Bonus 1000 Euro: ecco chi può richiederlo all’INPS

Il bonus 1000 euro per l’emergenza Covid-19 è confermato dal decreto Rilancio e potrà essere trasformato in legge.

Per il testo pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale ed emanato dal decreto Rilancio del 2020, il bonus 1000€ è rivolto, da maggio, ai lavoratori che hanno certi requisiti.

Tratteremo oggi a chi spetta questo bonus, in quali tempistiche arriva e come fare la domanda all’INPS.

Ricordiamo, inoltre, che il decreto  aveva già presentato il bonus 600 euro nel mese di aprile che diventa di 1000 euro  a partire da maggio.

Come fare la domanda per il bonus 1000€?

Come comunica l’INPS con la circolare dell’8 luglio 2020, coloro che possiedono la partita IVA devono fare la domanda del bonus 1000 euro.

Siccome devono provare con documentazione che il reddito sia diminuito del 33%.

Possono richiedere il bonus 1000 euro di maggio:

Da leggere: Novità Bonus 600 euro: Chi ha diritto alla riforma?

A chi non è rivolto il bonus?

Coloro che hanno smesso di lavorare nel settore turistico tra il 1 gennaio e il 17 marzo 2020 in maniera involontaria, che non abbiano pensione, né disoccupazione NASPI nel momento in cui è entrato in vigore il bonus.

Essi non devono richiedere nulla perché sarà accreditato automaticamente.

Come fare la domanda per il bonus 1000 euro?

I possessori della partita IVA e coloro che lavorano nel settore del turismo possono fare la domanda del bonus tramite il sito INPS.

Ecco come fare:

Vedrete riassunte tutte le richieste effettuate, anche la categoria bonus 1000 euro riguardanti la partita IVA.

Bonus 1000 euro: chi può richiederlo?

Possono fare la richiesta del bonus da maggio:

Ricordiamo che nel decreto possono ottenere il bonus 1000 euro anche gli operatori sanitari.

Da leggere: Partita Iva, nuovo bonus fino a 1.200 €: Come ottenerlo!

Quando arriva il pagamento?

Secondo quanto detto dal ministro dell’Economia Gualtieri, il bonus 1000 euro doveva essere accreditato a giungo cosa che ancora ad oggi non è avvenuta.

I professionisti, ormai, sono su tutte le furie per i ritardi che si fanno sempre più pesanti.

Soprattutto che i lavoratori sono fermi a causa del lockdown e che la 3 fase sembra sempre più lontana per paura di un nuovo elevato contagio.

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