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Aumento età pensioni dal 2023 – A partire dal 1° gennaio 2023, l’età per poter ottenere la pensione subirà un aumento, e sarà inoltre adeguata alle stime di vita dell’Istat.
L’Inps ha bloccato l’aumento dell’età pensionabile prevista per adeguamento alla speranza di vita Istat che era previsto per il 2021/2022 con la circolare numero 19 del 2020.
Tutto però fino alla fine del 2022, quindi, non saranno previsti cambiamenti sostanziali ai requisiti di accesso previsti per ogni forma di pensione.
Quindi a partire da quella data, sempre che non intervenga un nuovo blocco, l’età pensionabile sarà adeguata alle stime di vita dell’Istat.
Aumento età pensioni dal 2023: cosa succederà?
I rilevamenti Istat hanno registrato un aumento della speranza di vita della popolazione minimo, quindi pari a zero, ai fini dell’adeguamento dei requisiti pensionistici.
La circolare numero 19/2020:
“Rende noto che, a decorrere dal 1° gennaio 2021. I requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici adeguati agli incrementi alla speranza di vita non sono ulteriormente incrementati.
Così come previsto dal decreto 5 novembre 2019 del Ministero dell’Economia e delle finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali”.
Ciò vuol dire che i lavoratori che hanno maturato i contributi e l’età per la pensione nel biennio 2021-2022 non avranno nulla da temere e vi potranno accedere senza alcun problema.
A partire dal 2023 ci sarà un aumento dell’età pensionabile adeguato alla stima di vita dell’Istat.
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Come funziona l’aumento dell’età pensionabile?
La Legge di Stabilità 2017 è poi diventata in un secondo momento, il metodo di confronto con gli anni precedenti.
Ed ha stabilito che gli adeguamenti in negativo non siano applicati direttamente ma conguagliati con successivi aumenti.
L’aumento, previsto dunque dalla riforma Fornero del 2012, prevede che l’età delle pensioni oggi subisca un aumento di 3 mesi ogni 2 anni.
Aumento età pensioni dal 2023, a 67 anni è scattato il 1 gennaio 2019 e sarebbe in vigore fino alla fine del 2020. Con il nuovo decreto sarà valido anche nel biennio 2021-2022.
Sebbene venga effettuata per il biennio 2023-2024 e il requisito, secondo la legge potrà aumentare al massimo di 3 mesi, arrivando quindi a 67 anni e 3 mesi tre mesi.
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Aumento età pensioni dal 2023: Quali forme sono escluse?
In questo momento, però, la pensione anticipata ordinaria e la pensione con la quota 41 sono esclusi da questi aumenti, dato che per tali misure viene prevista la permanenza dei requisiti attuali fino al 2026.
Fino a questa data, si potrà procedere ad accedere alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini (41 anni e 10 mesi di contributi per le donne) e alla quota 41 con 41 anni di contributi più il possesso degli altri requisiti richiesti.
Aumento pensioni dal 2029: quali sono i requisiti oggi ?
Oggi, i requisiti per accedere alla pensione sono pensione:
- Di vecchiaia ordinaria: 67 anni di età con 20 anni di contributi;
- Di vecchiaia contributiva: 71 anni di età ed almeno 5 anni di contributi;
- Anticipata contributiva: 64 anni di età e 20 anni di contributi.
Dal 2023 i requisiti dovrebbero essere, pensione:
- Di vecchiaia: 20 anni di contributi e 67 anni e 3 mesi di età;
- Di vecchiaia contributiva: 5 anni di contributi e 71 anni e 3 mesi di età;
- Anticipata contributiva: 20 anni di contributi e 64 anni e 3 mesi di età.
Questo anche per quanto riguarda i bienni successivi. Se l’aumento dell’età pensionabile stabilito dalla Legge Fornero prevede 3 mesi in più ogni biennio.
Un aumento dell’età della pensione sarà previsto anche per il biennio a partire dal 1 gennaio 2025 quando per accedere alle diverse misure serviranno:
- 67 anni e 6 mesi più 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia;
- 71 anni e 6 mesi per la pensione di vecchiaia contributiva che richiede anche almeno 5 anni di contributi;
- 64 anni e 6 mesi per la pensione anticipata contributiva, con 20 anni di contribuzione versata.
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