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Il prezzo del petrolio è crollato, ed è inoltre sprofondato addirittura sotto lo zero. Per poi essere in grado di risalire nelle ultime ore in quota positiva seppur per una manciata di dollari.
Ovviamente, nessuna persona sarà in gradi di fare il pieno della propria autovettura gratuitamente, e non verrà nemmeno pagato per poter comprare benzina. Però per questa volta qualcosa sta succedendo per davvero sul mercato al dettaglio degli idrocarburi. I prezzi sono scesi in maniera considerevole anche al distributore, negli ultimi giorni.
Al contrario di quanto successo in passato, quando a un brusco ribasso del greggio non faceva quasi mai seguito un pari andamento nelle aree di servizio. Ad oggi giorno, un litro di «verde» costa anche meno di 1,2 euro al litro, quando invece solamente a a marzo la quotazione oscillava tra 1,4 e 1,5 euro e anche più.
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Carico fiscale sopra il 60%:
La crisi che ha dovuto subire l’economia a causa del Coronavirus, il calo notevole dei consumi e l’accumularsi delle diverse scorte sono tutti fattori che hanno fatto sprofondare un barile di petrolio sul mercato americano a -37 dollari. Si basa di conseguenza di un prezzo puramente virtuale, che è legato ai contratti di fornitura che dovrebbero scadere nel mese di maggio.
Il vero prezzo del greggio Wti (quello estratto negli Usa) varia sui 22 dollari al barile mentre il Brent (di riferimento per il mercato internazionale) sta sui 25-26 dollari. Sempre meno, molto meno, dei 60 dollari a cui il prodotto passava di mano a gennaio.
Il prospetto cambia dal produttore al consumatore, in particolar modo quello italiano. Sul prezzo della benzina sono incluse per almeno il 60% tasse e accise. Infatti l’oscillazione della materia prima finiscono per avere ripercussioni ridotte sul prezzo al distributore.
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Ecco come è crollato il prezzo del petrolio:
Per questa volta, il prezzo calante del petrolio fa sentire i suoi effetti. Il sito Web del ministero dello sviluppo economico, che è solito registrare sempre il prezzo dei carburanti, ha segnalato che al 13 aprile scorso la «verde» veniva venduta al litro mediamente a 1,422 euro. Subendo una diminuzione del 14% rispetto alla settimana precedente. Invece si è visto un calo del 12% per il gasolio quotato 1,315.
In determinate pagine web che si occupano del monitoraggio in Live ed in tempo reale i prezzi lungo la rete italiana, hanno segnalato una situazione in ulteriore evoluzione. Ovvero nell’area di servizio di via Vigne Nuove a Roma la «verde» costa solamente 1 euro, solo due centesimi in più in alcuni distributori che invece di trovano a Napoli.
Invece dal Friuli Venezia Giulia alla Basilicata, passando per tutta la penisola sono invece numerosi i benzinai che hanno proposto prezzi a cavallo di 1,2 euro al litro.
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