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Scontrino elettronico (come funziona) | Stranieri d’Italia

Scontrino elettronico obbligatorio dal 1° Gennaio:

Scontrino elettronico – Il vicedirettore di Confcommercio Laura Guglia commenta “È molto importante attivarsi il prima possibile per acquistare presso rivenditori autorizzati il registratore telematico oppure adattare, se tecnicamente possibile, il registratore di cassa già in uso”.

scontrino fiscale

Cos’è lo scontrino elettronico?

L’obbligo dei telematici è un ulteriore tassello nel piano del Fisco digitale, che ha come primo obiettivo quello di contrastare l’evasione fiscale in ambito IVA.

Lo scontrino elettronico è entrato in vigore maniera leggera il 1° luglio 2019 per i soggetti con volume d’affari superiore a 400.000 euro. E dal 1° gennaio 2020 è obbligatorio per la generalità degli esercenti.

Con la legge di conversione del Decreto Crescita è stato previsto un periodo di moratoria di sei mesi; non si tratta di una proroga, ma di un semestre durante il quale l’invio dei dati dei corrispettivi potrà essere effettuato a cadenza mensile.

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Cosa cambia con lo scontrino elettronico?

L’Agenzia delle Entrate ha recentemente aggiornato le istruzioni e le regole tecniche, per l’avvio dello scontrino elettronico, ed è partendo da queste che è possibile analizzare cosa cambia per imprese e cittadini.

Dal primo gennaio 2020 si è esteso l’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi. (Il cosiddetto scontrino elettronico, più correttamente chiamato documento commerciale) a tutti coloro che svolgono un’attività commerciale al dettaglio in Italia.

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In sintesi, si tratta della nuova certificazione dei corrispettivi che va a sostituire i vecchi scontrini fiscali e le vecchie ricevute. Già partita il primo luglio scorso per gli operatori con un volume di affari superiore ai 400 mila euro.

Per coloro che non possiedono un registratore telematico?

Per chi non è riuscito a dotarsi in tempo utile di un nuovo registratore telematico, è prevista una “sospensione” delle sanzioni di sei mesi (fino al 30 giugno 2020).

Gli esercenti che non si sono ancora dotati dei nuovi registratori telematici potranno dunque continuare ad utilizzare i vecchi registratori di cassa ed emettere lo scontrino fiscale senza incorrere in sanzioni. Questo purché i corrispettivi mensili vengano trasmessi attraverso un’apposita procedura telematica all’Agenzia delle Entrate dai propri intermediari.

Infine per l’acquisto del registratore telematico, o per l’adattamento del vecchio registratore di cassa, è previsto un contributo sotto forma di credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta, per un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento”.

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scontrino elettronico

Come funziona?

Per il cliente lo scontrino elettronico cambia poco. Infatti si deve recare alla cassa e gli viene rilasciata una ricevuta, anche se non ha più valore fiscale.

Per le attività commerciali invece è una vera e propria rivoluzione digitale. Ora fa tutto il registratore di cassa, che memorizza e invia gli scontrini all’Agenzia della Entrate. L’esercente non ha più l’obbligo di tenere il registro dei corrispettivi: la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati sostituiscono gli obblighi di registrazione delle operazioni effettuate in ciascun giorno.

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Non occorre conservare le copie dei documenti commerciali rilasciati ai clienti. Niente sanzioni fino al 30 giugno per chi non ha il nuovo registratore, multa invece, per chi non invia i dati per via telematica alle Entrate.

Addio al registro dei corrispettivi:

Con l’introduzione dei corrispettivi elettronici, spiega l’Agenzia delle Entrate in un approfondimento dedicato alla novità, non occorrerà più tenere il registro dei corrispettivi.

La memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati direttamente all’Agenzia, sostituiscono infatti gli obblighi di registrazione delle operazioni effettuate in ciascun giorno. Inoltre, non sarà più necessaria la conservazione delle copie dei documenti commerciali rilasciati ai clienti.

Questo sistema consentirà all’Agenzia di acquisire tempestivamente e correttamente i dati fiscali delle operazioni per metterli a disposizione – mediante servizi gratuiti – degli stessi operatori Iva o dei loro intermediari, supportandoli nella compilazione della dichiarazione Iva e nella liquidazione dell’imposta.

Quando e da chi deve essere usato?

Lo scontrino elettronico debutta in tutti gli esercizi commerciali. Lo strumento, obbligatorio per tutti gli esercizi con ricavi superiori a 400 mila euro già dallo scorso luglio, ora si estende a tutti gli operatori economici che emettono ricevute fiscali, commercianti, artigiani, alberghi o ristoranti.

Di fatto lo scontrino elettronico consente al Fisco di ricevere le comunicazioni delle transazioni direttamente dai registratori di cassa. Per il consumatore cambia poco: al momento del pagamento non riceverà più uno scontrino o una ricevuta ma un documento commerciale, privo di valore fiscale ma che potrà essere conservato come garanzia del bene o del servizio pagato, oltre che per un cambio merce.

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Scontrino elettronico: riepilogo!

Come sopra anticipato, lo scontrino elettronico è obbligatorio dal 1° luglio 2019 esclusivamente per i soggetti con volume d’affari superiore a 400.000 euro.

Secondo i dati Confcommercio, si tratta di circa 260.000 esercenti attività di commercio al minuto ed assimilate. La vera rivoluzione partirà dal 2020, quando tutti i soggetti di cui all’articolo 22 del DPR IVA (salvo specifici casi di esonero) dovranno adeguarsi ai corrispettivi telematici.

Oltre 2 milioni di commercianti, negozianti e artigiani dovranno transitare dalla carta al digitale anche in merito all’emissione di scontrini e ricevute.

Gli esercenti attività di commercio al minuto e assimilati dovranno adeguarsi alla novità dotandosi in primo luogo di registratori di cassa idonei alla memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi.

Conseguenze?

Si passerà dal registratore di cassa, al registratore telematico, ovvero ai nuovi strumenti tecnologici in possesso delle caratteristiche tecniche definite dal provv. dell’Agenzia delle Entrate.

I registratori telematici consentiranno di memorizzare i dati di dettaglio ed i dati di riepilogo delle operazioni effettuate a seguito della cessione\prestazione. Nonché trasmetterli a cadenza giornaliera all’Agenzia delle Entrate.

Per rendere meno gravoso l’adeguamento o l’acquisto dei nuovi registratori telematici sarà riconosciuto anche un bonus fiscale.

Chi acquisterà un nuovo registratore di cassa nel 2019 e nel 2020, dotato delle tecnologie necessarie ad adempiere ai nuovi obblighi, potrà beneficiare di un credito d’imposta pari al 50% della spesa fino ad un massimo di 250 euro.

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