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Bonus Irpef 100 euro, rischio restituzione: Ecco per chi!

L’emanazione del Bonus Irpef 100 euro è partita però a fine anno l’Inps potrebbe chiedere indietro a un milione e mezzo di lavoratori, per intero o in parte, l’ex bonus Renzi da 100 euro.

Bonus Irpef 100 euro, rischio restituzione: il problema

Ciò riguarda i lavoratori dipendenti con un reddito tra i 28 mila e i 40 mila euro.

Da una parte il sostegno in busta paga viene destinato a coloro che hanno un reddito tra gli 8.145 e 26.600 euro, fu aumentato di 20 euro e portato a 100 netti.

Invece dall’altra, viene introdotto il bonus anche per coloro che guadagnano tra i 28 mila e i 40 mila euro dal valore di 100 euro decrescenti fino ad azzerarsi a 40 mila euro.

Però, nel caso in cui il primo criterio fino a 28 mila è un credito d’imposta, il secondo è invece una detrazione, che in quanto tale viene calcolata dal datore come sostituto d’imposta in base al reddito erogato in busta paga.

A questa misura avranno diritto anche le persone che percepiscono:

  • La Naspi;
  • L’indennità di disoccupazione Dis-Coll;
  • I disoccupati del settore agricolo;
  • I neo genitori che chiedono un congedo parentale;
  • Coloro che ricevono un assegno per attività socialmente utili o svolgono attività di tirocinio.
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Secondo importi così ripartiti:

  • 100 euro al mese per redditi annui tra 8.174 euro e 28 mila euro;
  • Fino a 80 euro al mese per redditi tra 28 mila euro e 35 mila euro;
  • Meno di 80 euro al mese per redditi annui tra 35 mila e 40 mila euro;
  • Nessun bonus per redditi superiori a 40 mila euro.

Bonus Irpef 100 euro, rischio restituzione: le proteste del sindacato

La Uil ha inoltre avvertito che “il bonus 100 euro non deve essere assolutamente toccato perché costituisce un primo taglio delle tasse ai lavoratori dipendenti che sono da sempre i più fedeli contribuenti del fisco”.

Per questa ragione il sindacato ha minacciato la mobilitazione e richiede modifiche da parte del legislatore:

“Ci fu assicurato che sarebbero stati introdotti tutti gli accorgimenti legislativi per evitare questo rischio. Oggi, in presenza di questa eventualità chiediamo al governo ed al parlamento di introdurre tutti i correttivi volti a salvaguardare l’efficacia di questo intervento anche in vista della più complessiva, annunciata, riforma fiscale”.

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