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Protocollo di sicurezza: Ecco chi tornerà a lavorare il 4 maggio

Protocollo di sicurezza – Oltre 2,5 milioni di italiani dovranno tornare al lavoro a partire dal 4 maggio. Qui troverete tutto ciò che c’è da sapere sul rientro in ufficio e la riapertura di negozi, delle aziende e delle fabbriche nella Fase 2.

Protocollo di sicurezza: Chi tornerà a lavorare il 4 maggio e come lo farà?

Nell’attesa delle ufficiali indicazioni per poter ripartire con la tanto rinomata Fase 2, il vertice Conte-Colao è già stato in grado di definire determinate linee guida per il ritorno al lavoro in totale sicurezza.

A partire dal 4 maggio dovranno tornare a lavorare dalle 2,7-2,8 milioni di italiani, ha annunciato il Governo. Però coloro che svolgeranno varie attività lavorative in Italia saranno molti di più. Sempre se si prendono in considerazione tutti coloro che lavorano in modalità smart working.

Vittorio Colao, ovvero il capo della task force (ed ex AD della vodafone) per la ricostruzione, è stato capace di presentare a Conte un documento che in grado di riportate i requisiti che sono necessari per poter ripartire.

A cominciare da un protocollo per quanto riguarda i mezzi pubblici all’aggiornamento del protocollo di sicurezza che è stato firmato con i sindacati. Fino ad un approvvigionamento di mascherine e dispositivi di sicurezza per tutti coloro che lavorano.

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Chi invece è già in possesso di tutto (mascherine, spazi affinché si possa garantire il distanziamento sociale, lavoro per turni ecc…) sarà in grado di tornare al lavoro a partire dal 27 aprile, ha concluso il manager.

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Chi tornerà a lavorare prima del 4 maggio?

In seguito ad una probabile apertura che si dovrebbe fare entro il 27 aprile per le attività “a basso rischio”. Come per esempio aziende della moda, mobilifici, cantieri edili e settore automotive, il 4 maggio sarà il turno delle attività di estetica.

Avranno la possibilità di tornare al lavoro parrucchieri, tatuatori ed estetisti che lavoreranno, però, solo su appuntamento. Ma più importante dovranno usare dispositivi e misure anti-contagio simili a quelli del settore sanitario.

Per quanto riguarda la riapertura delle attività di acconciatura ed estetica, Confartigianato ha proposto misure come la ricezione di:

  • Solamente un cliente per volta;
  • Orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti;
  • Utilizzo costante della mascherina;
  • Guanti;
  • Occhiali protettivi o visiera;
  • Messa a disposizione di soluzioni disinfettanti in corrispondenza di tutte le postazioni di lavoro;
  • Sanificazione dei lettini e utilizzo di soprascarpe e camici monouso.

Anche i bar e i ristoranti saranno in grado di riaprire tra il 4 e l’11 maggio, però i locali dovranno garantire la distanza di oltre un metro per i posti a sedere. Per quanto riguarda maggio è troppo presto per cinema, teatri, palestre e sale giochi dove il raggruppamento delle persone è molto più alto.

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Rientro in ufficio: cosa cambia dal 4 maggio con protocollo di sicurezza?

Con la Fase 2 si aspettano le nuove notizie per quanto riguarda gli uffici e le aziende, che in caso volessero riaprire dovranno garantire il rispetto di standard e regole di sicurezza.

Molti cambiamenti attendono i lavoratori, infatti si parla dell’occasione di introdurre l’obbligo di misurare la febbre prima di entrare in servizio. E aspettiamoci anche l’utilizzo generalizzato di guanti e mascherine per potersi proteggere.

Ad oggi giorno Roberto Guerra, (direttore vicario dell’OMS) ha sottolineato che il bisogno di mascherine dipenderà da quando si prevede di riaprire l’attività lavorativa svolta. “In quanto ci sono persone a cui non ne basta una e la devono cambiare ogni tot ore”.

I vari negozi, come gli uffici, dovranno essere in grado di fornire gel e prodotti disinfettanti e avere un medico a cui affidarsi in caso di necessità.

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Come si andrà al lavoro nella Fase 2?

Però per essere in grado di consentire alle persone di tornare al lavoro in totale sicurezza si dovrà sanificare ogni giorno i mezzi pubblici e rimodularne il servizio. In particolar modo nelle grandi città dove bus, tram e metro sono presi frequentemente.

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Per fare un esempio a Roma Atac si sta pensando di limitare gli ingressi e studiare percorsi alternativi nelle stazioni. Affinché si possano evitare i contatti tra chi esce e chi entra, aumentare i controlli e potenziare il servizio.

Parlando invece degli autobus si fa strada l’idea “bus a numero chiuso”, con non più di 20 passeggeri su ogni mezzo. Anche se per coloro che conoscono la situazione mezzi pubblici a Roma ( e non solo) sa che una misura del genere potrebbe essere irrealizzabile.

Proprio per questo motivo, ha spiegato il presidente di Roma servizi Stefano Brinchi “Puntiamo anche sull’effetto dello smart working e sulla differenziazione degli orari di apertura di negozi e uffici”.

Per la Fase 2 si sta pensando infatti a eliminare le ore di punta, alla possibilità di entrare in ufficio anche alle 11 e di lavorare a turni. Ed inoltre attivare le aperture serali per i negozi e le fabbriche che prevedono un’apertura h24 dato che non tutti potranno lavorare contemporaneamente alle catene di montaggio.

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