Sommario
Mittente: Provincia Destinatario: Nome e cognome del richiedente della cittadinanza italiana Riferimento: K10/….. Allegati: Oggetto: Istanza di cittadinanza italiana convocazione per consegna documenti Testo Giorno/mese/anno Elenco della documentazione da produrre esclusivamente nelle giornate di gg e gg dalle ore … alle ore …. presso gli sportelli UTG PREFETTURA DI (Provincia) via …….. ….. col ticket cittadinanza e consegnando la presente lettera. Originale CERTIFICATO DI NASCITA ( inserito in domanda). Originale CERTIFICATO PENALE (inserito in domanda) . Originale del Documento GENERICO (se inserito). Fotocopia della CARTA D IDENTITA. Fotocopia del PASSAPORTO, CODICE FISCALE e del PERMESSO DI SOGGIORNO. Versamento di 250 euro. Marca da bollo da 16 euro indicata in domanda. TUTTA LA CERTIFICAZIONE RICHIESTA DOVRA ESSERE PRESENTATA ENTRO E NON OLTRE IL TERMINE PERENTORIO DI 30 GIORNI DAL RICEVIMENTO DELLA PRESENTE COMUNICAZIONE. |
Estratto dell’atto di nascita del paese d’origine:
Il documento deve essere richiesto alle autorità diplomatico-consolai italiane presenti nello stato di formazione dell’atto.
Il documento deve essere legalizzato se il paese di origine non ha aderito a una delle tante convenzioni che permettono di sostituire la legalizzazione con il cosiddetto Apostille.
Certificato penale del paese di origine:
Si tratta di una dichiarazione che consente di conoscere i procedimenti penali e gli eventuali giudizi di impugnazione che sono a carico del richiedente.
Il cittadino straniero che intende richiedere la cittadinanza italiana deve allegare tale documento alla domanda di cittadinanza.
Dove richiedere il Certificato carichi pendenti per cittadinanza?
Il seguente documento viene rilasciato dal paese d’origine del richiedente della cittadinanza italiana.
Prima di allegarlo alla domanda di cittadinanza deve essere legalizzato per l’uso in Italia dal governo stesso che ha emesso il certificato. Inoltre deve essere tradotto in lingua italiana e la traduzione anch’essa legalizzata.
Validità Certificato carichi pendenti per cittadinanza:
Il certificato penale come tutti gli altri certificati hanno una validità pari a 6 mesi dalla data di rilascio. Il motivo è legato al fatto che il richiedente potrebbe avere un carico pendente nella sua nazione d’origine per un reato commesso dopo il rilascio del seguente documento.
Tuttavia alcune prefetture, accettano comunque il certificato penale anche una volta scaduti i 6 mesi, a patto che il richiedente non abbia fatto ritorno nel proprio paese dopo che il certificato sia stato rilasciato.
Vecchio orientamento Certificato carichi pendenti per cittadinanza:
Il vecchio orientamento per la concessione della cittadinanza italiana prevedeva l’obbligo di presentare il certificato penale per cittadinanza a tutti i soggetti che al compimento del quattordicesimo anno di età non risultino già residenti legalmente in Italia.
Sono esentati i bambini nati da coppie stranieri e che hanno risieduto in Italia ininterrottamente fino al compimento dei 18 anni
Nuovo orientamento Certificato carichi pendenti per cittadinanza:
In base al nuovo orientamento e alla nuova circolare introdotta nel 2016 da parte del ministero dell’Interno, sono esonerati dal certificato carichi pendenti per cittadinanza i cittadini stranieri arrivati e residenti in Italia anche prima dei 14 anni.
Ricevuta di versamento:
E’ necessario il pagamento di un contributo di 250,00 € da effettuarsi tramite bonifico bancario o circuito Eurogiro al Conto Corrente postale intestato a:
MINISTERO DELL’INTERNO D.L.C.I. – CITTADINANZA codice IBAN: IT54D0760103200000000809020 codice BIC/SWIFT delle Poste Italiane per bonifico estero: BPPIITRRXXX codice BIC/SWIFT per operazioni Eurogiro: PIBPITRA,
Indicando come causale del versamento: “Acquisto cittadinanza – Contributo Legge nr.94/2009″ Altri documenti che si devono presentare sono:
- Carta d’identità;
- Codice fiscale;
- Passaporto;
- Permesso di soggiorno.
Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10: velocizzare pratica cittadinanza
Prima di spendere soldi inutilmente in avvocati o agenzie che si occupano di pratiche di permessi di soggiorno e cittadinanza italiana deve sapere alcuni cose:
La prima cosa da fare: è stare molto attenti quando si compila il modulo o la domanda della cittadinanza in generale e assicurarsi che tutta la documentazione è completa e non contiene errore.
La seconda cosa: mandare lettre di sollecito una volta che la domanda in esame supera il tempo previsto dalla legge 48 mesi.
Se ci sono dei problemi in questo caso consigliamo de rivolgersi a un bravo professionista specializzato in questi pratiche per evitare eventuali truffe
La pratica del sollecito:
Spesso la pratica di cittadinanza sembra bloccata e sul sito appaiono sempre le stesse voci sebbene la pubblica amministrazione richieda ai cittadini stranieri di consultare la propria pratica regolarmente con l’intenzione di dissuaderli dall’invio di lettere di sollecito.
