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Bonus prima casa, le agevolazioni fiscali sono prorogate

Con le numerose norme avviate con l’emergenza vi è anche la proroga per quanto riguarda le agevolazioni fiscali del bonus prima casa.

La vendita della casa è inclusa di fatto tra le sospensioni poste in successione alla pandemia.

Il bonus prima casa sottolineava il fatto che per non perdere queste agevolazioni fiscali, si possa vendere nuovamente la casa per il riacquisto di una seconda casa.

Sempre rientrando nell’anno dalla vendita dell’appartamento che aveva usufruito di questo bonus.

Bonus prima casa, le agevolazioni fiscali:

La discesa dai beneficiati avveniva, tuttavia, nel caso la prima casa fosse stata venduta nei primi 5 giorni dalla data di compravendita.

Ad eccezione che non si compri da capo un altro immobile entro un anno dalla rivendita e con tutti i requisiti prima casa.

O anche il contrario, si perdeva il diritto al bonus nel caso la casa non veniva venduta entro l’anno in cui si ha effettuato l’acquisto di quella nuova.

Viene previsto l’abbattimento delle imposte con un risparmio di qualche migliaia di euro per quanto riguarda il bonus prima casa.

Coloro che hanno comprato da un privato oppure da un’impresa in esenzione Iva ha un’imposta che risulta al 2% invece che al 9%

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Inoltre le imposte ipotecarie e catastali saranno fissate alla somma di 50 euro ognuna al posto proporzionali al valore.

Chi compra direttamente da un costruttore paga l’Iva al 4% anziché 10%, e le imposte di registro e ipocatastali sono di 200 euro l’una.

Quali sono i requisiti del Bonus prima casa?

Per poter comprare il Bonus prima casa il requisito è che:

l’immobile non deve essere di lusso e deve trovarsi dove il compratore ha la residenza o metterà la residenza entro 18 mesi dall’acquisto.

Coloro che comprano la casa, tuttavia, non dovrà essere in possesso di altre case nello stato italiano per i quali ha ottenuto le agevolazioni prima casa.

Nel caso i requisiti venissero meno, una volta ottenuti l’agevolazione, l’Agenzia delle entrate dovrà recuperare le imposte dovute con una sanzione del 30% sulla differenza.

Per colpa delle difficoltà nel poter vendere di nuovo un immobile nel periodo dell’emergenza sanitaria, i termini per quanto riguarda la vendita della prima casa senza perdere i benefici fiscali sono stati allungati.

L’acquisto della seconda prima casa:

Il decreto Liquidità ha sospeso il periodo incluso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 dicembre 2020.

Durante questo periodo, non decorrono i termini per la rivendita dell’immobile entro 12 mesi dall’acquisto della seconda prima casa.

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In questo momento, non trascorre i termini per la rivendita della stessa casa entro un anno dall’acquisto della seconda casa per prima.

Il momento tornerà a decorrere a partire dal 1° gennaio 2021.

L’Agenzia delle Entrate ha determinato che:

“tra i termini oggetto di sospensione, è compreso il termine di 1 anno entro il quale il contribuente che abbia acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale, deve procedere alla vendita dell’abitazione ancora in suo possesso, purché quest’ultima sia stata, a sua volta, acquistata usufruendo dei benefici prima casa”.

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