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La questione della durata del permesso di soggiorno temporaneo è stata discussa tra i ministri Teresa Bellanova, Luciana Lamorgese, Nunzia Catalfo e Giuseppe Provenzano.
Inoltre è stato aggiunto che si punta all’emersione di braccianti, colf e badanti in nero. Catalfo chiede sempre un periodo più breve per la loro validità.
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Permessi di soggiorno temporanei : come si procederà per la regolarizzazione?
Si è deciso di procedere in due maniere differenti per la regolarizzazione.
Il primo metodo è attivato dal datore di lavoro che dichiara coloro che sono irregolari e sono già presenti sul territorio Italiano e che è stato foto segnalato dalle forze di polizia in Italia prima dell’8 marzo dell’anno scorso.
Allo straniero, dopo varie verifiche, verrà dato un permesso di soggiorno valido per la durata del contratto che potrà essere rinnovato se verrà prolungato il contratto o se ce ne sarà uno nuovo.
Il secondo metodo è il più discusso. Questa via riguarda per coloro che fanno lavori stagionali in agricoltura e hanno perso il lavoro in questa fase di crisi o coloro a cui è scaduto il contratto.
Queste persone potranno avere il permesso di soggiorno temporaneo. La ministra Bellanova lo chiede per i 6 mesi e la sua richiesta è appoggiata da Provenzano. Catalfo invece è contraria. Infine si è deciso di concedere il permesso di soggiorno di 3 mesi.
Da questa regolarizzazione sono esclusi i destinatari di provvedimenti di espulsione, i condannati e coloro che sono considerati “pericolosi per la sicurezza dello Stato”.
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Infine ecco alcuni dati del permesso di soggiorno :
Sono dai 2-300 mila fino a 600 mila coloro che necessitano la regolarizzazione. In agricoltura le associazioni segnalano una mancanza di 200 mila persone per raccolta.
Mentre negli accampamenti informali, i cosiddetti ‘ghetti’ sparsi in vari territori, vivono tra 160 mila e 180 mila persone. Senza alcuna tutela sanitaria e con problemi di regolarizzazione.
Per il lavoro domestico, invece, si contano 860 mila persone in regola ma sono ben 1.2 milioni senza contratto. Questo è il campo che ne risente di più a causa dell’emergenza Coronavirus, infatti le assunzioni sono crollate del 50% e i licenziamenti sono aumentanti al 30% rispetto l’anno scorso.
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