Assumere un’iniziativa formale è senza dubbio importante, se si vuole tentare di accorciare i tempi di attesa della cittadinanza italiana e l’invio di una lettera di sollecito per la cittadinanza italiana è la soluzione che fa per te.
Questa pratica molto comune è chiamata anche pratica del sollecito e ha come principale obiettivo non solo quello di sollecitare la pubblica amministrazione ma anche quello di fare in modo che la vostra richiesta di cittadinanza venga accolta.
Come si scrive una lettera di sollecito per la cittadinanza italiana?
La lettera di sollecito per la cittadinanza italiana non richiede forme particolari e può essere scritta anche senza ricorrere all’aiuto di un legale.
La lettera deve essere inviata tramite un indirizzo di posta elettronica certificata. Nell’email bisogna specificare il nominativo del richiedente, il numero della pratica K10/ e il motivo per cui si richiede la cittadinanza italiana. Sono disponibili online diversi modelli di lettera di sollecito:
Clicca Qui per vedere il modello
Tuttavia il cittadino straniero deve ricordare che per realizzare un’azione più incisiva e sicuramente più utile è meglio rivolgersi ad un avvocato esperto di cittadinanza.
In particolare l’aiuto di un avvocato risulta di importanza rilevante perché grazie alle loro competenze giuridiche nel campo delle norme sull’immigrazione, il diritto e il procedimento amministrativo sono in grado di elaborare atti strategici, modellati sul caso specifico del cittadino straniero.
Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10: Rigetto domanda
Il rigetto della domanda di cittadinanza può avvenire nei seguenti casi:
- Rigetto per inammissibilità;
- Rigetto per motivi ostativi;
- Altre motivazioni sono legati al buco di residenza, reddito insufficiente, presenza di condanne penali, difetto di integrazione, valutazione pericolosità sociale del richiedente e mancanza conoscenza della lingua italiana.
Per saperne di più: CLICCA QUI
Lettera di rigetto
Una volta che il Ministero dell’Interno ha individuato la motivazione per il rigetto della domanda di cittadinanza, deve comunicare tale decisione con il preavviso di diniego attraverso la cosiddetta lettera di rigetto.
La comunicazione di preavviso di diniego è disponibile anche sul portale ALI dove il cittadino straniero può consultare la sua pratica di cittadinanza. Una volta effettuato l’accesso con SPID, il cittadino straniero può visualizzare la comunicazione nella sezione: COMUNICAZIONI.
Stato pratica cittadinanza: La procedura relativa alla pratica in questione è interrotta, avendo inviato una comunicazione ai sensi dell’articolo 10 bis della legge n. 241/1990. – Consulta anche la sezione “comunicazioni”, dove potrebbero esserci ulteriori informazioni-
Esempio comunicazione di rigetto della cittadinanza italiana:
Prefettura di presentazione: Prefettura di (Provincia) Prefettura competente: Prefettura di (Provincia) Data presentazione: giorno/mese/anno Art: Art 9 Lettera: F E’ stato adottato il preavviso di diniego per motivi ostativi riguardanti i requisiti della residenza e/o redditi e/o pregiudizi penali, avverso il quale la SV può proporre eventuali osservazioni. Il preavviso dovrà essere ritirato entro 10 giorni dalla presente comunicazione. In mancanza del ritiro ovvero delle osservazioni si provvederà all’adozione del provvedimento di respingimento dell’istanza. |
Oltre alla comunicazione disponibile sul sito, arriva a casa anche una lettera in raccomandata. Un esempio di lettera di rigetto:
Preavviso di diniego della cittadinanza italiana: A chi rivolgersi per contestare il rifiuto di cittadinanza?
In tutte queste situazioni è importante consultarsi subito con un legale perché si hanno a disposizione solo 10 giorni per rispondere ed evitare che la domanda di cittadinanza venga definitivamente respinta. Quindi è fondamentale rivolgersi velocemente a un Avvocato quando si entra in possesso del provvedimento di una pratica di cittadinanza respinta.
Preavviso di diniego della cittadinanza italiana: A quale tipologia di avvocato mi devo rivolgere?
Un Avvocato specializzato in diritto dell’immigrazione ha competenze e strumenti per formulare la risposta corretta da inviare all’Amministrazione e può farlo in tempi brevi. In particolare un Avvocato esperto nel trattare pratiche di richiesta di cittadinanza ti aiuterà nel:
- Valutare il problema (esaminare i motivi del diniego);
- Revisionare la documentazione (esaminare i documenti che accompagnavano la domanda);
- Recuperare eventuali documenti mancanti o non aggiornati;
- Rispondere al preavviso di rigetto nei tempi e nel modo corretto.
Si può avere la cittadinanza anche con il preavviso di diniego della cittadinanza italiana?
Molti immigrati pensano che il preavviso di rigetto rappresenti un rifiuto categorico, è invece possibile ottenere la cittadinanza anche se si è ricevuto il preavviso di rigetto. Qui ci sono due possibilità:
- Presentare le proprie memorie in forma scritta opponendosi al diniego con osservazioni e documenti;
- Presentare direttamente ricorso al TAR (non sempre necessario).
Preavviso di diniego della cittadinanza italiana: Ricorso al TAR in meno di 60 giorni
Per poter effettuare il ricorso, non devono assolutamente essere passati più di 60 giorni di seguito (e non lavorativi) dalla pubblicazione dell’atto che si intende impugnare. Allo scadere dei suddetti 60 giorni, l’atto di ricorso deve già essere stato depositato e le parti in causa devono essere già state avvisate a mezzo notifica.
