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In Italia la stagione dedicata ai bonus anti-covid 2020, a quanto pare, svolge al termine.
In quest’anno si è passato dal reddito di emergenza al bonus 600 euro, dai contributi a fondo perduto per le aziende al bonus 1000 euro.
La voce che circola che i bonus emanati in questo periodo siano giunti a termine sono stato effettuati dalla Corte dei Conti.
Bonus anti-covid 2020: la caduta per via delle condizioni economiche
Successe, che nel periodo della pandemia e del suo picco raggiungo del Virus, lo Stato italiano ha emesso di bonus per aiutare i nuclei familiari e le aziende che erano in difficoltà economica.
In questo momento, invece, la Corte dei Conti l’erogazione dei bonus sarebbe da collegare alle condizioni economiche di chi ne fa richiesta.
Politiche del lavoro: ecco che ne pensa Corte dei Conti
A parte la manovra sui bonus anti covid, la corte ha deciso di rendere più facile le politiche che riguardano la tutela per l’inserimento al mondo del lavoro.
Quando iniziò la pandemia per il Coronavirus, è stato l’istituto Inps a fornire in prima linea le erogazioni delle indennità anti-covid.
In più è stata erogata la cassa integrazione ordinaria anche se al momento vi è il divieto per il licenziamento.
Emanare dei bonus, è stato anche soggetto di molte discussioni, visto che molti parlamentari hanno usato il bonus 600 euro.
Tutto ciò nonostante ricevessero degli stipendi mensili del valore di migliaia di euro.
Sempre nella categoria del lavoro, la Corte dei Conti sostiene che occorre cambiare anche le politiche di sostegno al lavoro per le regioni del Sud.
Ovvero, la decontribuzione per le imprese del Mezzogiorno che assumono ragazzi giovani che ad oggi ormai sembra una cosa appartenente al passato.
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