Documenti e moduli

Trascrizione atto di nascita in Italia

Come avviene la Trascrizione atto di nascita in Italia? Quali i documenti bisogna presentare? In questo articolo cerchiamo insieme di rispondere a questi due quesiti.

Trascrizione atto di nascita in Italia:

I figli di cittadini italiani, anche se nati all’estero ed eventualmente in possesso di un’altra cittadinanza, sono cittadini italiani. La loro nascita deve, pertanto, essere trascritta in Italia affinché gli possa essere riconosciuta la cittadinanza italiana.

L’Italia è uno dei Paesi che prevede l’acquisizione della cittadinanza tramite Ius sanguinis, quindi è considerato italiano solamente chi nasce da almeno un genitore italiano.

Quindi anche nati nel nostro territorio, i figli degli stranieri NON sono cittadini italiani, pur frequentando le nostre scuole e parlando la nostra lingua. La regola dello Ius sanguinis prevede delle eccezioni quando il bambino:

  • Che nasce da genitori ignoti;
  • Oppure nasce da genitori apolidi;
  • O ancora chi nasce da genitori stranieri ma impossibilitati a trasmettere la propria cittadinanza.

In questi tre casi la legge italiana applica lo Ius soli, vale a dire che il bambino acquisisce la cittadinanza italiana.

Documenti per la trascrizione atto di nascita in Italia:

I documenti necessari per la trascrizione atto di nascita in Italia sono i seguenti:

  • FORMULARIO DI RICHIESTA compilato e firmato (FAC SIMILE – clicca qui)
  • FOTOCOPIA documenti di identità dei due genitori
  • CERTIFICATO DI NASCITA INTEGRALE originale  emesso dall’Ufficio di Stato Civile del Paese estero, debitamente legalizzato e tradotto
  • CERTIFICATO DI NASCITA INTERNAZIONALE originale
  • Dichiarazione sostitutiva comprovante la cittadinanza italiana di almeno uno dei genitori (se non iscritto nello schedario consolare).
Da leggere:  Novità cittadinanza italiana per residenza: Nuovo questionario da compilare!

Convenzione di Vienna:

Gli atti rilasciati dai Paesi che hanno aderito alla Convenzione di Vienna dell’8 settembre 1976, che prevede il rilascio di un modulo plurilingue, sono esenti da legalizzazione e da traduzione.

Tali Paesi sono:

Austria, Belgio, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Capo Verde, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Italia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Moldova, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Turchia.

Si segnala che la predetta Convenzione di Vienna non può essere attualmente applicata per la Grecia che, sebbene Paese firmatario, non ha ancora provveduto alla relativa ratifica.

Che cos’è laTraduzione Legalizzata?

La traduzione legalizzata, è praticamente uno step successivo ed ulteriormente validante dell’asseverazione.

Consiste nell’attestazione legale dell’Autorità che ha apposto la propria firma su un documento tradotto, nonché dell’autenticità della firma stessa.

È, cioè, un’ulteriore convalida della firma che serve a certificare la provenienza degli atti e la qualifica di chi li ha firmati.

In Italia, tale servizio spetta alla Prefettura o alla Procura della Repubblica, a seconda del tipo di documenti.

Come e dove avviene la traduzione?

Le traduzioni devono recare il timbro “per traduzione conforme”. Nei Paesi dove esiste la figura giuridica del traduttore ufficiale la conformità può essere attestata dal traduttore stesso, la cui firma viene poi legalizzata dall’ufficio consolare.

Da leggere:  Assegno unico figli con decreto Sostegno: importo, per chi

Nei Paesi nei quali  tale figura non è prevista dall’ordinamento locale occorrerà necessariamente fare ricorso alla certificazione di conformità apposta dall’ufficio consolare.

Come e dove avviene la legalizzazione?

Per poter essere fatti valere in Italia, gli atti e i documenti rilasciati da autorità straniere devono essere legalizzati dalle rappresentanze diplomatico-consolari italiane all’estero.

Tali atti e documenti, eccetto quelli redatti su modelli plurilingue previsti da Convenzioni internazionali, devono inoltre essere tradotti in italiano.

Per procedere alla legalizzazione il richiedente dovrà presentarsi, previo appuntamento, presso l’Ufficio consolare munito dell’atto (in originale) da legalizzare.

Al fine di ottenere il certificato di conformità della traduzione il richiedente dovrà presentarsi, previo appuntamento, presso l’Ufficio consolare munito del documento originale in lingua straniera e della traduzione.

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