Deposizione atti di causa preso il tribunale:
Successivamente, le parti in causa, devono provvedere a depositare presso il Tribunale, gli atti di causa che ritengono idonei e fondamentali per l’indagine amministrativa, e verrà chiesto un provvedimento cautelare di sospensione degli atti, la “sospensiva”, ovvero un’ordinanza del TAR con valore temporale, non definitivo, con cui saranno sospesi temporaneamente gli atti impugnati. In questo modo l’ordinanza sarà “congelata” fino al momento della sentenza.
Analisi ed emanazione della sentenza da parte del TAR:
Il TAR a questo punto analizzerà i documenti depositati dalle parti, ed eventualmente potrà richiedere approfondimenti ulteriori.
Alla fine del procedimento, il TAR emanerà una sentenza motivata con cui accoglierà il ricorso, se fondato, o respingerà il ricorso, se infondato.
Tale provvedimento è da considerarsi definitivo e non potrà essere impugnato successivamente. La sentenza definitiva verrà emanata con una tempistica di 40 giorni dopo l’udienza di merito.
Contestare il rifiuto della cittadinanza italiana in maniera scritta:
Rispondere al preavviso di diniego della cittadinanza italiana opponendosi in forma scritta evita in molti casi di dover procedere con il ricorso al TAR perché l’amministrazione stessa quando riceve spiegazioni e documenti presentati adeguatamente, accoglie senza problemi la richiesta del cittadino straniero. I nostri visitatori hanno letto:
- Quante cittadinanze si possono avere?
- Cittadinanza italiana per i vedovi di cittadini italiani: Cosa stabilisce la legge italiana?
- Cittadinanza italiana per la madre o padre di un cittadino italiano
Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10 – Guida completa
Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10: Cosa significa
I due codici K/10 e K/10C indicano la tipologia di pratica presentata per l’ottenimento della cittadinanza italiana. In particolare il codice pratica K/10 sta ad indicare le domande di cittadinanza per naturalizzazione, mentre il codice K/10C indica le domande di cittadinanza per matrimonio.
Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10: Dove trovo il codice?
Nel momento in cui si consegnano i documenti originali allo Sportello cittadinanze della Prefettura viene consegnata una lettera di avvio del procedimento di richiesta della cittadinanza. Il codice inoltre è ricavabile anche visualizzando lo stato della propria domanda sul portale del Ministero dell’interno. .
Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10:Documenti
Ecco la lista completa e aggiornata dei documenti necessari per presentare la domanda di cittadinanza italiana per residenza:
1- La compilazione del Modello B: Il modulo deve essere compilato in ogni sua parte, firmato e deve includere una marca da bollo da € 16,00.
2- Fotocopia del passaporto: È necessaria una fotocopia del passaporto in corso di validità.
3- Fotocopia del permesso di soggiorno:
- necessaria una fotocopia del permesso di soggiorno in corso di validità.
- Per cittadini provenienti da un paese Europeo dovranno invece richiedere e presentare il certificato di soggiorno permanente che viene rilasciato dal comune di residenza .
4- Certificato di Residenza:
- Documentazione completa dei certificati di residenza con lo storico (la discontinuità di residenza è uno dei motivi per cui vengono spesso respinte le domande).
- Il certificato di residenza può essere sostituito da autocertificazione da sottoscrivere davanti agli avvocati.
Requisito neccessariio per ottenere la cittadinanza per residenza è la residenza decennale.
5- Atto di nascita tradotto e legalizzato: L’estratto dell’atto di nascita deve contenere tutte le generalità del richiedente.
- Questo documento deve essere tradotto e legalizzato dall’Autorità diplomatica o consolare italiana presente nello stato di provenienza del cittadino.
- Per le cittadine straniere che hanno acquisito il cognome del marito è importante verificare che il certificato di nascita contenga sia il cognome da nubile che quello da sposata.
- Si tratta del certificato penale del Paese di origine. Questo certificato non è necessario se il cittadino è nato in Italia o se risiede nel nostro Paese da prima del compimento del 14° anno di età (il certificato deve essere legalizzato e tradotto come avvenuto per l’atto di nascita).
- Oltre al certificato penale del paese di origine serve un certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti in Italia.
- Il richiedente che ha risieduto anche in altri paesi è necessario presentare il certificato penale per ognuno di questi paesi.
- A seconda della posizione lavorativa del richiedente, andranno presentati Modello CU, Unico e modello 730 relativi ai redditi percepiti negli ultimi 3 anni.
- Colf, badanti e collaboratori domestici dovranno invece presentare l’estratto conto INPS.
Reddito minimo per la cittadinanza italiana: Le soglie minime
E’ l’articolo 9 della legge 5 febbraio 1992 n.91 a definire gli importi minimi del reddito per la richiesta di cittadinanza italiana.
In particolare si devono allegare alla domanda di cittadinanza italiana i modelli fiscali CUD UNICO, 730 relativi ai redditi degli ultimi 3 anni.
L’importo del reddito annuo per il singolo richiedente della cittadinanza italiana non deve essere inferiore a 8.263,31 euro. Questo valore deve essere rispettato per il triennio precedente la richiesta di cittadinanza italiana.
