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I decreti Sicurezza volti da Matteo Salvini verranno finalmente cambiati dal governo. A dirlo lo avrebbe detto la stessa ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese.
“Il lavoro svolto fino a febbraio qui al Viminale, per predisporre un testo, non andrà certo perduto – ha spiegato in un’intervista a Repubblica -. E’ il dovere delle forze di maggioranza e al governo, decidere ora i tempi e le modalità per riprendere in mano anche questo tema”.
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Decreti sicurezza: Ecco come potrebbero cambiare
Il 17 hanno preso il via libera i lavori per il rilancio dell’agenda programmatica del governo giallorosso. Tra quelli più importanti troviamo i dossier dei decreti sicurezza.
La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è assolutamente contraria e di conseguenza pronta a smontare i provvedimenti che sono stati presi precedentemente dal governo e del leader della Lega Matteo Salvini.
E’ necessario presentare le modifiche ai tanto dibattuti decreti sottolinea Lamorgese. Questo 3 mesi dopo da quando il capo del Viminale ha iniziato a mettere mano a proposte di riforma.
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Via le multe alle Ong:
Secondo quanto riferito da la Repubblica le prime modifiche riguardano proprio le multe alle Ong. Di conseguenza si è dato il via libera per quanto riguarda le sanzioni contro le navi. Sempre che debbano violare i divieti di ingresso in acque territoriali.
Le multe non arriveranno fino a un milione di euro, che lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva definito esorbitanti. Però si ad un ritorno alle sanzioni originarie che vanno da 10 a 50 mila euro.
Decreti sicurezza: Niente più confisca delle navi
Dunque anche per quanto riguarda la confisca delle navi precedentemente introdotta dal Decreto sicurezza bis è arrivato il dietrofront di Lamorgese.
A cui bisogna aggiungere una chiarificazione sulla tipologia di imbarcazioni a cui potranno essere applicate queste sanzioni.
Non ci sarà invece un ritorno alla protezione umanitaria, sostituita da permessi speciali, ma un ampliamento degli stessi a casi di disagio psichico, vittime di tratta, grave vulnerabilità, nuclei familiari.
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I richiedenti asilo si devono iscrivere all’anagrafe?
Bisogna inoltre sottolineare che una delle modifiche di più importanza che Lamorgese presenterà al tavolo interministeriale, per approdare in Consiglio dei ministri in un secondo momento, è il ripristino dell’anagrafe per i richiedenti asilo.
La ministra Lamorgese ha deciso di proporre il ritorno a riconoscere il permesso di soggiorno come titolo bastante per poter godere dei differenti diritti legati alla residenza. Quindi dalle prestazioni sanitarie alla possibilità di aprire un conto in banca.
Minori tempi d’attesa per la cittadinanza:
L’argomento riguarda anche la cittadinanza. E’ stato messo da parte per ora lo Ius soli, sempre terreno di scontro tra maggioranze e opposizione. Lo scopo delle modifiche è quello di diminuire da 4 a 2 anni l’iter burocratico per ottenere la cittadinanza.
Di conseguenza Lamorgese è intenzionata a tornare alla più recente norma diminuendo il periodo di attesa per il completamento della pratica a 24 mesi.
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