Multe alle navi Ong: i cambiamenti dei decreti Salvini

Svaniscono le maxi multe alle navi Ong, che fanno parte dei decreti sicurezzao meglio cambiano solo di forma giuridica e saranno emesse da un giudice.

La maggioranza ha trovato un accordo, al Viminale, che non fosse mortificante per il movimento 5 stelle ma che potesse essere accettato anche dal Partito Democratico.

Una volta sistemata la questione “super sanzioni”, era possibile concentrarsi sul resto della riforma che finalmente permette di raggiungere un accordo tra le parti.

La riforma fu presentata dalla ministra dell’interno Luciana Lamorgese.

Vi sarà una successiva riunione che potrebbe indicare la decisone finale, una volto svolto ciò, la riforma verrà consegnata al Consiglio dei ministri.

Si presuppone che ciò non accanirà prima di Ferragosto.

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La questione delle multe:

Le multe amministrative sono state tolte, che sono state emesse dalla prefettura a carico dell’armatore e che grazie al Decreto sicurezza bis  hanno subito un notevole rialzo di ben un milione di euro.

Il decreto Lamorgese afferma che una nave può offrire soccorso in acque marine, comunica il soccorso alla centrale di coordinamento ma anche allo stato di bandiera. Ciò non viene riconosciuto come divieto.

Al contrario, se entra in acque territoriali, può incorrere in un reato dalla dalla violazione del codice della navigazione.

Viene considerato reato penale per il fatto di forzare il blocco e prevede fino a 2 anni di carcere. Viene, inoltre, aggiunta una multa da 516 euro.

È proprio qui che la ministra interviene, inserendo un comma che cambia la cornice editoriale e alza la somma per la multa di 10 mila o anche fino a 50 mila euro.

Tale cifra era esattamente presente nel primo decreto sicurezza. I partiti PD, IV, M5S hanno ancora tempo per poter aggiungere delle modifiche.

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Le multe alle navi ong nella riforma Lamorgese:

Ritorna anche la protezione umanitaria rivolta ai migranti che è stata eliminata da Salvini. Sarà denominata protezione speciale.

Non si è sicuri che questa ultima protezione potrebbe coprire il 25% delle domande di aiuto a chi non ne aveva diritto.

Però garantirà una protezione internazionale ad un’ampia categoria ad esempio chi subisce torture nel proprio paese.

È stata anche confermata la parte della riforma in cui i permessi di soggiorno verranno concessi, per motivi lavorativi e anche per:

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Come verrà utilizzato lo Sprar?

Si è voluto cancellare le restrizioni dell’ex ministro, ad oggi c’è la possibilità che venga ripristinato il sistema di accoglienza Sprar. Furono espulsi dallo Sprar i richiedenti asilo.

Vi sarà una modifica, ovvero che si sposterà l’attenzione dai prefetti ai sindaci. Sono appunto i comuni ad accogliere i richiedenti asilo:

Tutto ciò permetterà di offrire loro strutture che abbiano l’inclusione sociale (come l’insegnamento).

Chi richiedere asilo, gli viene riconosciuto il diritto di iscriversi all’anagrafe è avranno una carta di identità valida per 3 anni.

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