Espatrio durante NASPI: Quando è possibile?
Sommario
In questa breve guida vediamo insieme quando è possibile fare un Espatrio durante NASPI.
Effettivamente, la legge italiana prevede la possibilità di espatriare durante NASPI ma i provvedimenti dell’INPS variano in base a diversi parametri tra i quali:
- Motivazione del viaggio;
- Paese in cui ci si reca, durata del viaggio.
Cos’è la Naspi:
La Naspi è l’indennità di disoccupazione, per tutti i lavoratori dipendenti che in maniera involontaria hanno perso il loro lavoro.
E’ infatti una somma di denaro che viene messa a disposizione ogni mese dall’Inps per un determinato periodo di tempo, e viene solitamente calcolato a seconda delle settimane di lavoro effettuate dal soggetto.
L’assegno di disoccupazione viene posto a sostegno dei cittadini che ad un certo punto si ritrovano senza un lavoro e devono rimboccarsi le maniche nel trovare un nuovo lavoro
Chi può richiedere l’indennità di disoccupazione?
Per accedere alla NASpI bisogna avere determinati requisiti e questi spettano:
- Ai soggetti che sono stati licenziati;
- Soggetti a cui non è stato trasformato il contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato;
- Ai soggetti che non hanno ottenuto il rinnovo del proprio contratto.
In aggiunta, ne possono fare richiesta anche le persone che presentano le dimissioni per giusta causa, ossia non per loro scelta, ma per mancanze e per colpe imputabili all’azienda.
Un esempio è il mancato pagamento degli stipendi, molestie sessuali o altro ancora.
Quando presentare domanda dell’assegno di disoccupazione?
Il limite massimo consentito, per la presentazione della domanda, è di 68 giorni dalla perdita del lavoro.
Se il soggetto non invia la richiesta entro tale termine, non avrà più diritto a ricevere l’indennità di disoccupazione.
Solitamente, se la richiesta della Naspi la si presentata entro l’ottavo giorno dal licenziamento, questa passa proprio dall’ottavo giorno successivo la perdita del lavoro.
Nel caso in cui la domanda venga presentata oltre l’ottavo giorno, questa decorre a partire dal giorno successivo la presentazione.
Si tratta di una misura davvero importante a cui tanti possono accedere, per beneficiare di un sostegno economico in un momento particolare della loro vita, segnato dalla perdita del proprio lavoro.
Espatrio durante NASPI in un paese comunitario o convenzionato con l’Italia:
Se intendete fare l‘espatrio durante la NASpI in un Paese comunitario che applica la normativa comunitaria, o in un Paese non comunitario che sia convenzionato con l’Italia in materia di disoccupazione, potete esportare la prestazione (artt. 7, 63 e 64 del Regolamento (UE) n. 883/2004).
Se la persona disoccupata titolare di NASpI si sposta in un paese comunitario (in applicazione dell’articolo 64 del regolamento CE n. 883/2004) è tenuto ad iscriversi come persona in cerca di lavoro nello Stato in cui si è recata.
Qualora trovi lavoro in detto Stato si produrrà la decadenza dall’indennità NASpI.
Espatrio durante la NASpI avendo già un contratto di lavoro:
Se espatriate con un contratto di lavoro verso un Paese estero che applica la normativa comunitaria, o in Paese non comunitario che sia convenzionato con l’Italia in materia di disoccupazione con previsione dell’esportabilità della prestazione; la vostra indennità viene sospesa fino ad un massimo di sei mesi:
in questo caso, nel momento in cui è stipulato il contratto di lavoro la persona disoccupata è iscritta al Centro per l’impiego.
Al termine del contratto di lavoro all’estero il lavoratore potrà continuare a percepire la NASPI precedentemente sospesa, anche se si trova ancora all’estero.
Occorrerà verificare che l’interessato non si sia iscritto all’ufficio del lavoro dello Stato estero di ultima occupazione e che non abbia chiesto una prestazione a carico di detto Stato.
In tale ipotesi l’indennità NASpI non potrà più essere ripristinata.
Espatrio durante la NASpI in un Paese non comunitario non convenzionato in materia di disoccupazione.
In tale ipotesi se la persona ha già un contratto di lavoro nel Paese estero, l’indennità viene sospesa per massimo sei mesi, dopodiché decade.
Espatrio della NASPI per brevi periodi:
Qualora invece la persona si rechi nell’altro Paese per brevi periodi e per motivi documentati, si applica quanto già previsto con messaggio n.367/8.1.2009, ovvero:
- Se l’espatrio è dovuto a particolari periodi necessitati da gravi e comprovati motivi di salute, personale o di un familiare o da altri motivi familiari le giornate sono da considerarsi indennizzabili ma bisogna produrre un idonea documentazione attestante i motivi del soggiorno (certificato medico, certificato di morte, certificato di matrimonio, ecc.).
- Nel caso in cui il lavoratore soggiorni all’estero per turismo, le giornate corrispondenti sono da considerarsi indennizzabili.
In ogni caso il percettore di NASPI dovrà compilare il modello NASPI-COM dichiarando data e motivo dell’espatrio.
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