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Bonus da 10mila € 2022 per tutti: Ecco cos’è e come averlo!

Le novità in extremis spunta l’aumento del tetto di spesa per il Bonus Mobili, che nel 2022 torna a 10mila euro, ma solo per un anno. Per il successivo biennio si conferma la soglia massima di 5mila euro prevista dal Ddl di Bilancio.

Vediamo tutte le regole e le altre novità sui bonus edilizi per il prossimo triennio.

Come richiedere il bonus fino a 10mila euro:

I requisiti e le modalità per accedere al bonus restano pressochè identiche. Quindi potrù ricevere la detrazione Irpef chi ha comprato mobili ed elettrodomestici nuovi e ha realizzato interventi di ristrutturazione a partire dal 1° gennaio 2020.

La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.

I requisiti e le modalità per accedere al bonus restano pressochè identiche. Quindi potrù ricevere la detrazione Irpef chi ha comprato mobili ed elettrodomestici nuovi e ha realizzato interventi di ristrutturazione a partire dal 1° gennaio 2020.

La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.

Da leggere:  Bonus Irpef 2021: A chi spetta dal 23 febbraio?

Bonus mobili ed elettrodomestici 2022:

Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, il bonus da 10 mila euro spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

Inoltre, è importante ricordare che, per ottenere il bonus, è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni.

Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. La data di avvio dei lavori può essere dimostrata, per esempio, da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’Asl, se è obbligatoria.

Per gli interventi che non necessitano di comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

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