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Con il nuovo Decreto Coronavirus, si è deciso di integrare un aumento di 100 euro nella busta paga di cittadini italiani ma anche stranieri!
Il decreto governativo del 16 marzo 2020 prevede l’inizio dell’erogazione di un bonus da 100 euro per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati. Questo bonus è riservato ai dipendenti con un reddito annuo non superiore a 40.000 euro.
Inoltre il secondo requisito per averne diritto, è che durante il periodo di emergenza sanitaria del Coronavirus, hanno continuato a lavorare e che hanno prestato servizio per il loro datore di lavoro nel mese di marzo 2020.
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Bonus 100 euro se ho lavorato meno giorni a marzo?
I 100 euro sono pareggiati ai giorni lavorativi, lavoro che è stato prestato nella sede dell’impresa. Di conseguenza se si ha lavorato metà giornata il Bonus 100 euro diventerà di 50 euro.
Il datore di lavoro può rifiutarsi di versarli ?
Il bonus 100 euro è viene dato, in automatico, dal datore di lavoro stesso, che si occupa del versamento al dipendente. Sempre con la retribuzione del cedolino del mese di aprile 2020, dove possibile. E comunque entro i termini previsti per le operazioni di conguaglio.
Invece per quanto riguarda il datore di lavoro, come sostituto di imposta, potrà recuperare il premio erogato attraverso l’istituto della compensazione (come il bonus renzi si immagina).
Scadenza prorogata anche per i documenti d’identità in scadenza:
Per non avere raggruppamenti di persone negli uffici pubblici i termini per il rinnovo delle carte d’identità e di tutti i documenti di riconoscimento sarà spostato al 31 agosto. Infatti in Italia dall’inizio del corona virus la parola che spesso sentiamo è evitare gli assembramenti.
Proprio per questo motivi, anche se gli uffici pubblici restano aperti, a cominciare dalle Questure, nei prossimi giorni dovrebbero modificare anche gli orari.
Il governo inoltre, come previsto dal ministero dell’Interno, dovrebbe rinviare di qualche mese la scadenza di tutti i documenti di riconoscimento e delle carte d’identità in scadenza. Con tutta l’Italia ferma e l’invito a non muoversi di casa se non per motivi assolutamente essenziali, è questa l’unica via possibile.
Quindi i documenti di identità dovrebbero essere validi almeno fino al 31 agosto, come è scritto nell’ultima bozza del decreto sull’emergenza Coronavirus.
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Aggiornamento ultima bozza emergenza Coronavirus:
Proprio per questo motivo è necessario recarsi negli uffici appositi per rinnovare la carta d’identità. Nel momento in cui sia in scadenza o appena scaduta, in quanto ci sarà tempo per farlo.
L’obiettivo di questa nuova norma è chiaro. Impedire che ci sia una concentrazione di persone, e quindi un potenziali rischio di contagio, negli uffici pubblici. A cominciare da quelli che si occupano di documenti.
La serrata, al momento, è prevista almeno fino al 3 aprile ma è molto facile che venga prolungata nel tempo almeno per tutto il mese. e forse anche oltre. Di conseguenza gli uffici pubblici ritroveranno la loro completa operatività molto più avanti ed è inutile creare code.
Questa proroga per la validità dei documenti sarà valida soltanto per l’Italia, mentre per l’espatrio farà fede la data di scadenza del documento.Però molti collegamenti, soprattutto quelli via aerea, sono al momentaneamente sospesi e per questo lasciare l’Italia sarebbe in ogni caso complicato per chiunque. Questo include anche le persone con i documenti in regola.
Ma cosa c’è scritto nella bozza del decreto, in fase di approvazione?
In poche parole i documenti che sono stati rilasciati da amministrazioni pubbliche, scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, è prorogata al 31 agosto 2020”.
Proprio come è spiegato nel passaggio successivo, la misura ha la funzione di evitare un accumulo di persone negli uffici aperti al pubblico.
Sarebbe infatti complicato riuscire a far riuscire alle persone a tenersi ad un metro di distanza gli uni dagli altri e comunque è meglio evitare qualsiasi rischio.
Una misura che non comporterà nessuna spesa ulteriore per lo Stato, quindi una volta firmato il decreto entrerà il vigore.
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