TFR in busta paga >> Guida semplice
Sommario
Dove si trova il TFR in busta paga? – Il trattamento di fine rapporto TFR è una somma di denaro cui ha diritto il lavoratore in ogni caso in cui cessi il suo rapporto di lavoro, indipendentemente dalla motivazione che ha portato all’interruzione dello stesso.
Ogni lavoratore – negli anni in cui è occupato – matura e accantona, mensilmente e secondo una dettagliata disciplina normativa, una parte della retribuzione che, definibile come differita, gli viene appunto erogata alla fine del rapporto lavorativo.
TFR in busta paga:
Il Tfr in busta paga è indicato tra i componenti positivi della retribuzione mentre nella parte più bassa del cedolino, vicino alla sezione dedicata ai dati previdenziali e assicurativi ritrovate un prospetto riassuntivo dei dati relativi al Tfr in busta paga.
Nel dettaglio, i dati relativi al Tfr in busta paga sono i seguenti:
- Retribuzione utile per il calcolo del Tfr e Tfr maturato nel mese;
- Fondo Tfr al 31 dicembre dell’anno precedente;
- Rivalutazione Tfr e imposta sulla rivalutazione;
- Quota Tfr maturata nell’anno.
Come effettuare la domanda di Anticipo TFR?
la legge italiana prevede che dopo otto anni di servizio il lavoratore abbia diritto ad un anticipo pari al 70 % del TFR maturato.
In Italia, tutti i lavoratori che siano dipendenti, indipendenti, domestici o stagionali hanno diritto a richiedere il proprio trattamento di fine rapporto al loro datore di lavoro purché abbia maturato almeno 8 anni di servizio.
Più aumentano gli anni di anzianità di servizio, più è alta la percentuale di TFR che il lavoratore può richiedere. Tuttavia, questa non può superare il 70%.
La richiesta va effettuata tramite la compilazione di apposito modulo che inseguito viene consegnato al proprio datore di lavoro.
Questo modulo, deve contenere determinate informazioni come:
- I propri dati anagrafici;
- La motivazione della richiesta d’anticipo del trattamento di fine rapporto;
- La data di assunzione perché il TFR può essere anticipato soltanto ai lavoratori con anzianità di servizio di almeno 8 anni presso l’azienda;
- Altre informazioni fondamentali sul rapporto di lavoro che lega il lavoratore con l’azienda.
In quali casi può essere richiesto?
Anticipo del proprio TFR, può essere richiesto solo in determinati casi. Per esempio:
- L’acquisto della prima casa per sé e per i propri figli;
- Spese sanitarie per terapie o interventi, presso sia strutture pubbliche che private;
- Congedo parentale o di maternità;
- Trasferimento del proprio TFR a un fondo pensioni.
Quanto e quante volte può essere richiesto?
Come abbiamo detto in precedenza, il datore di lavoro può anticipare al lavoratore il 70% del suo trattamento di fine rapporto.
Tuttavia, bisogna sapere che lo si può richiedere solo una volta a ciascun datore di lavoro con il quale si è avuto un rapporto di lavoro.
Solitamente, il datore di lavoro concede l’anticipo senza problemi ma possono esserci delle motivazioni valide per il rifiuto della richiesta. Scopriamolo insieme!
In quali casi non viene concesso l’Anticipo TFR?
L’azienda è tenuta ad accogliere le domande di anticipazione nel limite annuo del 10% dei lavoratori aventi diritto e comunque nella misura del 4 % del numero totale dei dipendenti.
Qualora il datore di lavoro si trovi di fronte a più richieste di anticipazione, dopo aver soddisfatto i limiti minimi, dovrà rispettare l’ordine cronologico di presentazione.
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