Sommario
Quali sono le principali Pensioni esportabili e inesportabili all’estero?
La legge italiana ha stabilito delle regole ben precise per il trasferimento della pensione e ha fissato anche dei limiti.
In questo articolo vi forniamo l’elenco delle pensioni internazionali e di quelle di cui si può usufruire solo se si è residenti in Italia.
Su quale base le pensioni sono esportabili o meno?
Per rispondere a questa domanda, bisogna inizialmente comprendere che le prestazioni erogate dall’INPS, si dividono in due principali categorie:
- Le prestazioni previdenziali che sono strettamente legate al versamento dei contributi da parte del lavoratore.
- Le prestazioni assistenziali che sono strettamente legate alla residenza del soggetto che ne usufruisce. Di conseguenza, il pensionato che intende trasferirsi stabilmente all’estero, sia in un paese europeo che non europeo, non potrà usufruire di questi contributi.
Ora che abbiamo capito la differenza tra queste due tipologie di prestazione, scopriamo insieme l’elenco delle pensioni esportabili e inesportabili all’estero.
Elenco pensioni esportabili e inesportabili all’estero:
Pensioni esportabili (prestazioni previdenziali): | Pensioni Inesportabili (prestazioni assistenziali): |
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Pensioni esportabili (Prestazioni previdenziali):
Pensione di vecchiaia:
La pensione di vecchiaia è la forma di pensionamento la più comune in Italia.
Viene erogata su richiesta a tutti i lavoratori sia dipendenti che autonomi che sono ufficialmente iscritti all’assicurazione obbligatoria Ago.
I principali requisiti per ottenere questa prestazione previdenziale sono:
- L’età pensionabile (ossia anagrafica) che viene fissata ogni due anni dalle autorità competenti. Nel biennio 2019-2020 l’eta anagrafica è pari a 67 anni per ambo i sessi;
- L’anzianità contributiva e assicurativa che invece non cambia. Attualmente è fissato a 20 anni di contributi.
Attenzione:
Ci sono altri requisiti fondamentali per richiedere la pensione di vecchiaia.
Bisogna alla data dal 1° gennaio 1996 il lavoratore abbia già avuto il primo accredito contributivo.
In caso contrario questo potrà andare in pensione con i suddetti requisiti solamente se l’assegno previdenziale non risulta inferiore a 1,5 l’importo dell’assegno sociale pari a 457,99.
Decorrenza della pensione di vecchiaia:
La pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui chi vuole beneficiarne ha compiuto l’età pensionabile richiesta o, se successivo, ha raggiunto i requisiti di anzianità assicurativa e contributiva.
Le decorrenza è anticipata al giorno successivo alla maturazione dei requisiti per gli iscritti alla gestione esclusiva dell’AGO.
In ogni caso, per poter conseguire la pensione di vecchiaia è necessario interrompere il rapporto di lavoro subordinato, ma non l’attività di lavoro autonomo.
Pensione di vecchiaia anticipata:
La pensione di vecchiaia anticipata non prevede come requisito fondamentale l’età anagrafica ma l’anzianità contributiva.
In tal modo, con la pensione anticipata non si stabilisce un’età univoca con cui andare in pensione, ma si definiscono le mensilità di contribuzione, eventualmente incrementate in base alla speranza di vita
Pensione di vecchiaia anticipata per invalidi: circolare INPS:
La circolare INPS n. 10 approvata il 30 gennaio 2020 ricorda un particolare tipo di pensione di vecchiaia, denominata “pensione di vecchiaia anticipata”.
Per riuscire ad ottenerla, bisogna avere i seguenti requisiti:
- Accertamento dello stato di invalidità in misura non inferiore all’80%;
- Compimento dell’età anagrafica di 55 anni per le donne e 60 anni per gli uomini che viene adeguata all’aumento delle aspettative di vita e finestra di accesso;
- Contributi versati per almeno 20 anni nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
- Decorso di 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti (anagrafico, contributivo o sanitario).
Pensione di inabilità:
Pensione di inabilità: Cos’è?
Prestazione previdenziale riconosciuta in caso di assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa a causa di infermità, difetti fisici o mentali.
