Aumento assegno di mantenimento figli 2021
Sommario
Aumento assegno di mantenimento figli 2021 è un contributo al mantenimento dei figli minori e maggiorenni. Si tratta di una somma fissa mensile da versare nelle mani (o anche sul conto) del genitore affidatario.
Solo dopo i 18 anni, il figlio divenuto maggiorenne può chiedere che l’assegno sia pagato a lui stesso. Vediamo più nel dettaglio di che cosa si tratta!
Aumento assegno di mantenimento figli 2021:
Molti tendono a confondere l’assegno di mantenimento figli 2021 con il rimborso delle spese sostenute dal genitore affidatario nel mese corrispondente.
Si tratta di una rata mensile di un assegno annuale, il cui importo è fissato tenendo in conto delle esigenze dei figli e di tutte le circostanze emergenti dal contesto.
Come si calcola l’Aumento assegno di mantenimento figli 2021?
L’assegno di mantenimento deve essere calcolato in base ai seguenti parametri di riferimento:
- Il tenore di vita di cui il figlio ha beneficiato quando i genitori erano ancora conviventi;
- Le attuali esigenze del figlio;
- Tempi di permanenza presso ciascun genitore. Quando un figlio va a stare dal genitore non convivente per lunghi periodi (ad esempio durante l’estate), tale circostanza non sospende l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento all’altro genitore;
- Capacità economiche dei genitori: il giudice deve sempre stabilire se le capacità economiche dei genitori, all’esito della separazione, sono tali da garantire al figlio lo stesso tenore di vita goduto in precedenza.
Calcolo assegno di mantenimento:
Strumento per il calcolo dell’assegno di mantenimento in favore del coniuge e dei figli.
Adeguamento Istat dell’assegno di mantenimento:
L’assegno a favore dei figli è automaticamente adeguato per legge agli indici Istat, a meno che le parti o il giudice non abbiano indicato un diverso parametro in sede di separazione.
Mantenimento, spetta anche ai figli maggiorenni?
Una questione molto dibattuta è l’assegno per i figli maggiorenni.
Chiariamo subito che il 18° anno di età non segna la fine dell’assegno di mantenimento perché questo è legato all’autosufficienza economica del figlio e non alla sua età, anche se la giurisprudenza ha posto dei limiti.
Per porre fine al mantenimento non basta che il figlio abbia trovato un lavoro, ma serve che questo abbia una retribuzione idonea ad avere una vita dignitosa e corrispondente alla sua professionalità.
Questo non significa che l’assegno di mantenimento sia dovuto per sempre: l’obbligo cessa se il genitore dimostra che il figlio è una “scansafatiche” e che non trova un lavoro adeguato per sua negligenza e non per effettiva impossibilità.
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