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Il Decreto Sicurezza non è retroattivo: Cosa vuol dire?

Il Decreto Sicurezza non è retroattivo – Uno dei principali temi caldi delle ultime settimane riguarda le modifiche che verranno apportate dal decreto sicurezza.

La corte costituzione si è espressa già in materia di retroattività del decreto, stabilendo la sua non retroattività.

Ma cosa significa tutto questo? e quali conseguenze si prospettano per i cittadini extracomunitari che hanno richiesto la cittadinanza prima e dopo le modifiche?

Scopriamolo insieme!

Quando una legge è retroattiva?

In materia giuridica si impiega il termine retroattivo quando si vuole far riferimento ad una legge entrata in vigore e che ha effetto anche sul passato.

In italia solitamente vale il principio di non retroattività delle leggi, che nel caso delle leggi penali è addirittura garantita costituzionalmente; le leggi non penali, e in genere i contratti di diritto privato e gli atti amministrativi, possono invece fare eccezione a questo principio, purché ciò sia stabilito espressamente.

Anche Il decreto sicurezza non è retroattivo, a stabilirlo è stata la corte di cassazione.

Decisione della corte di cassazione:

Come riporta il sito piemonteimmigrazione.it, la Corte di Cassazione, Sezioni Unite, con la sentenza n. 29460/2019, ha affermato che le nuove disposizioni del D.L. 113/2018 (convertito in L. 132/2018) relative all’abrogazione della protezione umanitaria e del permesso per motivi umanitari non si applicano alle domande di protezione internazionale formulate prima dell’entrata in vigore del decreto quindi prima del 5 ottobre 2018.

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Tali domande dovranno essere valutate in base alla normativa in vigore al momento della loro presentazione e quindi sia le Commissioni Territoriali che i Tribunali di merito potranno ancora riconoscere la protezione umanitaria con conseguente rilascio di un permesso di soggiorno per “casi speciali” in base all’art. 1, co. 9 L. 132/2019.

Il Decreto Sicurezza non è retroattivo: Nuovo decreto sicurezza

Anche il nuovo decreto sicurezza non è retroattivo.

Ciò significa che leggi in esso contenute, non hanno effetto per il passato e di conseguenza non possono essere imposti i tempi di attesa e i criteri stabiliti anche in materia di cittadinanza a tutte le domande di naturalizzazione effettuate prima della sua entrata in vigore.

Il Consiglio dei Ministri, in settimana ha approvato la bozza del nuovo decreto sicurezza.

Si tratta ancora di un progetto che può subire delle modifiche da parte del parlamento.

Il Consiglio dei Ministri ha ridotto i termini per la concessione della cittadinanza italiana da 4 a 3 anni.

Tuttavia, poiché il decreto sicurezza non è retroattivo, gli stranieri che hanno fatto o che faranno la richiesta di cittadinanza italiana prima della sua approvazione dovranno aspettare quattro anni come stabilito dal vecchio Decreto sicurezza voluto da Salvini.

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