Tale redditi devono provenire da fonti lecite e devono essere regolarmente dichiarati annualmente attraverso il pagamento delle relative imposte.
Reddito minimo per la cittadinanza italiana: Nucleo famigliare
Se il richiedente fa parte di un nucleo famigliare, il reddito minimo per la cittadinanza italiana viene aumentato da 8.263,31 a 11.362,05 euro. Al nuovo reddito si sommeranno ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico.Si può integrare il reddito minimo per la cittadinanza italiana con altri redditi familiari?
Nel momento in cui si appartiene ad un nucleo familiare il reddito minimo si considererà in capo al nucleo familiare stesso.Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10: Abbreviazioni residenza decennale
La cittadinanza italiana per residenza, prevede come requisito fondamentale il soggiorno in Italia per un periodo ininterrotto di 10 anni.
Solo una volta superati i 10 anni di residenza, si può richiedere la naturalizzazione per diventare cittadini italiani. La residenza deve essere ininterrotta e qualsiasi buco di residenza anche pari ad un singolo giorno può provocare il rifiuto della vostra richiesta di cittadinanza italiana.
Le categorie di cittadini stranieri che possono richiedere la cittadinanza italiana con periodo di residenza inferiore ai 10 anni sono:
- I discendenti di ex cittadini italiani per nascita: tre anni di residenza legale;
- cittadini di uno Stato appartenente al’unione: quattro anni di residenza legale;
- Apolidi e i rifugiati, così come per gli stranieri maggiorenni adottati da cittadini italiani: 5 anni di residenza
- Sette anni per l’affiliato da cittadino italiano;
- non è richiesto alcun periodo di residenza per gli stranieri che hanno prestato servizio allo Stato per un periodo di almeno cinque anni, anche all’estero.
Ricostruzione della cittadinanza italiana per discendenza
La Ricostruzione della cittadinanza italiana per discendenza è un procedimento grazie al quale il consolato, ricostruendo le vicissitudini di cittadinanza di una famiglia, per esempio immigrata all’estero, può verificare se una persona sia in possesso o meno della cittadinanza italiana.
Con la ricostruzione si va a verificare che la trasmissione della cittadinanza non si sia mai interrotta a partire dal primo ascendente nato in Italia da genitori italiani e giunto in un paese estero fino alla persona che presenta istanza di ricostruzione.
A chi deve essere presentata la domanda?
La domanda di ricostruzione della cittadinanza italiana per discendenza deve essere presentata all’ufficio consolare italiano competente per il luogo in cui si risiede.
Si consiglia sempre di contattare l‘ufficio consolare prima di iniziare a raccogliere la documentazione perché la loro raccolta dipende anche dalle vicissitudini di cittadinanza della famiglia di origine.
Bisogna dimostrare che il proprio avo, fosse in possesso della cittadinanza italiana nel momento in cui ha lasciato l’Italia e che in seguito ha deciso di mantenerla e di non rinunciarvici.
Documenti per la ricostruzione della cittadinanza italiana per discendenza:
I documenti necessari per la ricostruzione sono:
- L’atto di nascita del proprio avo. Il certificato può essere richiesto all’ufficio anagrafe del comune di residenza del proprio avo;
- Un documento che attesti la cittadinanza italiana del proprio avo. Questo documento può essere per esempio: Il passaporto italiano, certificato di cittadinanza storico, etc);
- Atti di stato civile di tutti le generazioni opportune per di dimostrare il legame di sangue;
- Se non ci sono ascendenti deceduti dovrà essere presentato il loro DNI aggiornato.
La ricostruzione è fondamentale perché potrebbe accadere che si siano verificati delle interruzioni nella catena di trasmissione della cittadinanza italiana; a seguito della naturalizzazione straniera.
Può succedere inoltre che la ricostruzione non sia possibile perché il proprio ave proviene da una zona che all’epoca della sua partenza non faceva ancora parte del territorio nazionale italiano.
La documentazione è sempre valida e non ha una scadenza. Inoltre deve essere tradotta in italiano da un traduttore iscritto all’albo dei traduttori.
La traduzione può essere evitata se il paese dove risiedete ha sottoscritto degli accordi che permettono di fare uso del cosiddetto apostille.
Apostille:
L’apostille sostituisce la legalizzazione presso l’ambasciata. Questo strumento è stato introdotto dalla convenzione dell’Aia del 5 ottobre 1961.
In particolare questa convenzione stabilisce che se una persona ha bisogno di fare valere in Italia un certificato di nascita e vive in un paese che ha aderito a questa Convenzione non ha bisogno di recarsi presso l’ambasciata italiana e chiedere la legalizzazione.
Sarà sufficiente recarsi presso l’autorità interna di quello Stato (designata dall’atto di adesione alla Convenzione stessa) per ottenere l’annotazione della cosiddetta apostille sul certificato.
Il mio ave era una donna, posso accedere comunque alla cittadinanza italiana?
Nell’ordinamento italiano la donna può trasmettere la cittadinanza solo a partire dal 1 gennaio 1948. Si tratterà di verificare se il proprio ave donna abbia conservato la cittadinanza italiana e che i suoi figli siano nati dopo il 1 gennaio 1948.
Il consolato può aiutare a cercare i documenti che servono?
Il consolato può assistere nel verificare quale sia la documentazione che deve essere presentata nel suo caso specifico, ma non può farsi carico di trovare i documenti che servono.
