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Opzione donna 2021, ecco chi può fare la domanda!

Opzione donna 2021: confermata con la nuova Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri.

Che cosa è l’opzione donna 2021?

Opzione donna 2021: la nuova Legge di Bilancio conferma anche per il prossimo anno la possibilità per le lavoratrici di andare in anticipo in pensione.

Vediamo nel dettaglio chi può andarci e come funziona.

Il testo ancora in bozza conferma insieme a Opzione donna anche Ape sociale, ponendo le due misure per la pensione anticipata ancora una volta nella maledizione del rinnovo di anno in anno.

Per andare in pensione con Opzione donna anche nel 2021 le lavoratrici, dipendenti e autonome interessate, dovranno raggiungere i requisiti necessari entro la fine del 2020.

In attesa dell’ufficialità che potrebbe arrivare tra qualche settimana, vediamo nel dettaglio cosa prevede la bozza della Legge di Bilancio e chi potrà accedere a Opzione donna nel 2021 e come funziona la misura.

Cosa prevede l’opzione donne 2021?

Opzione donna è quel trattamento pensionistico che viene erogato, a domanda dell’interessata, alle lavoratrici dipendenti e autonome, che maturano determinati requisiti entro la scadenza definita dalla legge, che per il momento è fissata al 31 dicembre 2019, ma che con la Legge di Bilancio 2021 viene rinnovato.

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Dunque per Opzione donna 2021 la nuova Legge di Bilancio rivede la data entro la quale devono essere maturati i requisiti per la pensione anticipata che diventa il 31 dicembre 2020.

Entro quando bisogna fare la richiesta?

La data del 28 febbraio 2021 invece è quella entro la quale potranno fare domanda per Opzione donna 2021 coloro che fanno parte del personale del comparto scuola e AFAM.

Possono accedere a Opzione donna solamente quelle lavoratrici che optano per il sistema di calcolo contributivo della pensione, accettando quindi di subire una penalizzazione sull’assegno (variabile a seconda della posizione contributiva della lavoratrice).

A chi spetta l’opzione donna 2021?

Dal prossimo anno potranno accedere a Opzione donna le lavoratrici dipendenti e autonome che soddisfano i requisiti previsti entro il termine del 31 dicembre 2020.

Grazie a questa novità, entrano a far parte della platea dei potenziali beneficiari di Opzione donna le lavoratrici nate tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1962, o tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1961 nel caso delle lavoratrici autonome.

Ricordiamo, infatti, che i requisiti per l’accesso a Opzione donna prevedono che:

  • La lavoratrice dipendente debba aver compiuto i 58 anni di età;
  • La lavoratrice autonoma debba aver compiuto i 59 anni di età;
  • Per entrambe sono richiesti 35 anni di contributi (“ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata”);
  • Inoltre, la lavoratrice dipendente deve aver cessato il rapporto di lavoro per fare domanda (requisito non richiesto per le autonome).
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È necessario ricordare che non è detto che anche il pagamento del primo rateo di pensione ci sarà già il prossimo anno. Questo, infatti, dipende tanto dalla tipologia di lavoro quanto dalla data in cui vengono maturati i requisiti per il pensionamento.

Opzione donna, infatti, prevede una finestra mobile – ossia l’arco di tempo che passa dal raggiungimento del diritto alla decorrenza dell’assegno – molto ampia, in quanto pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti, 18 mesi per le autonome.

Le novità della Legge di Bilancio in bozza per Opzione donna 2021 dovranno essere approvate in via definitiva e ufficiale entro la fine dell’anno.

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