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Imu prima casa senza residenza, La data di scadenza per il pagamento riguardante la prima rata dell’Imu 2020 è il 16 giugno.
Però i versamenti non saranno obbligatori per tutti i proprietari di un immobile.
Viene previsto che non si paghino le imposte sull’abitazione principale secondo la normativa generale sull’Imu.
Nel caso un cui si possegga un immobile di proprietà, però la residenza è indicata in un’altra abitazione, bisogna effettuare il pagamento dell’Imu. Però questo caso potrebbe verificarsi anche solo momentaneamente.
Ad esempio, potrebbe accadere che per effetto “di forza maggiore”, che di conseguenza non comportano la perdita dei benefici prima casa, non sarebbe possibile trasferire la residenza nel suddetto immobile.
Vediamo cosa potrebbe accadere in questo caso.
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Imu prima casa senza residenza entro 18 mesi:
La principale normativa sull’abitazione prevede che i benefici della prima casa siano mantenuti anche nel caso di mancato trasferimento della propria residenza. Questo entro 18 mesi nell’abitazione acquistata con i benefici di prima casa.
Però dovrà avvenire per cause “di forza maggiore“.
Per fare un esempio, questo è il caso di un immobile sottoposto a lavori di ristrutturazione per temporanea inagibilità.
E bisogna ricordare, tuttavia, che i 18 mesi decorrono dalla data del rogito, sia in caso di ristrutturazione che di una casa in costruzione.
Abitazione principale ai fini Imu:
Invece per quanto riguarda le imposte sulla casa, dunque, il discorso varia. Infatti, ai fini dell’imposta municipale, per abitazione principale si intende:
“L’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.”
Ciò significa che l’Imu dovrebbe essere pagata con le aliquote corrispondenti decise dal Comune, e secondo i codici tributo prestabiliti.
In quanto verrebbe considerata come seconda abitazione sino al momento in cui sarà effettivo il trasferimento della residenza.
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Esenzione Imu sull’abitazione principale:
Per prima cosa, è bene non fare confusione. L’esenzione Imu è di diritto solamente sull’abitazione principale e non sulla «prima casa» che è concetto completamente differente.
Il «bonus prima casa» si tratta, infatti, di un beneficio che si attiva quando si acquista un immobile e comporta uno sconto sulle imposte da versare all’atto del rogito.
Spetta solamente nel caso in cui il contribuente non ha altre abitazioni di proprietà nello stesso Comune dove si trova quell’oggetto di acquisto. E non si possiedano altre abitazioni su tutto il territorio nazionale già acquistate con il bonus prima casa.
In questo caso, se l’acquisto avviene da una ditta di costruzioni, bisognerà pagare l’Iva al 4% mentre, se si compra da privato, si versa l’imposta di registro al 2%.
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L’esenzione Imu include, tuttavia, il diverso concetto di «abitazione principale». L’abitazione principale è quella dove:
- Il contribuente ha fissato la residenza propria e quella della sua stessa famiglia;
- Il contribuente vive per gran parte dell’anno (è il concetto di «dimora abituale») con la propria famiglia.
Di conseguenza, i presupposti per non pagare l’Imu sono di carattere formale (la dichiarazione di residenza rilasciata all’anagrafe comunale) e di carattere sostanziale (l’effettiva dimora del proprietario e della sua famiglia).
Nel caso in cui dovesse mancare uno solo di tali requisiti non si può ottenere l’esenzione Imu.
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