Bonus affitto riconfermato nel Sostegni bis?
Sommario
Cos’è il Bonus affitto riconfermato?
Si tratta di un vero e proprio bonus affitto nei confronti dei cosiddetti “inquilini vittime di morosità incolpevole”, ma anche di negozianti e artigiani colpiti dal Coronavirus.
Viene erogato dallo Stato, fino ad esaurimento fondi, anche attraverso il Comune di residenza, ed è un aiuto per gli affitti alle famiglie che non riescono a pagare il canone di locazione di casa.
A chi spetta il Bonus affitto riconfermato?
Per usufruire del bonus affitto 2021, è necessario che sussistano una serie di gravi cause che impediscano di pagare il canone di locazione, come ad esempio Covid-19, ed anche dei requisiti essenziali, primo fra tutti un reddito Isee che non supera il limite stabilito dalla Legge di Stabilità vigente.
Vediamo quali sono le cause che danno diritto a richiedere l’agevolazione del contributo affitto 2020/2021 ed il rimborso dal Comune attraverso i due fondi messi a disposizione dallo Stato.
Cause gravi, reddito Isee e DSU:
- Licenziamento;
- Riduzione dell’orario di lavoro;
- Messa in Cassa integrazione;
- Contratto a tempo determinato non rinnovato;
- Cessazione dell’attività lavorativa per cause indipendenti dalla propria volontà (come per il Coronavirus);
- Infortunio o decesso di un qualsiasi componente familiare concorrente al reddito del nucleo.
Quali sono i requisiti per richiedere il Bonus affitto riconfermato?
- Per ottenere il contributo affitto è necessario che il reddito Isee sia al di sotto di 26.000 euro all’anno;
- In requisito essenziale per chiedere il rimborso affitto comunale è che nessun membro del nucleo familiare risulti in possesso, o possa usufruire di un altro immobile nella stessa area di residenza;
- E’ necessario che l’inquilino moroso che fa la richiesta del contributo affitto 2020-2021 sia in possesso dell’atto di convalida di sfratto per morosità;
- Regolarità del contratto : bisogna aver regolarmente registrato il contratto d’affitto (naturalmente da parte del padrone di casa);
- Ovviamente l’inquilino moroso che richiede il bonus affitto non deve abitare in un immobile di lusso, quindi vengono escluse dal contributo economico per famiglie disagiate a basso reddito le categorie catastali A1, A8 e A9;
- Bisogna risultare residente da almeno un anno nella casa in cui si è ricevuto lo sfratto;
- Per fare la domanda del contributo affitto 2020/2021 è necessaria la residenza in Italia o in un altro paese della Comunità Europea. Nel caso in cui l’inquilino moroso sia cittadino di un paese extra UE deve essere in possesso di soggiorno CE;
- Affinché la domanda vada a buon fine velocemente (e prima che finiscano le risorse) hanno diritto ad una corsia preferenziale nell’ottenimento del contributo affitto i nuclei familiari in cui sia presente un minore, un ultra settantenne oppure un invalido almeno al 74%, così come un familiare che risulti in carico ai servizi sociali o alle ASL;
- Nella concessione del bonus affitti per inquilini morosi viene data priorità a coloro che, sotto sfratto esecutivo, riescono a stipulare un nuovo contratto di locazione a canone concordato.
Quanto può chiedere ogni singola famiglia?
Nel caso in cui l’inquilino possa diventare morosa in maniera involontaria, il Fondo Morosità incolpevole emette un contributo della somma massima fino a 8.000 euro.
Questo contributo viene emesso nel caso in cui:
- Il proprietario rinunci allo sfratto. Il questo caso il bonus affitto copre tutte le morosità pregresse, fino ad un tetto massimo di 8.000 euro;
- Nel caso in cui il proprietario opti per un proroga allo sfratto. In questo caso il bonus affitto coprirà i mesi interessati dal differimento, per un periodo massimo di 6 mesi + 3 mesi pregressi;
- Nel caso in cui venga stipulato un nuovo contratto di locazione per un alloggio diverso rispetto a quello oggetto di sfratto esecutivo. Il contributo per l’affitto coprirà un massimo di 3 mesi.
Per poter richiedere l’aumento Bonus affitto 2021, l’inquilino dovrà essere:
- Cittadino italiano;
- Avere la residenza nel comune in cui presenta la domanda;
- Avere un regolare contratto d’affitto registrato all’Agenzia delle Entrate;
- Non essere assegnatario di alloggi di edilizia residenziale pubblica o comunale;
- L’abitazione deve rientrare nelle categorie catastali A1, A8 ed A9;
- La famiglia non deve aver ricevuto altri contributi per l’affitto;
- Il reddito Isee varia da comune a comune.
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