Novità ministra Bellanova: 600 mila clandestini regolarizzati!

La ministra Teresa Bellanova, per le Politiche agricole, scrive chiaramente su un intervento si Il Foglio: “Basta ipocrisia. E testa sotto la sabbia. È la mia risposta nella riflessione su quei ‘600 mila clandestini da regolarizzare per far ripartire l’economia italiana”.

“Nessun insediamento informale, nessun lavoratore in nero, sono mai completamente invisibili – ha poi proseguito la ministra – lo diventano in quanto ci si ostina a non vederli per ricordarsene solo quando l’irreparabile costringe a prenderne atto”.

In seguito la ministra Bellanova ha scritto: “È anche per questo che dico: o siamo noi, la politica, chi governa, a farci carico fino in fondo delle contraddizioni che il reale ci impone sotto gli occhi, o se ne farà carico qualcun altro: la criminalità”.

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Ministra Bellanova: Regolarizzazione di 600 mila clandestini!

“Sappiamo come fare” per far fronte alla situazione e a quanti l’accusano di avere troppa attenzione “per i lavoratori dei ghetti”. Ha ricordato la ministra Bellanova per quanto riguarda le emergenze che sono sate affrontate nel settore agricolo e i numeri dei cosiddetti “regolari” (400 mila).

Bellanova di seguito a scritto per rispondere: “se non è lo Stato a garantire incrocio tra regolare tra domanda, offerta di lavoro, rete integrata dei servizi necessari, è la criminalità”.

E “il caporalato non è un modo alternativo di erogare servizi necessari, è mafia” e “senza soluzioni legali si espongono le imprese al ricatto di chi fornisce braccia e servizi”.

Durante l’intervista che fu rilasciata a La Stampa, lo stesso fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Antonio Riccardi. Ha annunciato un appello volto in aiuto di tutti gli immigranti che vivono nel nostro paese.

“C’è bisogno di loro sia per le attività nelle campagne sia per l’assistenza agli anziani”.

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Anche Antonio Riccardi appoggia la scelta:

“Nel nostro paese – ha dovuto spiegare Riccardi – ci sono oltre 600 mila immigrati irregolari che vivono ai margini e possono alimentare focolai di infezione.

Bisogna regolarizzarli prevedendo permessi di soggiorno temporanei. Dobbiamo farlo per poter garantire la salute di tutti e la tenuta sociale del Paese.

Questi stranieri sono di fondamentale importanza per il settore agricolo e per i servizi alla persona. Nella fase 2 ci sarà ancor più bisogno di loro”.

Riccardi ha dovuto inoltre sottolineare come secondo la Confagricoltura servano 200 mila lavoratori. “Provo a lanciare un’ipotesi – ha aggiunto. Vanno messi in regola tutti gli immigrati che erano presenti in Italia il 4 marzo, la data in cui il premier ha firmato uno dei primi decreti contro il coronavirus”.

A chi gli fa notare che un provvedimento del genere sarebbe molto impopolare, Riccardi risponde così:

“Vogliamo far marcire i pomodori nei campi? Lasciar morire gli anziani negli istituti?

Così gli italiani diventano ultimi, non primi. La sensazione che ho io è che oggi si guardi alla realtà in modo meno conflittuale. Per dare un consiglio ai politici, bisogna dire di essere saggi perché gli italiani sono i più informati e cercano le soluzioni più concrete, non si accontentano di un capro espiatorio”.

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