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Voucher e bonus – Dopo la diffusione del Coronavirus in tutta la penisola, lo stato ha preso in considerazione diverse misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Il 16 marzo è stato approvato il decreto cura Italia, che prevede una serie di bonus di 25 miliardi per le famiglie, sanità, imprese e lavoratori.
Cos’è e come si ottiene il congedo straordinario?
Le scuole (da quanto recentemente annunciato) rimarranno chiuse fino al 3 aprile, e molto probabilmente anche oltre la data prestabilita. Ciò è un problema per le famiglie con genitori lavoratori e figli sotto i 12 anni.
Per tali genitori il governo ha proposto nel decreto cura Italia congedi al 50% della retribuzione, ovvero la possibilità di assentarsi dal posto di lavoro per un massimo di 15 giorni. Questa possibilità è da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente.
Bisogna richiederlo al proprio datore di lavoro, accedendo alla sezione dedicata del sito dell’Inps
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Cos’è e come si richiede il voucher baby sitter?
Il governo ha reintrodotto il voucher baby sitter 2020, un bonus di 600 euro. Sale a 1.000 euro se i genitori dei bambini che hanno meno di 12 anni fanno parte del personale sanitario, medici, infermieri, esperti di laboratorio in servizio.
Condizioni per richiedere il voucher baby sitter:
Per ottenere il voucher Inps, entrambi i genitori devono lavorare e la baby sitter deve essere regolarmente assunta.
L’assegno sarà erogato attraverso il cosiddetto “libretto famiglia”, attivo dal 2017. Per usufruire del libretto famiglia, sia la famiglia che il lavoratore chiamato in causa, dovranno registrarsi alla piattaforma tramite il servizio online dedicato, sempre sul portale Inps.
Bonus 600 euro autonomi e partite IVA: cos’è e come funziona?
È un’indennità una tantum pari a 600 euro riconosciuta ai lavoratori autonomi, ai liberi professionisti titolari di Partita Iva, attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla stessa data.
Potrà quindi essere richiesto dagli iscritti alla Gestione separata INPS .Tale bonus è riconosciuto per il mese di marzo, in attesa del successivo decreto che arriverà in aprile.
Un bonus dello stesso importo viene assegnato anche:
- Ai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali;
- Ad artigiani e commercianti non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria;
- Agli stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali;
- Ai lavoratori dello spettacolo, se sono iscritti al relativo fondo pensione, hanno almeno 30 contributi giornalieri versati e redditi inferiori a 50mila euro.
I bonus non sono cumulabili e non vanno a chi percepisce il reddito di cittadinanza.
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Misura cassa integrazione in deroga:
La cassa integrazione potrà essere utilizzata da tutte le imprese fino a un massimo di nove settimane. La domanda deve essere presentata entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione, o di riduzione dell’attività lavorativa.
Una volta concessa, sarà l’azienda a pagare la cassa integrazione direttamente al lavoratore; in caso contrario, se l’azienda si trova in particolari difficoltà, sarà l’INPS ad effettuare direttamente il pagamento.
Misura rimborso dei biglietti:
Chi ha comprato biglietti «per spettacoli, musei, cinema e teatri e non ne ha usufruito, deve presentare «entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, istanza di rimborso al venditore, allegando il relativo titolo di acquisto.
Il venditore, entro trenta giorni dalla presentazione della istanza di cui al primo periodo, provvede all’emissione di un voucher di pari importo al titolo di acquisto, da utilizzare entro un anno dall’emissione».
La stessa procedura è già stata applicata ai biglietti di viaggio e ai pacchetti turistici per i quali il decreto del 2 marzo scorso ha già previsto che gli organizzatori possono offrire ai clienti «un altro pacchetto, il rimborso entro 14 giorni, un voucher da utilizzare entro un anno» dall’annullamento del viaggio.
Questione delle tasse:
Niente cartelle e pignoramenti fino al 31 maggio 2020. Chi doveva effettuare il versamento entro il 31 marzo può farlo slittare di due mesi.
Coloro che non hanno pagato la rata della Rottamazione ter, che scadeva il 29 febbraio scorso, potranno versarla alla fine di maggio.
Le «entrate tributarie e non tributarie» possono essere pagate dopo il 31 maggio 2020. I versamenti dovranno «essere in unica soluzione entro il mese successivo al termine del periodo di sospensione».
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