Reddito di cittadinanza persona sola: 780 euro al mese, quando?
Sommario
Per poter contrastare la povertà è stata pensata la misura del Reddito di Cittadinanza persona sola.
E per essere in grado di richiedere il sussidio mensile sarà necessario avere determinati requisiti reddituali, ma anche patrimoniali.
Infatti l’importo della somma dovuta verrà calcolato in base alla composizione del nucleo familiare.
Reddito di cittadinanza persona sola, quando spettano 780 euro al mese?
La somma del Reddito di Cittadinanza persona sola verrà calcolata sul:
- Reddito;
- Patrimonio;
- Composizione del nucleo familiare.
E ciò permette di ottenere ben 500 euro al mese da poter moltiplicare per le scale di equivalenza dove rientra il medesimo nucleo e sulla base degli stessi componenti.
E alla cifra ottenuta, verrà nel caso, in un secondo momento, sottratto il reddito percepito dal nucleo stesso.
Una quota ulteriore del reddito di cittadinanza persona sola, sarò a titolo di contributo, per le famiglie che pagano l’affitto della casa di abitazione.
Questo per un importo mensile che equivale a 280 euro oppure che paghino il muto per un importo massimo di 150 euro al mese
Solo il richiedente, che paga l’affitto, dovrà di conseguenza arrivare a ottenere fino alla somma di 780 euro al mese.
Invece il richiedente che paga il mutuo per l’acquisto della casa (in cui abita), potrà ottenere fino a 650 euro mensili, però solamente nel caso in cui si sia in possesso di un ISEE zero e non si percepiscano altri redditi.
Prestazioni assistenziali: non vanno comunicate!
Alcune prestazioni assistenziali che sono erogate dall’inps, come la Naspi o il bonus terzo figlio e la cassa integrazione.
Questi andrebbero ad incidere sull’importo del reddito di cittadinanza ma nonostante il volume non vanno comunicate all’inps.
Perché vi chiederete? Perché l’inps si fa carico del pagamento delle prestazioni prima elencate, per ciò non deve avere altre comunicazioni da fare.
Grazie a ciò, l’Inps farà un ricalcolo del reddito di cittadinanza in base alla somma delle altre prestazioni date.
Ricordiamo che, non c’è da escludere che in caso in cui si superi i limiti del reddito, non ci sia la decadenza del beneficio.
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