Quanto dura il procedimento?
Il procedimento per il riconoscimento della cittadinanza italiana è un procedimento semplice che può però complicarsi quando, nel corso delle generazioni per esempio siano avvenuti cambiamenti di nome o altri accadimenti che rendono più difficile dimostrare il legame di sangue tra il richiedente e i suoi avi.
Un altra causa che influisce sui tempi di trattazione è l’altissimo numero di domande presentate negli ultimi anni che hanno messo a dura prova la rete consolare italiana all’estero.
Cittadinanza italiana per rifugiati e apolidi:
La costituzione italiana tutela i rifugiati e apolidi presenti sul territorio italiano e dopo 5 anni di residenza legale sul territorio italiano possono richiedere la cittadinanza italiana.
Un requisito fondamentale per la richiesta è quella di possedere un reddito per almeno anni.
Non possono richiedere la cittadinanza per rifugiati e apolidi che usufruiscono di protezione sussidiaria o di protezione umanitaria.
Domanda cittadinanza italiana per rifugiati e apolidi:
La cittadinanza italiana per rifugiati e apolidi avviene per naturalizzazione del richiedente. deve essere effettuata online al sito del Ministero dell’Interno. Inoltre la seguente documentazione::
- Il certificato di nascita legalizzato o apostillato;
- Il certificato penale del paese di origine anch’esso legalizzato. Se il richiedente era presente sul territorio italiano, non c’è bisogno di presentare questo documento);
- Ricevuta del contributo obbligatorio da 250 euro;
- Marca da bollo da 16 euro;
- Documento di riconoscimento: (Passaporto, carta d’identità o documento equipollente);
- Atto notorio o autocertificazione;
- Copia certificato dello status di rifugiato o apolide.
Atto notorio. Di che cosa si tratta?
Un documento importante per il rilascio della cittadinanza italiana per rifugiati e apolidi è la presentazione dell’atto notorio.
L’atto notorio, è un atto pubblico necessario per provare determinati fatti, stati o qualità personali.. Viene scritto davanti un pubblico ufficiale che può essere un notaio o un cancelliere presso un tribunale.
Si tratta principalmente di una una dichiarazione giurata, resa sotto giuramento, da parte di più persone chiamate attestanti che devono essere due maggiorenni, muniti di documento in corso di validità e nel pieno esercizio dei propri diritti civili Il costo viene stabilito dal pubblico ufficiale che sottoscrive questo l’atto. Solitamente il costo si aggira intorno ai 200 euro.
Cittadinanza italiana per i cittadini dell’unione:
La cittadinanza italiana può essere richiesta anche dai cittadini dell’unione europea. La sua concessione, rientra in uno dei tanti casi particolari previsti dalla legge italiana per l’abbreviazione alla residenza decennale.
Normalmente i cittadini stranieri per essere naturalizzati italiani devono soddisfare il requisito della residenza decennale. I 10 anni di residenza devono essere ininterrotti senza alcun buco di residenza.
Questo fenomeno può pregiudicare la richiesta della cittadinanza per residenza perché se non si comunicano i propri spostamenti all’ufficio anagrafe del comune di residenza si rischia di essere cancellati dalla popolazione residente e quindi in sostanza si sparisce dai registri e non si risulta da nessuna parte.
Cittadinanza italiana per i cittadini dell’unione: 4 anni di residenza
I cittadini dell’unione europea che intendono richiedere la cittadinanza italiana, devono soggiornare in Italia per un periodo ininterrotto di 4 anni. Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti:
- L’estratto dell’atto di nascita completo di tutte le generalità con l’indicazione della paternità e maternità;
- I certificati penali del Paese di origine e degli eventuali Paesi terzi di residenza;
- Certificato generale del Casellario giudiziale e dei carichi pendenti da richiedere alla Cancelleria della Procura
- della Repubblica;
- Il titolo di soggiorno;
- I certificati rilasciati dai comuni che attestino la residenza per il periodo previsto dalla legge;
- Lo stato di famiglia;
- La fotocopia dei redditi percepiti negli ultimi tre anni e regolarmente dichiarati ai fini fiscali;
- La ricevuta del versamento del contributo di € 250,00;
- Certificato di lingua italiana pari a B1.
Per quanto riguarda le tempistiche per il rilascio della cittadinanza italiana, il procedimento si conclude entro 4 anni dall’invio della domanda di cittadinanza.
Se il cittadino europeo contrae matrimonio con un cittadino italiano può convertire a domanda di cittadinanza per residenza in domanda di cittadinanza per matrimonio.
Per procedere con la modifica della domanda, l’interessato deve inviare una lettera di richiesta tramite raccomandata alla Prefettura in cui è stata depositata l’istanza, allegando copia della lettera con il protocollo K10, che gli è stata recapitata a casa, e del certificato di matrimonio.
Cittadinanza italiana per i cittadini dell’unione: Matrimonio contratto in Italia
Se il matrimonio è stato contratto in Italia, basta presentare copia del certificato rilasciato dal Comune dopo le nozze.
