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Indennizzo di 516 euro al mese fino alla pensione

Indennizzo di 516 euro al mese, All’interno della Legge di Bilancio 2021 viene previsto un passaggio che porta alla riapertura della possibilità di essere in grado di ricevere l’indennizzo commercianti.

Saranno in grado di accedere i contribuenti che hanno chiuso l’attività commerciale e “rottamato” la licenza al comune.

Ciò vuol dire che aspetterà solamente alle presone che hanno finito in modo definitivo l’attività  commerciale.

Andiamo ad analizzare nel dettaglio ciò che è variato per quanto riguarda l’indennizzo di 516 euro al mese fino al pensionamento, ripreso nella Legge di Bilancio 2021.

Contributi più cari: per chi?

Indennizzo di 516 euro al mese

La somma che viene erogata ai commercianti è di 515,58 euro ogni mese per l’anno 2020.

Questo viene erogato fino ad aver maturato i requisiti anagrafici della pensione di vecchiaia.

La modifica  effettuata che troviamo all’interno della Legge di Bilancio 2021 serve a sbloccare il fondo (art. 5 del D.L. n. 207/1996) per le richieste.

Partendo dal 30 novembre 2019, e questo blocco dell’indennizzo è stato annunciato con il messaggio INPS n. 2347 del 5 giugno 2020.

E ovviamente in base all’ultimo monitoraggio, è stato evidenziato lo squilibrio del Fondo e in via prospettica, non era possibile evadere il pagamento delle prestazioni.

Da leggere:  Bonus stagionali gennaio 2021: Quando arriva?

Indennizzo di 516 euro al mese fino al pensionamento, ripreso nella Legge di Bilancio 2021:

E’ stato previsto all’interno della Legge di Bilancio 2021, un’integrazione del Fondo per essere in grado di risolvere il problema.

Ovvero aumentando l’aliquota contributiva per poter finanziare il fondo.

Di conseguenza, l’aliquota aggiuntiva verrà aumentata dall’attuale 0,09% allo 0,48% e, e di fatto, l’aliquota compressiva, dovuta per gli iscritti alla gestione commercianti, dal 24,09% salirà al 24,48% nel 2022.

E’ da molti che esiste l’indennizzo commercianti, e lo troviamo sempre allegato alle varie Legge di Bilancio.

Nel 2019, è stato stabilito, e di conseguenza non più soggetto a proroga.

Però la crisi economica dell’Italia con la chiusura di molte attività ha reso il fondo incapiente.

Data questa ragione che la Legge di Bilancio 2021 ha previsto l’innalzamento dell’aliquota contributiva aggiuntiva.

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