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Pensioni inesportabili all’estero con lista: quali sono?

Le pensioni inesportabili all’estero sono delle prestazioni assistenziali che lo stato riconosce a determinate categorie di pensionati.

Poiché queste prestazioni sono strettamente legate alla residenza del soggetto che ne usufruisce,  il pensionato che intende trasferirsi stabilmente all’estero, sia in un paese europeo che non europeo, non potrà usufruire di questi contributi.

Vediamo insieme quali sono!

Pensioni inesportabili all’estero:

REI: Aggiornamento 2020 

Il reddito di inclusione sociale non può più essere richiesto a partire da marzo 2019, poiché è stato sostituito dal reddito di cittadinanza. 

Per quanto riguarda i soggetti che già ne beneficiano, allo scadere dei 18 mesi, non potranno rinnovare la misura.

Maggiorazione sociale per Assegno sociale: 

La maggiorazione sociale è un particolare incremento della pensione concessa nei confronti dei soggetti che hanno compiuto 60 anni e versano in condizioni sociali disagiate.

Cos’è l’Assegno sociale?

L’assegno sociale è un assegno pagato dall’INPS su richiesta del cittadino, quindi previa presentazione della domanda per via telematica ed accettazione della stessa da parte dell’Istituto.

Il riconoscimento del diritto alla prestazione è provvisorio, nel senso che ogni anno l’INPS provvede a controllare se i cittadini che hanno ricevuto l’assegno.

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Continuano a possedere i requisiti di accesso all’assegno sociale, di residenza e limiti reddituali, e quindi ad avere diritto alla prestazione, dal momento che che questa non è reversibile ai familiari in vita e né può essere erogata all’estero.

Infatti, se il cittadino si allontana dall’Italia per più di 30 giorni, l’erogazione della pensione viene sospesa dall’INPS per poi essere revocata dopo un anno.

Quali sono i requisiti ?

Assegno sociale età minima:

  • 2013 65 anni e 3 mesi;
  • 2014 65 anni e 3 mesi;
  • 2015 65 anni e 7 mesi;
  • 2016 65 anni e 7 mesi;
  • 2017 65 anni e 7 mesi;
  • 2018 66 anni e 7 mesi;
  • 2019 – 2020 – 2021 – 2022 67 anni.

I cittadini che possono richiedere l’assegno sociale INPS possiedono i seguenti requisiti:

  • Hanno compiuto 67 anni;
  • Sono persone senza reddito o quasi, sono quindi in stato di bisogno;
  • Hanno la cittadinanza italiana, per gli stranieri comunitari serve l’iscrizione al comune di residenza e per gli stranieri extracomunitari invece serve il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
  • Chi ha la residenza italiana stabile e continuativa da almeno 10 anni.

Il requisito dell’assegno sociale 2020: attualmente il limite di reddito richiesto per avere diritto all’assegno sociale è di NON avere redditi superiori a 5.824 euro l’anno, ovvero, 11.649,82 se coniugato.

Quando fare domanda pensione sociale INPS?

Il modulo di domanda può essere presentato dall’interessato il giorno dopo, il compimento dei 67 anni e se se possiede al momento della richiesta gli altri requisiti di accesso alla prestazione.

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Come fare la domanda di assegno sociale?

Per richiedere la pensione sociale il cittadino deve trasmettere il modulo INPS per via telematica, direttamente se possiede il Pin dispositivo per accedere ai servizi telematici dell’istituto o rivolgendosi gratuitamente ai CAF e Patronati.

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Integrazione dell’assegno di invalidità 

Grazie all’integrazione dell’assegno di invalidità, l’importo viene aumentato fino a raggiungere l’importo del trattamento minimo vitale, pari a 515,07 euro mensili per il 2020.

Cos’è l’Assegno di invalidità?

L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore di coloro la cui capacità lavorativa è ridotta a meno di un terzo a causa di infermità fisica o mentale.

A chi è rivolto?

INPS concede l’assegno ordinario di invalidità ai lavoratori:

  • Dipendenti;
  • Autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri);
  • Iscritti alla gestione separata.
Come funziona?
Decorrenza e durata:

L’assegno ordinario di invalidità decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda se risultano soddisfatti tutti i requisiti richiesti sia sanitari sia amministrativi e ha validità triennale.

Il beneficiario può chiedere il rinnovo prima della data di scadenza. Dopo tre riconoscimenti consecutivi, l’assegno di invalidità è confermato automaticamente, salvo le facoltà di revisione.

L’erogazione dell’assegno è compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa.

Al compimento dell’età pensionabile e in presenza di tutti i requisiti, l’assegno ordinario di invalidità viene trasformato d’ufficio in pensione di vecchiaia.

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Quanto spetta?

L’importo dell’assegno di invalidità viene determinato con il sistema di calcolo misto che prevede che una quota sia calcolata con il sistema retributivo e una quota con il sistema contributivo oppure, se il lavoratore ha iniziato l’attività lavorativa dopo il 31 dicembre 1995, con il sistema contributivo.

Decadenza:

L’assegno ha validità triennale, ma può essere rinnovato su richiesta dell’interessato.

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Integrazione della pensione minima

L’integrazione al trattamento minimo è una prestazione economica che l’Inps riconosce a chi ha una pensione molto bassa, al di sotto del cosiddetto minimo vitale, pari, nel 2019, a 513,01 euro mensili e nel 2020 a 515,58 euro.

Altre pensioni inesportabili all’estero sono pensioni:

  • Indennità ai ciechi civili;
  • Indennità ai sordomuti;
  • Assegni e indennità ai mutilati e invalidi civili.

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