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Caso Open Arms. Che significa “autorizzazione a procedere”?

Caso Open Arms – Il Senato della Repubblica ha deciso di votare a favore per quanto riguarda l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro Matteo Salvini.

Parliamo in questo momento del caso Open Arms e se anche voi non ci state capendo niente, in questo articolo cercheremo di spiegarvi che cosa è successo.

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Il caso Open Arms:

Un anno fa per essere precisi, quello che noi ricordiamo come ministro degli affari interni Matteo Salvini ha deciso di bloccare in mare per 19 giorni la nave della ONG spagnola Proactiva Open Arms.

Aveva a bordo 164 persone, tra cui molti minori.

Nell’intendo di seguire i suoi Decreti Sicurezza, Salvini ordina il divieto di sbarco, in accordo con il ministro della difesa Elisabetta Trenta (5s) e con l’ex ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli (5s).

Parte dell’Italia si indigna e parte così la campagna per permettere ai 164 della Open Arms di sbarcare.

Ma anche Richard Gere ha prestato la sua voce al fine di richiedere lo sbarco.

Venti giorni circa dallo sbarco di stallo, viene permesso ai naufraghi salvati dalla Open Arms di scendere.

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I medici a bordo della nave, hanno raccontato di un’emergenza sanitaria e psicologica in corso, di cui il Viminale era a conoscenza.

A bordo della nave, raccontano i medici a bordo di quest’ultima, era presente un’emergenza sanitaria e psicologica in corso, di cui il Viminale era a conoscenza.

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Le accuse:

Passato un anno, il tribunale dei ministri di Palermo, ha concluso le indagini e richiesto al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro Salvini. Il leader della Lega è accusato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio.

Ma cosa significa di preciso?

“Autorizzazione a procedere” questo significa che il tribunale domanda la afferma ad un altro organo dello Stato di poter continuare il suo lavoro.

Questo in quanto derivante della separazione dei poteri. Il potere politico ma anche quello giudiziario che dovranno restare ben separati.

E soprattutto indipendenti l’uno dall’altro, in democrazia, per essere in grado di garantire il corretto funzionamento.

Il tribunale ha chiesto l’autorizzazione da parte del Senato, in quanto i ministri e gli ex ministri godono di una immunità relativa.

Ciò vuol dire che nel caso in cui fosse stato commesso un reato in qualità di ministro (quindi se avesse ucciso qualcuno per gelosia non varrebbe), è il Senato a dover decidere se i giudici saranno in grado di perseguirlo e portarlo in tribunale o meno.

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