Cittadinanza italiana per i cittadini dell’unione; Matrimonio contratto all’estero:
Se invece il matrimonio è stato celebrato all’estero. II documento dovrà essere legalizzato/apostillato dal Paese estero, tradotto e legalizzato dalla Rappresentanza Diplomatica/Consolare italiana nel suddetto Paese, nonché trascritto da quest’ultima all’ufficio dello Stato Civile del Comune di residenza (art. 4 del D.P.R. n. 572/93); L’altra condizione richiesta per la modifica è quella che i coniugi risultino effettivamente conviventi, altrimenti viene a mancare il requisito del vincolo coniugale indispensabile per la richiesta di cittadinanza per matrimonio.
Se non si esegue questa procedura, il matrimonio non può essere riconosciuto dallo Stato italiano e quindi non è valido nel territorio nazionale. .
Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10: Controllo pratica
1. Accedere al sito del Ministero dell’interno ed a con le proprie credenziali:
4. Per visualizzare invece le comunicazioni clicca sull’icona “Comunicazioni”:
Quali sono le fasi della cittadinanza italiana ?
Fase 1 della cittadinanza italiana:
“L’istruttoria è stata avviata. Si è in attesa dei pareri necessari alla definizione della pratica “. In questa fase la vostra domanda entro i primi 30 giorni dalla presentazione della richiesta è inserita nel sistema informativo (SICITT) da parte della Prefettura di competenza.
NUOVA SCRITTA: “Gli accertamenti di competenza dell’Ufficio periferico sono avviati”. In questa fase l’Ufficio Periferico che sarebbe la Prefettura inizia a compiere gli accertamenti necessari.
Cittadinanza alla fase 2:
L’istruttoria è in corso di completamento” oppure l`istruttoria non è ancora completa, si è in attesa di acquisire tutti i pareri necessari”.
Entrambe hanno lo stesso significato e corrispondono alla stessa fase. Non è ancora rilasciato il rapporto dalla Questura e altri enti competenti.
Cittadinanza fase 3:
L’istruttoria si è completata, l’Ufficio Centrale Cittadinanza sta procedendo alla valutazione complessiva degli elementi informativi” oppure “L’istruttoria è in fase di valutazione finale” , Questa dicitura indica che L’istruttoria è stata completata e che la domanda è in fase di valutazione” presso il Ministero.
NUOVA SCRITTA: E’ avviata l’istruttoria degli uffici centrale La cittadinanza e la fase 4:
A continuazione “Sono stati acquisiti i pareri –la pratica è in fase di valutazione finale” . Questa dicitura indica che il decreto di naturalizzazione è in fase di predisposizione.
Cittadinanza fase 5:
“Sono stati acquisiti i pareri necessari Il decreto di concessione è agli organi competenti per la firma”.
Fase 6 della cittadinanza :
“L’istruttoria si è conclusa favorevolmente; è in corso di trasmissione il provvedimento di concessione alla Prefettura che ne curerà la notifica. Se risiede all’estero, il decreto sarà inviato all’Autorità Consolare”. La
Fase 7 della cittadinanza:
Infine: “Il decreto di concessione è stato firmato; Inoltre la contatterà la Prefettura per la notifica del provvedimento e dopo la notifica dovrà recarsi presso il Comune di residenza per il giuramento.
Se risiede all’estero la contatterà Autorità consolare competente” Per ulteriori informazioni sullo stato pratica cittadinanza visitare il sito del Ministero dell’Interno.
Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10: Consegna documenti originali
Dopo la registrazione e l’effettuazione del login sul sito dell Ministero dell’Interno, troverete una sezione CITTADINANZA contente e seguenti funzionalità:
- Gestione della domanda;
- Visualizza stato della domanda;
- Primo accesso alla domanda;
- Comunicazioni.
La comunicazione di istanza di cittadinanza italiana convocazione per consegna documenti si trova nella sezione COMUNICAZIONI.
Consegna documenti originali per la cittadinanza italiana:
Nella sezione comunicazioni troverete la seguente lettera:
Mittente: Provincia Destinatario: Nome e cognome del richiedente della cittadinanza italiana Riferimento: K10/….. Allegati: Oggetto: Istanza di cittadinanza italiana convocazione per consegna documenti Testo Giorno/mese/anno Elenco della documentazione da produrre esclusivamente nelle giornate di gg e gg dalle ore … alle ore …. presso gli sportelli UTG PREFETTURA DI (Provincia) via …….. ….. col ticket cittadinanza e consegnando la presente lettera. Originale CERTIFICATO DI NASCITA ( inserito in domanda). Originale CERTIFICATO PENALE (inserito in domanda) . Originale del Documento GENERICO (se inserito). Fotocopia della CARTA D IDENTITA. Fotocopia del PASSAPORTO, CODICE FISCALE e del PERMESSO DI SOGGIORNO. Versamento di 250 euro. Marca da bollo da 16 euro indicata in domanda. TUTTA LA CERTIFICAZIONE RICHIESTA DOVRA ESSERE PRESENTATA ENTRO E NON OLTRE IL TERMINE PERENTORIO DI 30 GIORNI DAL RICEVIMENTO DELLA PRESENTE COMUNICAZIONE. |
Estratto dell’atto di nascita del paese d’origine:
Il documento deve essere richiesto alle autorità diplomatico-consolai italiane presenti nello stato di formazione dell’atto.
Il documento deve essere legalizzato se il paese di origine non ha aderito a una delle tante convenzioni che permettono di sostituire la legalizzazione con il cosiddetto Apostille.
Certificato penale del paese di origine:
Si tratta di una dichiarazione che consente di conoscere i procedimenti penali e gli eventuali giudizi di impugnazione che sono a carico del richiedente.
