Come ottenere l’indennità colf in 4 mosse | Stranieri d’Italia

Indennità colf in 4 mosse – A partire da lunedì i collaboratori domestici potranno presentare la domanda per poter ottenere l’indennità di 500 euro precedentemente introdotta dal decreto rilancio.

Per quanto riguarda i mesi di aprile e maggio (per un totale di 1.000 euro).

Per la richiesta bisogna farla attraverso l’Inps con il sito internet oppure il call center, però in caso contrario ci si può rivolgere a un patronato che si occupa di effettuare una procedura per conto del richiedente.

Nel caso venga scelta la procedura online, bisogna avere:

Il Pin, va ricordato, serve anche se si ricorre al call center.

Indennità colf: Login e dati personali

Nel caso si decisa di eseguire un percorso online, bisogna iniziare dalla pagina pre-home del sito Inps dove in questi giorni sono presenti i principali servizi e news legati all’emergenza Covid.

In seguito si arriva alla procedura per la vera e propria domanda.

Il sistema, successivamente al riconoscimento dell’utente, procede ai dati anagrafici necessari per la richiesta. In caso di errori è necessario passare all’area anagrafica della sezione riservata del sito e poi ritornare alla procedura.

Da leggere: Novità Bonus da 1000 euro a maggio diventerà selettivo!

Quali sono i requisiti per ottenere l’indennità?

Bisogna auto dichiarare il possesso di tutti i requisiti richiesti, spuntando le relative caselle. Per ottenere l’indennità è necessario non:

  1. Partite Iva e co.co.co iscritti alla gestione sperata Inps (articolo 27);
  2. Commercianti;
  3. Artigiani e coltivatori diretti (28);
  4. Lavoratori stagionali di turismo o terme (29);
  5. Operai del settore agricolo (30);
  6. Lavoratori dello spettacolo (38).
  1. Professionisti;
  2. Lavoratori intermittenti;
  3. Collaboratori occasionali;
  4. Venditori porta a porta, stagionali non del turismo e terme (articolo 44 del Dl 18/2020).

Da leggere: Reddito di cittadinanza in scadenza: Lavorare in ogni parte d’Italia

Indennità colf: Come avviene il pagamento?

Nel momento in cui si supera questa fase, si deve indicare la modalità di accredito dei soldi. Le opzioni disponibili sono:

Se non viene scelta quest’ultima opzione, l’Iban, che può anche essere riferito a un conto/carta straniero, bisogna associarlo a uno strumento intestato a chi sta presentando la domanda.

Questa equivalenza viene verificata dall’Inps prima che venga effettuato l’accredito.

La modalità del pagamento può cambiare in seguito alla presentazione della domanda, a patto che avvenga prima dell’erogazione, rientrando sempre nell’area dedicata.

Da leggere: Affitto in contanti 2020: Pagamento canone con assegno obbligatorio?

Invio e monitoraggio:

Si può dare un’ultima occhiata alle informazioni precedentemente inserite e spedite la domanda oppure direttamente uscire dalla procedura.

La pratica resterà salvata come bozza, che rimarrà disponibile per una ulteriore verifica prima della presentazione.

Quando si effettua questo invio, viene di seguito rilasciata una ricevuta con all’interno un codice identificativo, che non è però il protocollo della domanda.

Quest’ultimo viene rilasciato di seguito e in un secondo momento inviata una notifica tramite un sms o un messaggio di posta elettronica all’interessato.

In quel momento si può rientrare nella sezione dedicata del sito internet e scaricare la ricevuta della domanda con il numero di protocollo che la segue. La pratica viene messa in lavorazione di seguito, anche se non è presente la protocollazione.

All’interno della sezione dedicata, attraverso la funzione “consultazione stato pratica e pagamenti”, si può monitorare in che fase si trova la domanda:

  1. Bozza;
  2. Presentata;
  3. Protocollata;
  4. Respinta;
  5. Accolta;
  6. Accolta liquidata (pagamento ordinato);
  7. annullata (su richiesta dell’interessato tramite la funzione disponibile online).

 I nostri visitatori hanno letto anche:

Exit mobile version