Sommario
Il bonus 100 euro in busta paga riconosciuto con il taglio del cuneo fiscale non sempre viene accreditato in automatico.
Come precedentemente spiegato da NoiPA negli ultimi giorni, tuttavia, ci sono determinati casi in cui è il dipendente pubblico a dover richiedere che il taglio si possa applicare anche sulla busta paga. Sempre con l’aumento dello stipendio netto.
Come ben sappiamo, a partire dal 1° luglio viene attivato il taglio del cuneo fiscale che viene applicato per i redditi da lavoro dipendente.
Di conseguenza anche per gli stipendi riguardanti i dipendenti pubblici, che siano inferiori ai 40.000,00€.
Per essere più precisi, per coloro che avessero un reddito inferiore di 28.000,00 €, spetta un trattamento integrativo da 100,00€. All’interno del quale vengono assorbiti anche gli 80,00€ del Bonus Renzi.
Per coloro che avessero un reddito superiore a questa soglia spetta una detrazione fiscale che diminuisce fino ad arrivare a 0,00€ per i redditi sopra i 40.000€.
Il taglio del cuneo fiscale non sarà corrisposto in maniera automatico. Come già detto da un documento pubblicato sul portale NoiPA, dunque, saranno presenti alcuni casi in cui è il dipendente a doverne fare richiesta.
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Come e chi deve fare richiesta del bonus 100 euro in busta paga?
Per poter fare richiesta del nuovo bonus IRPEF da 100,00€, si può utilizzare il self service nell’apposita piattaforma, disponibile sul sito NoiPA.
E viene dedicata alla gestione del bonus inserito dal decreto legge 66/2014, ovvero quello conosciuto meglio come Bonus Renzi.
Questa procedura, dalla quale fino ad oggi i dipendenti pubblici potevano rinunciare o meno al bonus Renzi, potranno utilizzarla anche per il nuovo trattamento integrativo che lo sostituirà ben presto.
Questo vuol dire che nel frattempo le persone che hanno utilizzato questa modalità per rinunciare al bonus Renzi, non potranno ottenere nemmeno il nuovo bonus da 100,00€.
Come possiamo leggere all’interno del messaggio di NoiPA, dunque, la rinuncia al bonus IRPEF spettante secondo la previgente normativa è “acquisita automaticamente anche per il nuovo trattamento”.
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Come funziona la modalità self-service?
Si sarà in grado di rimediare a questa decisione, anche in quanto bisogna ricordare bene che tra il bonus Renzi e il nuovo bonus da 100,00 euro c’è una differenza che riguarda il reddito.
Che doveva essere massimo 26.600€ per poter beneficiare del primo, però di 28.000€ per ottenere il secondo.
Quindi, “In virtù dei più elevati limiti di reddito che danno accesso al nuovo beneficio” sarà possibile riabilitare il diritto per il trattamento integrativo.
Attraverso la stessa funzionalità self service con la quale in un primo momento avevano deciso alla rinunciare del bonus Renzi.
Però devono fare attenzione coloro che non avevano rinunciato al bonus Renzi. Infatti non sarà possibile utilizzare questa modalità per rinunciare a questo nuovo trattamento integrativo, né alla detrazione fiscale spettante per i redditi compresi tra i 28.000€ e i 40.000€.
Come possiamo leggere all’interno del messaggio di NoiPA, infatti, questi oggi “non avranno la possibilità di gestire la rinuncia in modalità self service”.
Bisogna ricordare poi, che nel messaggio hanno spiegato che solo il trattamento integrativo verrà applicato a partire dal mese di luglio 2020.
La detrazione, infatti, pur avendo decorrenza da luglio verrà comunque applicata sulla mensilità di agosto.
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