Il cittadino straniero che intende richiedere la cittadinanza italiana deve allegare tale documento alla domanda di cittadinanza.
Dove richiedere il Certificato carichi pendenti per cittadinanza?
Il seguente documento viene rilasciato dal paese d’origine del richiedente della cittadinanza italiana.
Prima di allegarlo alla domanda di cittadinanza deve essere legalizzato per l’uso in Italia dal governo stesso che ha emesso il certificato. Inoltre deve essere tradotto in lingua italiana e la traduzione anch’essa legalizzata.
Validità Certificato carichi pendenti per cittadinanza:
Il certificato penale come tutti gli altri certificati hanno una validità pari a 6 mesi dalla data di rilascio. Il motivo è legato al fatto che il richiedente potrebbe avere un carico pendente nella sua nazione d’origine per un reato commesso dopo il rilascio del seguente documento.
Tuttavia alcune prefetture, accettano comunque il certificato penale anche una volta scaduti i 6 mesi, a patto che il richiedente non abbia fatto ritorno nel proprio paese dopo che il certificato sia stato rilasciato.
Vecchio orientamento Certificato carichi pendenti per cittadinanza:
Il vecchio orientamento per la concessione della cittadinanza italiana prevedeva l’obbligo di presentare il certificato penale per cittadinanza a tutti i soggetti che al compimento del quattordicesimo anno di età non risultino già residenti legalmente in Italia.
Sono esentati i bambini nati da coppie stranieri e che hanno risieduto in Italia ininterrottamente fino al compimento dei 18 anni
Nuovo orientamento Certificato carichi pendenti per cittadinanza:
In base al nuovo orientamento e alla nuova circolare introdotta nel 2016 da parte del ministero dell’Interno, sono esonerati dal certificato carichi pendenti per cittadinanza i cittadini stranieri arrivati e residenti in Italia anche prima dei 14 anni.
Ricevuta di versamento:
E’ necessario il pagamento di un contributo di 250,00 € da effettuarsi tramite bonifico bancario o circuito Eurogiro al Conto Corrente postale intestato a:
MINISTERO DELL’INTERNO D.L.C.I. – CITTADINANZA codice IBAN: IT54D0760103200000000809020 codice BIC/SWIFT delle Poste Italiane per bonifico estero: BPPIITRRXXX codice BIC/SWIFT per operazioni Eurogiro: PIBPITRA,
Indicando come causale del versamento: “Acquisto cittadinanza – Contributo Legge nr.94/2009″ Altri documenti che si devono presentare sono:
- Carta d’identità;
- Codice fiscale;
- Passaporto;
- Permesso di soggiorno.
Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10: velocizzare pratica cittadinanza
Prima di spendere soldi inutilmente in avvocati o agenzie che si occupano di pratiche di permessi di soggiorno e cittadinanza italiana deve sapere alcuni cose:
La prima cosa da fare: è stare molto attenti quando si compila il modulo o la domanda della cittadinanza in generale e assicurarsi che tutta la documentazione è completa e non contiene errore.
La seconda cosa: mandare lettre di sollecito una volta che la domanda in esame supera il tempo previsto dalla legge 48 mesi.
Se ci sono dei problemi in questo caso consigliamo de rivolgersi a un bravo professionista specializzato in questi pratiche per evitare eventuali truffe
La pratica del sollecito:
Spesso la pratica di cittadinanza sembra bloccata e sul sito appaiono sempre le stesse voci sebbene la pubblica amministrazione richieda ai cittadini stranieri di consultare la propria pratica regolarmente con l’intenzione di dissuaderli dall’invio di lettere di sollecito.
Assumere un’iniziativa formale è senza dubbio importante, se si vuole tentare di accorciare i tempi di attesa della cittadinanza italiana e l’invio di una lettera di sollecito per la cittadinanza italiana è la soluzione che fa per te.
Questa pratica molto comune è chiamata anche pratica del sollecito e ha come principale obiettivo non solo quello di sollecitare la pubblica amministrazione ma anche quello di fare in modo che la vostra richiesta di cittadinanza venga accolta.
Come si scrive una lettera di sollecito per la cittadinanza italiana?
La lettera di sollecito per la cittadinanza italiana non richiede forme particolari e può essere scritta anche senza ricorrere all’aiuto di un legale.
La lettera deve essere inviata tramite un indirizzo di posta elettronica certificata. Nell’email bisogna specificare il nominativo del richiedente, il numero della pratica K10/ e il motivo per cui si richiede la cittadinanza italiana. Sono disponibili online diversi modelli di lettera di sollecito:
Clicca Qui per vedere il modello
Tuttavia il cittadino straniero deve ricordare che per realizzare un’azione più incisiva e sicuramente più utile è meglio rivolgersi ad un avvocato esperto di cittadinanza.
In particolare l’aiuto di un avvocato risulta di importanza rilevante perché grazie alle loro competenze giuridiche nel campo delle norme sull’immigrazione, il diritto e il procedimento amministrativo sono in grado di elaborare atti strategici, modellati sul caso specifico del cittadino straniero.
Ministero dell’Interno cittadinanza italiana K10: Rigetto domanda
Il rigetto della domanda di cittadinanza può avvenire nei seguenti casi:
- Rigetto per inammissibilità;
- Rigetto per motivi ostativi;
- Altre motivazioni sono legati al buco di residenza, reddito insufficiente, presenza di condanne penali, difetto di integrazione, valutazione pericolosità sociale del richiedente e mancanza conoscenza della lingua italiana.
