Fase 2 reddito di cittadinanza: Partono i percorsi per trovare lavoro!
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Fase 2 reddito di cittadinanza | La riforma del reddito di cittadinanza entra nel suo vivo, dopo aver selezionato i navigator, ossia i soggetti che aiuteranno gli idonei a trovare lavoro; partono ora i percorsi per trovare lavoro.
Fase 2 reddito di cittadinanza:
Con la delibera numero 5 del 12 giugno 2019 l’Anpal ha dettato le istruzioni operative per il percorso di assistenza alla ricollocazione nel mondo del lavoro per i soggetti che percepiscono il sussidio statale e abbiano sottoscritto il Patto per il lavoro.
Patto per il lavoro: Di che cosa si tratta?
Così come per il Rei 2018, anche per usufruire del reddito di cittadinanza è obbligatorio partecipare ad un piano di reinserimento al lavoro.
I beneficiari devono dichiarare immediata disponibilità al lavoro e aderire ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che prevede.
Gli obblighi valgono per tutti i componenti nucleo familiare se non occupati o studenti.
La sottoscrizione del Patto per il lavoro avverrà preso i centri per l’impiego entro 30 giorno dalla data di accesso al reddito.
Sarà necessario registrarsi al Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro e consultare giornalmente l’apposita piattaforma per ricercare una nuova occupazione; svolgere ricerca attiva di un nuovo lavoro e accettare di prendere parte a corsi di formazione e di riqualificazione professionale.
Obbligatorio accettare almeno una delle tre offerte di lavoro “congrue”.
I beneficiari del Rdc oltre 12 mesi devono accettare la prima offerta utile di lavoro congrua.
ADRDC: Di che cosa si tratta?
Il cosiddetto “assegno di ricollocazione per i beneficiari del Reddito di cittadinanza” (AdRdC), viene corrisposto dall’Anpal grazie al portale MyAnpal.
ai beneficiari che, nei successivi 30 giorni, dovranno scegliere chi fornirà loro servizio di assistenza intensiva alla ricerca di una nuova collocazione lavorativa.
Una volta ricevuto l’assegno, i beneficiari, a pena di decadenza dal sussidio, devono scegliere entro trenta giorni il soggetto che li assisterà nella ricerca di un lavoro, col quale devono concordare un appuntamento.
Il servizio di assistenza intensiva deve necessariamente prevedere:
- L’assistenza di un tutor e l’impegno da parte del beneficiario a svolgere le attività dallo stesso individuate e ad accettare le offerte di lavoro congrue;
- Un programma di ricerca intensiva del lavoro;
- L’obbligo per il soggetto erogatore di comunicare al Centro per l’impiego e all’ANPAL il rifiuto ingiustificato del beneficiario a svolgere le attività concordate o ad accettare le offerte di lavoro congrue, al fine di consentire l’irrogazione delle sanzioni;
- La sospensione del servizio di assistenza in caso di assunzione a tempo determinato o in periodo di prova con ripresa dell’attività dopo la conclusione del rapporto avvenuta entro sei mesi cegliere il servizio di assistenza.
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Scegliere il servizio di assistenza:
Per trasmettere la scelta, si potranno utilizzare, alternativamente:
- Portale MyANPAL se in possesso delle apposite credenziali;
- Rivolgendosi a Centri per l’impiego o patronati (questi ultimi se convenzionati con ANPAL).
Primo appuntamento:
Una volta ricevuta risposta dal soggetto erogatore, l’interessato dovrà recarsi presso lo stesso nella data fissata per il primo appuntamento.
Lo svolgimento del primo incontro, così come le eventuali assenze giustificate o meno dovranno essere segnalate dal soggetto erogatore attraverso il portale MyANPAL.
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Fase 2 reddito di cittadinanza: Importo Assegno
L’importo dell’assegno spettante al soggetto erogatore varia in base all’assunzione o meno dell’assistito.
Nel primo caso la somma varia da un minimo ad un massimo a seconda dell’indice di profilazione (il grado di difficoltà nell’inserimento lavorativo del soggetto) e del tipo di contratto concluso (se a tempo indeterminato o no e in proporzione alla percentuale di part-time se superiore al 50%).
In caso di mancata assunzione, viene riconosciuta al soggetto erogatore una quota fissa chiamata “Fee4Service”, giustificata dalle attività poste in essere con lo scopo di ricollocare l’assistito.
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