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Bonus 1000 euro Draghi: Si con il Decreto Ristori 5!

Il Bonus 1000 euro Draghi per i lavoratori che hanno una partita IVA, e per coloro che sono privi, saranno inclusi all’interno del Decreto Ristori 5 che sarà approvato dal nuovo Governo Draghi.

Il Decreto ha lo scopo di contare sui fondi per un valore che equivale a 37 miliardi di euro.

Questi dovranno aiutare i lavoratori, imprese e famiglie italiane.

Il Governo Draghi si è occupato di confermare l’emanazione del Bonus 1000 euro con il prossimo Decreto Ristori 5.

Il nuovo contributo andrà ai titolari di partita IVA, ma anche ai lavoratori autonomi o stagionali, che non sono titolari di una partita IVA.

L’ampliamento della platea dei beneficiari ha lo scopo di aiutare tutti i lavoratori che erano rimasti tagliati fuori dagli ammortizzatori o dai precedenti bonus.

Quali sono i requisiti del Bonus 1000 euro Draghi?

Il Bonus da 1000 euro verrà erogato ai lavoratori che sono in possesso dei requisiti richiesti.

Ed invece non sarà preso in considerazione il codice ATECO di appartenenza, ma solo la perdita percentuale del fatturato annuale relativo agli anni di imposta precedenti.

I requisiti per quanto riguarda i titolari di partita IVA, e i lavoratori autonomi o stagionali, sono i seguenti:

  • Sono in possesso di una partita IVA da almeno 3 anni;
  • Hanno un reddito annuo inferiore ai 50.000 euro;
  • Sono in regola con il versamento dei contributi all’INPS;
  • Hanno subito una perdita di fatturato di almeno il 33% nel 2020 riconducibile all’emergenza Coronavirus.
Da leggere:  Voucher e bonus coronavirus: Ecco quali e come ottenerli!

I beneficiari del bonus dovranno inoltre attestare di non ricevere altri contributi o prestazioni dal governo.

Requisiti per lavoratori autonomi o stagionali:

Il Bonus 1000 euro sarà in grado di aiutare anche i lavoratori autonomi o stagionali senza partita IVA, nonostante siano titolari di contratti autonomi occasionali.

I requisiti che vengono richiesti sono:

  • Avere un contratto di lavoro attivo tra il 1 gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020;
  • Aver ricevuto almeno un contributo mensile dalla Gestione separata dell’INPS nel periodo indicato;
  • Non essere iscritti alle forme previdenziali obbligatorie ma alla Gestione separata.

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