Per saperne di più: CLICCA QUI
Lettera di rigetto
Una volta che il Ministero dell’Interno ha individuato la motivazione per il rigetto della domanda di cittadinanza, deve comunicare tale decisione con il preavviso di diniego attraverso la cosiddetta lettera di rigetto.
La comunicazione di preavviso di diniego è disponibile anche sul portale ALI dove il cittadino straniero può consultare la sua pratica di cittadinanza. Una volta effettuato l’accesso con SPID, il cittadino straniero può visualizzare la comunicazione nella sezione: COMUNICAZIONI.
Stato pratica cittadinanza: La procedura relativa alla pratica in questione è interrotta, avendo inviato una comunicazione ai sensi dell’articolo 10 bis della legge n. 241/1990. – Consulta anche la sezione “comunicazioni”, dove potrebbero esserci ulteriori informazioni-
Esempio comunicazione di rigetto della cittadinanza italiana:
Prefettura di presentazione: Prefettura di (Provincia) Prefettura competente: Prefettura di (Provincia) Data presentazione: giorno/mese/anno Art: Art 9 Lettera: F E’ stato adottato il preavviso di diniego per motivi ostativi riguardanti i requisiti della residenza e/o redditi e/o pregiudizi penali, avverso il quale la SV può proporre eventuali osservazioni. Il preavviso dovrà essere ritirato entro 10 giorni dalla presente comunicazione. In mancanza del ritiro ovvero delle osservazioni si provvederà all’adozione del provvedimento di respingimento dell’istanza. |
Oltre alla comunicazione disponibile sul sito, arriva a casa anche una lettera in raccomandata. Un esempio di lettera di rigetto:
Preavviso di diniego della cittadinanza italiana: A chi rivolgersi per contestare il rifiuto di cittadinanza?
In tutte queste situazioni è importante consultarsi subito con un legale perché si hanno a disposizione solo 10 giorni per rispondere ed evitare che la domanda di cittadinanza venga definitivamente respinta. Quindi è fondamentale rivolgersi velocemente a un Avvocato quando si entra in possesso del provvedimento di una pratica di cittadinanza respinta.
Preavviso di diniego della cittadinanza italiana: A quale tipologia di avvocato mi devo rivolgere?
Un Avvocato specializzato in diritto dell’immigrazione ha competenze e strumenti per formulare la risposta corretta da inviare all’Amministrazione e può farlo in tempi brevi. In particolare un Avvocato esperto nel trattare pratiche di richiesta di cittadinanza ti aiuterà nel:
- Valutare il problema (esaminare i motivi del diniego);
- Revisionare la documentazione (esaminare i documenti che accompagnavano la domanda);
- Recuperare eventuali documenti mancanti o non aggiornati;
- Rispondere al preavviso di rigetto nei tempi e nel modo corretto.
Si può avere la cittadinanza anche con il preavviso di diniego della cittadinanza italiana?
Molti immigrati pensano che il preavviso di rigetto rappresenti un rifiuto categorico, è invece possibile ottenere la cittadinanza anche se si è ricevuto il preavviso di rigetto. Qui ci sono due possibilità:
- Presentare le proprie memorie in forma scritta opponendosi al diniego con osservazioni e documenti;
- Presentare direttamente ricorso al TAR (non sempre necessario).
Preavviso di diniego della cittadinanza italiana: Ricorso al TAR in meno di 60 giorni
Per poter effettuare il ricorso, non devono assolutamente essere passati più di 60 giorni di seguito (e non lavorativi) dalla pubblicazione dell’atto che si intende impugnare. Allo scadere dei suddetti 60 giorni, l’atto di ricorso deve già essere stato depositato e le parti in causa devono essere già state avvisate a mezzo notifica.
Deposizione atti di causa preso il tribunale:
Successivamente, le parti in causa, devono provvedere a depositare presso il Tribunale, gli atti di causa che ritengono idonei e fondamentali per l’indagine amministrativa, e verrà chiesto un provvedimento cautelare di sospensione degli atti, la “sospensiva”, ovvero un’ordinanza del TAR con valore temporale, non definitivo, con cui saranno sospesi temporaneamente gli atti impugnati. In questo modo l’ordinanza sarà “congelata” fino al momento della sentenza.
Analisi ed emanazione della sentenza da parte del TAR:
Il TAR a questo punto analizzerà i documenti depositati dalle parti, ed eventualmente potrà richiedere approfondimenti ulteriori.
Alla fine del procedimento, il TAR emanerà una sentenza motivata con cui accoglierà il ricorso, se fondato, o respingerà il ricorso, se infondato.
Tale provvedimento è da considerarsi definitivo e non potrà essere impugnato successivamente. La sentenza definitiva verrà emanata con una tempistica di 40 giorni dopo l’udienza di merito.
Contestare il rifiuto della cittadinanza italiana in maniera scritta:
Rispondere al preavviso di diniego della cittadinanza italiana opponendosi in forma scritta evita in molti casi di dover procedere con il ricorso al TAR perché l’amministrazione stessa quando riceve spiegazioni e documenti presentati adeguatamente, accoglie senza problemi la richiesta del cittadino straniero. I nostri visitatori hanno letto:
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