Il MES arriva in Italia, ecco cosa succederà ora | Stranieri d’Italia
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Un’intesa sul MES è arrivata finalmente anche in Europa. Italia, Germania, Olanda e Francia, secondo fonti di stampa, sono stati un grado di trovare un accordo che prevede l’avvento del Meccanismo Europeo di Stabilità.
L’appello al MES per trovare il denaro necessarip in grado di salvare l’Italia e altri Paesi dell’Eurozona in crisi, a causa della pandemia del Coronavirus appare ormai a un passo dall’ufficialità.
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Arriva alla fine anche il MES:
Nella serata di ieri sera, Italia, Germania, Olanda e Francia, con la presenza del presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, avrebbero trovato un’intesa sul piano di aiuti europei. Al fine di poter mettere in campo per risollevare i Paesi più in difficoltà dalle ceneri della crisi dettata dal coronavirus.
“Grazie” all’Olanda, che avrebbe ceduto all’obbligo di condizionalità strette per l’accesso al Meccanismo – la Germania si era già dimostrata favorevole giorni fa.
Come è stato anticipato ieri nella conferenza stampa dalla cancelliera Merkel, nella bozza di accordo, non appariscono gli eurobond. Contrariamente vengono menzionati il MES, i fondi di emergenza della BEI e la cassa integrazione europea (Sure), come anche un possibile piano, alla fine dell’emergenza, per sostenere la ripresa economica dell’Eurozona. La bozza infine verrà discussa in sede di Eurogruppo in forma estesa.
Di conseguenza l’arrivo del MES nel nostro paese può apparire una cosa scontata. Questo strumento con molta probabilità sarà mobilitato per distribuire delle linee di credito con una cifra massima pari al 2% del PIL (prodotto interno lordo) dell’Eurozona (a fine 2019 ammontava a 11.905 miliardi di euro). L’appello al Meccanismo, bisogna ricordare, apre le porte alla BCE affinché proceda con un massiccio acquisto di titoli di Stato dei Paesi membri attraverso le OMT (Outright Monetary Transactions).
L’Italia, come si è potuto immaginare, alla fine si è dovuta piegare ed accettare il MES “light” che diceva di non volere. Il nostro paese è la terza economia più grande dell’UE, ha conti pubblici disastrati da ben prima dell’arrivo del coronavirus. Ed ad oggi giorno è quasi totalmente dipendente dalla BCE nel contenimento dei tassi di interesse.
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Cosa succederà all’Italia dopo l’arrivo del MES?
L’arrivo del MES in Italia, si parla di circa 39 miliardi di euro, per essere in grado di sostenere la nostra economia, come sottolineato dal ministro delle finanze tedesco Scholz.
La liquidità che deriva dal prestito del MES dovrà essere usata al fine di sostenere il sistema sanitario e le misure attuate in risposta alla crisi purtroppo legata al coronavirus. L’importo sarà giudiziato fino a un massimo del 2% PIL dei Paesi che faranno richiesta del MES.
Il debito dovrà essere estinto tra 10 anni al massimo, secondo le ultime informazioni disponibili. Ciò non nega il fatto che l’Italia deve per forza ridare tutti i soldi.
E il problema principale è proprio questo, ovvero il “dopo”. L’arrivo di fresca liquidità per far fronte alle stringenti necessità del momento. Però il MES ci tiene ad essere ripagato, un vizietto che hanno tutti i creditori.
Ed è proprio per questo che può imporre un programma ai fini di raggiungere tale scopo, contenente riforme, possibili privatizzazioni, aumenti delle tasse e molto altro, così da trovare i soldi e farli tornare nelle sue tasche.
BCE, FMI non si tratta di MES:
In questo caso i creditori erano BCE, FMI e Commissione UE e non il MES, però il meccanismo in Italia potrebbe, potenzialmente, essere molto somigliante:
- Aumento delle tasse sulle società di spedizione;
- Tutta l’IVA al 23%, anche su servizi come ristorazione e catering;
- Eliminazione della pensione di solidarietà;
- Taglio di 300 milioni di euro della spesa militare;
- Privatizzazione dei porti e vendita della partecipazione della società di telecomunicazione OTE.
La risposta, per quanto riguarda le misure da adottare spero scontata, è che non si sa ancora. Però è infantile pensare che i soldi che arriveranno dal MES siano gratuiti.
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Cosa succede se l’Italia non sarà in grado di pagare il debito?
Sono la Commissione ed anche i rappresentanti dei governi membri ad essere i responsabili del controllo post-programma dei vari Paesi che ricevono tali aiuti.
Il MES si comprendere dicendo che: “se un Paese dovesse mancare un pagamento programmato, potrebbe mettere in discussione la capacità del MES di agire in una crisi futura influenzando la capacità finanziaria e l’affidabilità creditizia”.
Per determinare dei futuri problemi con il rimborso del debito da parte di un Paese, il MES tiene regolarmente traccia delle scadenze di interessi, commissioni e rimborsi principali con 12 mesi di anticipo come minimo. Nello stesso tempo, determina con un anno anticipato il bilancio dello Stato e alle prospettive di crescita economica in base alle analisi compiute dalla Commissione UE.
Parlando da un punto di vista di soldi, il MES trova sempre un modo per essere ripagato, sempre. La domanda principale che è sottoposta alla popolazione italiana, in termini di indipendenza e impatto sui cittadini questo sarà apprezzabile tra pochi mesi.
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