario);
  • Una prova del fatto che il cittadino dell’UE vive già nel paese ospitante (se si reca da lui);
  • Una dichiarazione che stabilisce che la coppia viaggerà insieme (se il familiare accompagna il cittadino dell’UE).

Il seguente elenco è completo! I familiari di cittadini di paesi extra-UE non possono essere tenuti a presentare altri documenti a sostegno della loro domanda.

Inoltre se viaggiate insieme nello spazio Schengen , le regole sui controlli alle frontiere dell’UE non si applicano necessariamente e i tuoi familiari cittadini extra-UE potrebbero essere tenuti a pagare delle tasse per il visto.

Dichiarazione di presenza:

Nel momento in cui il vostro coniuge  fa il suo ingresso in Italia c’è la possibilità di dichiarare la sua presenza nel territorio nazionale presso un ufficio di polizia.

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È bene ricordare che il limite massimo consentito per i soggiorni di breve durata è di 3 mesi anche per tutti coloro che provengono da Paesi firmatari i accordi bilaterali con l’Italia o l’Unione Europea in generale.

Se il vostro coniuge intende soggiornare più a lungo, in questo caso bisogna chiedere il rilascio del permesso di soggiorno per coniuge di cittadino italiano. 

Richiesta permesso di soggiorno per coniuge di cittadino italiano

Entro tre mesi dall’ingresso in territorio nazionale, il cittadino italiano deve procedere all’iscrizione anagrafica del coniuge nel Comune di residenza e alla richiesta, alla competente Questura, della Carta di soggiorno per familiari UE, presentando i documenti richiesti dall’art. 10 del Decreto Lgs. 30/200.

Documenti per carta di soggiorno per familiari di cittadini europei:

I seguenti documenti devono essere allegati alla domanda Carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini italiani 

  • 4 fotografie di cui 1 in formato ICAO per fotosegnalamento;
  • Marca da bollo da 16,00 euro;
  • Passaporto in corso di validità originale in visione e copia dei dati anagrafici, visti e tutti i timbri;
  • Copia permesso di soggiorno, se in possesso ad altro titolo;
  • Copia Comunicazione di ospitalità, timbrata dal Comune (validità non superiore a 6 mesi), se trattasi di primo ingresso, o copia carta d’identità del cittadino straniero;
  • Certificato di matrimonio tradotto e legalizzato dall’Ambasciata Italiana nel paese d’origine o con Apostille o trascritto in Comune o modello plurilingue, se il paese di provenienza ha aderito alla Convenzione di Vienna del 1976 (copia e originale);
  • copia carta d’identità italiana del coniuge
  • Autocertificazione di stato di famiglia e di residenza
  • Dichiarazione di mantenimento allegando documentazione attestante i mezzi di sostentamento (CUD/UNICO), documento d’identità del dichiarante e copia del codice fiscale di chi provvede al mantenimento

IMPORTANTE!

È importante che le generalità indicate nei passaporti e nelle carte d’identità siano perfettamente identiche a quelle indicate nei certificati anagrafici prodotti per attestare la parentale con il familiare italiano/ue.

In caso di differenze si dovrà produrre un’attestazione consolare che garantisca che le generalità indicate nel passaporto e nel certificato anagrafico si riferiscano alla medesima persona o sarà necessario produrre documentazione attestante il cognome o altro dato.

I documenti devono essere legalizzati presso la questura competente. Se il vostro paese di origini aderisce a una delle convenzioni internazionali per il rilascio dell’Apostile. In questo caso siete esonerati dai costi della legalizzazione.

Costo e validità carta di soggiorno per familiari di cittadini europei:

Il cittadino extracomunitario può presentare istanza di “Carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell’Unione direttamente in Questura, fissando un appuntamento tramite CUPA o tramite kit postale (versamento di 30,46 euro).

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La carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell’Unione, rilasciata in formato cartaceo, ha validità di cinque anni.

Cittadinanza italiana per matrimonio:

L’ acquisto della cittadinanza italiana per matrimonio da parte del coniuge straniero ha un trattamento più favorevole rispetto agli altri casi di acquisto della cittadinanza.

I tempi di concessione dipendono dal luogo di residenza:

  • Se risiede legalmente in Italia da almeno 12 mesi (un anno) in presenza di figli nati o adottati dai coniugi o dopo 24 mesi (due anni) di residenza con il cittadino italiano;
  • In caso di residenza all’estero, dopo 18 mesi (un anno e mezzo) in presenza di figli nati o adottati da coniugi o dopo 36 mesi (tre anni) dalla data del matrimonio (se non vi è stato scioglimento, annullamento o cessazione degli effetti civili e se non è in corso la separazione legale).

Documenti da allegare alla domanda:

Alla domanda di Cittadinanza italiana per il coniuge straniero bisogna allegare i documenti obbligatori indicati dal Ministero dell’Interno per effettuare la richiesta di cittadinanza. I documenti sono:

  • Estratto dell’atto di nascita del paese d’origine;
  • Certificato penale del paese di origine e di eventuali paesi terzi di residenza compreso l’attuale (a partire dai 14 anni);
  • Ricevuta di versamento;
  • Documento di riconoscimento.

Estratto dell’atto di nascita del paese d’origine:

Il documento deve essere richiesto alle autorità diplomatico-consolai italiane presenti nello stato di formazione dell’atto.

Il documento deve essere legalizzato se il paese di origine non ha aderito a una delle tante convenzioni che permettono di sostituire la legalizzazione con il cosiddetto Apostille. 

Certificato penale del paese di origine:

Si tratta di una dichiarazione che consente di conoscere i procedimenti penali e gli eventuali giudizi di impugnazione che sono a carico del richiedente.

Il cittadino straniero che intende richiedere la cittadinanza italiana deve allegare tale documento alla domanda di cittadinanza.

Dove richiedere il Certificato carichi pendenti per cittadinanza?

Il seguente documento viene rilasciato dal paese d’origine del richiedente della cittadinanza italiana.

Prima di allegarlo alla domanda di cittadinanza deve essere legalizzato per l’uso in Italia dal governo stesso che ha emesso il certificato.

Per saperne di più: CLICCA QUI

Ricevuta di versamento:

E’ necessario il pagamento di un contributo di 250,00 € da effettuarsi tramite bonifico bancario o circuito Eurogiro al Conto Corrente postale intestato a:

  • MINISTERO DELL’INTERNO D.L.C.I. – CITTADINANZA;
  • codice IBAN: IT54D0760103200000000809020;
  • codice BIC/SWIFT delle Poste Italiane per bonifico estero: BPPIITRRXXX;
  • codice BIC/SWIFT per operazioni Eurogiro: PIBPITRA;

indicando come causale del versamento: “Acquisto cittadinanza – Contributo Legge nr.94/2009”

Cosa succede dopo l’invio della domanda?

Dopo aver inviato la domanda per la richiesta di Cittadinanza italiana per il coniuge straniero e l’accettazione della domanda con il relativo avvio, il richiedente o la richiedente verrà convocata/o presso in questura per l’identificazione e la verifica dei documenti presentati telematicamente; nonché di ogni altro documento necessario e della percezione consolare prevista per l’autentica di firma.

In seguito è possibile consultare lo stato della vostra pratica sempre sul postale Ali.

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