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Quali sono le tempistiche per vedersi accreditato il rimborso Irpef in busta paga ottenuto grazie al 730 e alla dichiarazione dei redditi?
In quest’anno avverranno un po’ di cambiamenti rispetto all’anno precedente. La data in cui arriverà il livellamento, è molto legata a quella di invio della dichiarazione dei redditi.
Di conseguenza è di estrema importanza ricordare che prima si presenta il 730, prima arriveranno i soldi direttamente in busta paga.
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Busta paga e rimborso Irpef: pesa la data del 730
Per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2020, sono state cambiate le regole per effettuare i rimborsi fiscali, inclusi quelli dell’Irpef, e del loro accredito in busta paga.
Nel 2019, i rimborsi che sono stati ottenuti grazie al 730, erano accreditati in busta paga già durante il mese di luglio. Per i lavoratori che sono dipendenti e nel corso del mese di agosto per i pensionati.
La quarantena e l’emergenza coronavirus hanno modificato solo in parte queste scadenze, che hanno dovuto subire degli adeguamenti precedentemente dettati dalla pandemia.
Chi saranno i fortunati e chi sarà lo sfortunato?
Chi si darà da fare in prima persona, per presentare la dichiarazione dei redditi, quindi, riceverà anche per primo il rimborso Irpef in busta paga.
Le prime persone che riceveranno i soldi saranno i contribuenti che sono stati in grado ad inviare il modello 730 entro la fine del mese di maggio.
Bisogna anche ricordare che la dichiarazione dei redditi può essere trasmessa per via telematica dallo scorso 14 maggio. Il modello 730 precompilato è diventato consultabile a partire dallo scorso 5 maggio.
In questo anno la scadenza per poter trasmettere il 730 è stata fissata al 30 settembre 2020, mentre solitamente scadeva il 23 luglio.
Naturalmente, se contiamo tutte queste news, anche il calendario del rimborso Irpef è variato e deve, per forza, essere legato alle tempistiche in cui ogni singolo contribuente ha deciso di inviare il modello 730.
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Quando arriva il rimborso Irpef in busta paga?
Bisogna ricordare anche che, solamente la presentazione del modello 730 permette di calcolare perfettamente le tasse che si devono pagare al fisco.
Se si termina l’iter per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi si potrà sapere se si dovranno pagare dei conguagli. Oppure, sulla base della totalità dei redditi percepiti, si avrà diritto a delle detrazioni fiscali e in quale importo.
A questo punto se si è in credito verrà rimborsata l’Irpef in busta paga. Questo, ovviamente, vale per i lavoratori dipendenti.
Per la prima volta, non ci sarà una data unica entro la quale l’Agenzia delle Entrate dovrà provvedere a riconoscere i conguagli Irpef.
Sono stati previsti sei slot temporali con sei periodi diversi entro i quali saranno accreditati i rimborsi Irpef.
Le prime persone che riceveranno i soldi in busta paga saranno quelli che hanno inviato il modello 730 entro il 31 maggio 2020. Saranno in grado di ricevere il rimborso Irpef a luglio.
Inoltre le tempistiche dei rimborsi Irpef sono collegati ai nuovi termini entro i quali i CAF, ed i professionisti comunicheranno i dati all’Agenzia delle Entrate.
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Eccoli in sintesi, entro il :
- 15 giugno dovevano essere comunicati i risultati finali delle dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
- 29 giugno, per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
- 23 luglio, per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
- 15 settembre, per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
- 30 settembre, per quelle presentate dal 1° al 30 settembre.
Verranno versati sulla prima busta paga, i rimborsi Irpef, utile a partire dal mese successivo a quello in cui il datore di lavoro, o il sostituto d’imposta ha ricevuto tutta la documentazione ed il prospetto di liquidazione.
Nel mese di ottobre oppure quello di novembre potrà arrivare il rimborso Irpef, nel caso in cui il modello 730 sia presentato nel corso del mese di settembre.
Rimborso Irpef: se non ho il sostituto d’imposta?
Determinate specifiche regole sono state previste nel caso in cui il lavoratore presenti la dichiarazione dei redditi e non riesca ad ottenere il sostituto d’imposta. E forse non è possibile ottenere il rimborso in busta paga.
In questa determinata situazione bisognerà comunicare all’Agenzia delle Entrate le proprie coordinate bancarie.
E bisogna rispettare ad ogni volta le tempistiche che abbiamo ricordato in un primo momento, il rimborso Irpef sarà riconosciuto attraverso l’accredito diretto sul conto corrente.
Nel caso contrario, però solamente per gli importi inferiori i 1.000 euro, l‘Agenzia delle Entrate dovrà provvedere all’invio di una comunicazione al titolare del rimborso, e lo inviterà a presentarsi in un ufficio postale per riscuotere il conguaglio in contanti.
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