Quanti anni di contributi si devono versare?
Per poterne usufruire il richiedente deve aver maturato almeno cinque anni di contribuzione di cui tre nel quinquennio precedente la presentazione della domanda.
Cosa bisogna fare per poterne usufruire:
Per ottenere la pensione di inabilità occorre cessare qualsiasi attività lavorativa (sia dipendente che autonoma)
Come si calcola?
Per quanto riguarda il calcolo della pensione si seguono le stesse regole utilizzate per il calcolo della pensione di vecchiaia.
L’importo viene calcolato con il sistema misto oppure esclusivamente contributivo in base all’anzianità contributiva maturata alla data del 31 dicembre 1995.
Ai periodi di contribuzione effettivamente versati viene aggiunto un “bonus contributivo” relativo agli anni che intercorrono tra la data della domanda e la data del compimento del 60° anno di età (donne e uomini) entro il tetto massimo di 40 anni di contributi.
Indennità Naspi:
Novità 2020:
La nuova legge di Bilancio 2020 sta provvedendo a riconfermare il reddito di cittadinanza 2020 per disoccupati ed inoccupati.
Ricordiamo, infatti, che la misura contro la povertà è compatibile con la NASPI 2020 ma che l’importo riconosciuto con la disoccupazione è sottratto da quello del Reddito di cittadinanza.
A chi spetta la NASPI 2020?
Andiamo prima di tutto a vedere chi sono i destinatari della Naspi 2020:
Naspi 2020: | Beneficiari disoccupazione: |
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Invece NON possono accedere al sussidio di disoccupazione Naspi 2020 dipendenti PA a tempo indeterminato e agli operai agricoli, ammessi i precari docenti e supplenti Scuola.
Naspi Inps requisiti 2020:
I requisiti per accedere all’indennità di disoccupazione naspi 2020 sono 3:
- Stato di disoccupazione intendendo la perdita del lavoro per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore;
- Almeno 13 settimane di contribuzione versata nei 4 anni precedenti al licenziamento;
- Dopo almeno 30 giorni di effettivo lavoro nei 12 mesi precedenti l’inizio della disoccupazione.
Ed inoltre per avere diritto alla Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, bisogna avere due condizioni:
La prima: è quella di aver perso il lavoro in modo involontario e aver richiesto lo stato di disoccupazione. Possono esserci delle eccezioni che consentono il riconoscimento del diritto, questo in caso di:
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Tredicesima e quattordicesima pensionati:
La tredicesima viene erogata a tutti i titolari di pensione di vecchiaia, pensione anzianità, pensione anticipata, pensione di invalidità o assegno sociale.
Quando viene accreditata?
L’accredito della tredicesima avviene lo stesso giorno in cui viene erogato l’ultimo l’assegno mensile della pensione per l’anno 2020.
La Tredicesima pensione Inps 2020 quest’anno verrà accreditata nella seguente data:
- Lunedì 1 dicembre 2020 per chi ha l’accredito della pensione alle poste;
- Lunedì 1 dicembre 2020 per chi ha l’accredito della pensione in banca.
Come viene calcolata?
In pratica la tredicesima pensionati si calcola moltiplicando l’importo della pensione lorda mensile per il numero di mesi di pensionamento, e poi dividere per 12.
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Prestazioni assistenziali: Inesportabili
REI: Aggiornamento 2020
Il reddito di inclusione sociale non può più essere richiesto a partire da marzo 2019, poiché è stato sostituito dal reddito di cittadinanza.
Per quanto riguarda i soggetti che già ne beneficiano, allo scadere dei 18 mesi, non potranno rinnovare la misura.
Maggiorazione sociale per Assegno sociale:
La maggiorazione sociale è un particolare incremento della pensione concessa nei confronti dei soggetti che hanno compiuto 60 anni e versano in condizioni sociali disagiate.
Cos’è l’Assegno sociale?
L’assegno sociale è un assegno pagato dall’INPS su richiesta del cittadino, quindi previa presentazione della domanda per via telematica ed accettazione della stessa da parte dell’Istituto.
Il riconoscimento del diritto alla prestazione è provvisorio, nel senso che ogni anno l’INPS provvede a controllare se i cittadini che hanno ricevuto l’assegno.
