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Tolto il Reddito di emergenza: ecco la verità di Salvini

Tolto il reddito di emergenza con la proroga del decreto ristori 5 che a quanto pare è cancellata da Salvini.

Vediamo, insieme, le utile notizie sul REM, naspi e il bonus stagionali.

È finalmente pronta la proroga destinata al Reddito di emergenza per altri due mesi.

Tolto il Reddito di emergenzaMa ci sono ancora dubbi per quanto riguarda la naspi e il bonus da 3mila euro per lavoratori stagionali.

Matteo Salvini e il suo partito, vorrebbero portare altri 4,5 miliardi di euro per il settore sciistico.

Questo è stato infatti fortemente colpito anche dalla proroga delle chiusure che è stata firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Il partito di Salvini chiede maggior impegno soprattutto per gli imprenditori e le aziende.

Ci si chiede che cosa accade al decreto ristori 5 e anche ai 32 miliardi di euro che a quanto pare potrebbero non essere sufficienti.

Il reddito di emergenza e la disoccupazione possono davvero essere cancellati?

Tolti il Reddito di emergenza: quando viene pagato?

Per quanto riguarda la proroga del reddito di emergenza è prevista una proroga di altri due mesi.

Tolto il Reddito di emergenzaSi prevede che il pagamento del reddito non ci sarà se non prima della fine del mese di marzo.

Da leggere:  Milleproroghe 2020 (cosa prevede il decreto) | Stranieri d'Italia

Un quadro generale lo troviamo grazie al Corriere della Sera.

I requisiti della Lega devono essere coordinato con quelli che sono i finanziamenti dei bonus, ristori e anche sussidi.

Questi ultimi erano preparati precedentemente dall’ex ministro del lavoro Nunzia Catalfo.

Che cosa c’è dentro:

  • Cassa integrazione: proroga fino a 8 settimane per le aziende che usano la cig ordinaria e fino a 26 per le piccole;
  • Bonus 3mila euro per i lavoratori stagionali e intermittenti;
  • Reddito di emergenza: proroga per altri due mesi;
  • Naspi e DisColl: nuova proroga.

Il reddito di emergenza può saltare?

Svanisce la possibilità che ci possano essere altri mesi del reddito di emergenza?

Tolto il Reddito di emergenzaAssolutamente no, potrebbero esser richiesto più tempo per poter fare la revisione e del testo Decreto Ristori 5.

La lega ha un ruolo importante all’interno del governo Draghi che cercherà di mettere d’accordo tutti i vuoi componenti.

Con certezza sembra che ci sarà il cambiamento dei sistemi di sostegno.

Per cui Non sarà più legato solo ai codici Ateco, ma alle perdite che verranno registrate per via delle chiusure Coronavirus.

Sono già risultati insufficienti i 32 miliardi di euro per contenere la diffusione del COVID.

Stanno anche aumentando le zone rosse e quelle arancioni e sicuramente saranno prossimi anche le chiusure.

Inoltre, il blocco dei licenziamenti potrebbe cadere o ridursi.

Da leggere:  Bonus pubblicità: il nuovo modello online

Questo causa anche effetti per quanto riguarda la disoccupazione che porta ad intervenire sugli ammortizzatori sociali.

Reddito di emergenza: requisiti e domanda

Tolto il Reddito di emergenzaLa domanda per coloro che non hanno mai avuto il reddito di emergenza deve essere fatta.

Mentre sarà automatica per coloro che hanno già avuto il pagamento delle rate.

Ecco gli ultimi requisiti previsti a novembre e dicembre:

  • Residenza in Italia di chi chiede il beneficio;
  • Un Isee fino a 15 mila euro;
  • Importo del reddito familiare, riferito a settembre 2020, inferiore all’ammontare mensile del beneficio spettante;
  • Patrimonio mobiliare familiare nell’anno 2019 sotto a 10 mila euro, aumenta di 5 mila euro per il componente dopo al primo e fino a 20 mila euro.
    Importo di 5 mila euro per ogni persona disabile o non autosufficiente.

Ricordiamo che il 17 febbraio Draghi ha parlato in Senato e mostrerà i suoi programmi.

Successivamente alle 22 è avvenuta la votazione della fiducia.

Mentre per Giovedì, 18 febbraio, ci sarà il nuovo discorso alla Camera e nuovo voto.

Da questo si potrà cominciare a immaginare il futuro del Decreto Ristori.

Se ci dovessero essere inseriti nuovi emendamenti, il documento dovrà avere l’approvazione delle due Camere.

È proprio per questo che per il mese di marzo è improbabile che il decreto ristori possa essere operativo.

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