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Come funziona lo sfratto? E come poterlo evitare?

Come funziona lo sfratto? Con lo sfratto intendiamo un procedimento che serve al proprietario di una casa per essere sicuro di riappropriarsi dei canoni d’affitto che gli inquilini hanno smesso di pagare.

E poter ottenere la consegna della casa.

Si sarà in grado di procedere con lo sfratto solamente in presenza di un contratto di affitto regolare, che evidenzia la somma che l’inquilino dovrà pagare ogni mese all’intestatario della casa.

Questo canone offre la possibilità agli inquilini di vivere nell’immobile in affitto.

Nel caso in cui il padrone non riesca ad ottenere il pagamento previsto allora bisognerà rivolgersi ad un giudice che ordinerà lo sfratto e il versamento delle somme che mancate

Però saranno gli ufficiali giudiziari ad intervenire nel momento in cui gli stessi inquilini si rifiutino.

Quando l’inquilino è moroso?

L’inquilino della casa diventa moroso se nel caso in cui:

  • Manca il pagamento del canone di affitto, basta anche solo una mensilità mancante dopo 20 giorni dal termine previsto dal contratto;
  • C’è un contratto di affitto che stabilisce l’importo del canone.
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Quali documenti servono?

Nel caso in cui il proprietario della casa decida di proseguire con lo sfratto degli inquilini, dovrà quindi presentare i documenti seguenti:

  • Copia del contratto di locazione registrato presso l’Agenzia delle Entrate;
  • Copia delle ricevute di pagamento e bonifici precedenti;
  • Copia degli eventuali solleciti e lettere di diffida inviati all’inquilino moroso.

Come funziona il Procedimento di sfratto?

Per primo di dovrà ricorrere alle soluzioni bonarie, e verrà dunque consigliato di fare delle richieste agli inquilini, al posto di procedere per vie legali.

Innanzi è bene inviare una lettera di diffida con una raccomandata.

Questa dovrà contenere l’intimazione al pagamento dell’affitto e un avvertimento che, nel caso in cui non di ricevi il pagamento si procederà per vie legali.

La stessa lettera dovrà contenere un termine entro il quale gli inquilini devono pagare i canoni non versati.

Sennò bisognerà rivolgersi ad un giudice competente, che dovrà emettere ingiunzione di pagamento e chiama gli inquilini in udienza a convalidare lo sfratto.

 

Cosa succede durante l’udienza di convalida dello sfratto?

All’udienza si potranno verificare varie situazioni:

  • L’inquilino non si presenta, ma l’assenza non è rilevante e il giudice emette ugualmente l’ordinanza di convalida e stabilisce la data dello sfratto;
  • Gli inquilini si oppongono alla convalida di sfratto, il giudice poi decide ragione e torto;
  • Gli inquilini convalidano lo sfratto e chiedono un “termine di grazia” (non più di 90 giorni) che serve loro per recuperare le somme e saldare il debito.
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Ogni persona potrà rivolgersi all’avvocato che vuole e che rispetti i suoi canoni, scelto anche in base ai costi.

E’ possibile evitare lo sfratto alla prima udienza?

All’udienza si potrebbero verificare vari ipotesi che potrebbero impedire lo sfratto:

  • Il locatore deve dimostrare che la morosità persiste, quindi se nel frattempo l’inquilino ha versato i soldi, potrà mostrare per contro al giudice le ricevute di pagamento e evitare la procedura;
  • Il giudice rigetta la richiesta di sfratto e dichiara chiuso il procedimento se il conduttore paga l’arretrato, con tutte le spese processuali e gli interessi;
  • Il conduttore può chiedere al giudice 90 giorni per trovare i soldi per pagare. Il magistrato concede il rinvio, che non può essere a meno di tre mesi. Alla seconda udienza, l’inquilino può pagare e quindi interrompere lo sfratto;
  • Alla prima udienza è possibile anche presentare un’opposizione.

È possibile impedire lo sfratto con opposizione?

Nel caso in cui il proprietario della casa, di fronte al giudice dimostra che persiste la morosità, però l’inquilino attiva la proposta all’opposizione allo sfratto, il giudice sospenderà il procedimento.

Però solamente nel caso in cui l’opposizione è fondata su una prova scritta.

Oppure esistano gravi motivi che permettono di ritenere che l’opposizione sia fondata.

Se invece questi elementi non ricorressero, di conseguenza il giudice dovrà pronunciare ordinanza di rilascio non impugnabile.

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E fissare così l’esecuzione del rilascio dell’immobile.

Quando ci si può opporre allo sfratto?

Il conduttore potrà opporsi allo sfratto nel caso in cui:

  • Dimostra che non c’è morosità o che è stata sanata;
  • Dimostra che esiste un credito nei confronti del proprietario di casa e quindi ne richiede la compensazione con il debito per i canoni di affitto non pagati;
  • Contesta l’ammontare delle somme richieste dal locatore.

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