Continuano a possedere i requisiti di accesso all’assegno sociale, di residenza e limiti reddituali, e quindi ad avere diritto alla prestazione, dal momento che che questa non è reversibile ai familiari in vita e né può essere erogata all’estero.
Infatti, se il cittadino si allontana dall’Italia per più di 30 giorni, l’erogazione della pensione viene sospesa dall’INPS per poi essere revocata dopo un anno.
Quali sono i requisiti ?
Assegno sociale età minima:
- 2013 65 anni e 3 mesi;
- 2014 65 anni e 3 mesi;
- 2015 65 anni e 7 mesi;
- 2016 65 anni e 7 mesi;
- 2017 65 anni e 7 mesi;
- 2018 66 anni e 7 mesi;
- 2019 – 2020 – 2021 – 2022 67 anni.
I cittadini che possono richiedere l’assegno sociale INPS possiedono i seguenti requisiti:
- Hanno compiuto 67 anni;
- Sono persone senza reddito o quasi, sono quindi in stato di bisogno;
- Hanno la cittadinanza italiana, per gli stranieri comunitari serve l’iscrizione al comune di residenza e per gli stranieri extracomunitari invece serve il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
- Chi ha la residenza italiana stabile e continuativa da almeno 10 anni.
Il requisito dell’assegno sociale 2020: attualmente il limite di reddito richiesto per avere diritto all’assegno sociale è di NON avere redditi superiori a 5.824 euro l’anno, ovvero, 11.649,82 se coniugato.
Quando fare domanda pensione sociale INPS?
Il modulo di domanda può essere presentato dall’interessato il giorno dopo, il compimento dei 67 anni e se se possiede al momento della richiesta gli altri requisiti di accesso alla prestazione.
Come fare la domanda di assegno sociale?
Per richiedere la pensione sociale il cittadino deve trasmettere il modulo INPS per via telematica, direttamente se possiede il Pin dispositivo per accedere ai servizi telematici dell’istituto o rivolgendosi gratuitamente ai CAF e Patronati.
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Integrazione dell’assegno di invalidità.
Grazie all’integrazione dell’assegno di invalidità, l’importo viene aumentato fino a raggiungere l’importo del trattamento minimo vitale, pari a 515,07 euro mensili per il 2020.
Cos’è l’Assegno di invalidità?
L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore di coloro la cui capacità lavorativa è ridotta a meno di un terzo a causa di infermità fisica o mentale.
A chi è rivolto?
INPS concede l’assegno ordinario di invalidità ai lavoratori:
- Dipendenti;
- Autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri);
- Iscritti alla gestione separata.
Come funziona?
Decorrenza e durata:
L’assegno ordinario di invalidità decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda se risultano soddisfatti tutti i requisiti richiesti sia sanitari sia amministrativi e ha validità triennale.
Il beneficiario può chiedere il rinnovo prima della data di scadenza.
Dopo tre riconoscimenti consecutivi, l’assegno di invalidità è confermato automaticamente, salvo le facoltà di revisione.
L’erogazione dell’assegno è compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Al compimento dell’età pensionabile e in presenza di tutti i requisiti, l’assegno ordinario di invalidità viene trasformato d’ufficio in pensione di vecchiaia.
Quanto spetta?
L’importo dell’assegno di invalidità viene determinato con il sistema di calcolo misto che prevede che una quota sia calcolata con il sistema retributivo e una quota con il sistema contributivo oppure, se il lavoratore ha iniziato l’attività lavorativa dopo il 31 dicembre 1995, con il sistema contributivo.
Decadenza:
L’assegno ha validità triennale, ma può essere rinnovato su richiesta dell’interessato.
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Integrazione della pensione minima:
L’integrazione al trattamento minimo è una prestazione economica che l’Inps riconosce a chi ha una pensione molto bassa, al di sotto del cosiddetto minimo vitale, pari, nel 2019, a 513,01 euro mensili e nel 2020 a 515,58 euro.
Altre pensioni inesportabili all’estero sono pensioni e indennità ai:
- Ciechi civili;
- Sordomuti;
- Mutilati e invalidi civili.
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