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Aperta Sanatoria migranti – Finalmente confermato l’accordo sulle regolarizzazioni dei lavoratori stranieri e dei braccianti agricoli oltre a colf e badanti. Ed anche per gli italiani.
il ministro per il Sud Peppe Provenzano, ha scritto su Twitter dopo una lunga giornata di trattative con i 5 Stelle: “Non per le braccia, ma per le persone. Non era questione di bandierine, ma di dare risposte a chi aspettava da tempo legalità e diritti”.
L’accordo sulle #regolarizzazioni dei lavoratori è stato raggiunto. Anche per colf e bandanti. E anche per gli italiani. Non per le braccia, ma per le persone. Non era questione di bandierine, ma di dare risposte a chi aspettava da tempo legalità e diritti.
— Peppe Provenzano (@peppeprovenzano) May 12, 2020
L’ok è finalmente arrivato nonostante l’opposizione di Vito Crimi che non aveva nessuna intenzione di dare il suo placet alla sanatoria. Questo per non dover cedere sullo scudo penale e amministrativo ipotizzato per i datori di lavoro che regolarizzano i braccianti in nero.
Invece è molto soddisfatta, ovviamente, la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, che nel caso la sanatoria fosse stata respinta, avrebbe dato le sue dimissioni.
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Sanatoria per quali settori?
Una bozza richiedente lunghe discussioni tra le parti e che ha diviso la maggioranza. Ma, alla fine, il ciò è stato trovato.
La misura si applica per i seguenti settori lavorativi:
- Agricoltura;
- Allevamento;
- Zootecnia;
- Pesca;
- Acquacoltura;
- Assistenza alle persone affette da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza;
- Lavoro domestico.
Sanatoria: Come funziona la regolarizzazione ?
Per poter far fronte all’emergenza sanitaria i datori di lavoro che hanno fatto lavorare dei cittadini stranieri con il permesso di soggiorno scaduto potranno richiederne l’emersione e la regolarizzazione. Per poter far fronte alla stipula di un contratto di lavoro subordinato.
Questa misura riguarda anche tutti i cittadini italiani che hanno lavorato in nero. Potranno accedere a questa misura tutti i lavoratori che sono stati identificati con foto segnalazione prima dell’8 marzo del 2020. O che invece potranno dichiarare di aver risieduto in Italia continuativamente prima di quella data.
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Permessi di soggiorno temporanei: come si procederà per la regolarizzazione?
Si è deciso di procedere in due maniere differenti per la regolarizzazione.
Il primo metodo è attivato dal datore di lavoro che dichiara coloro che sono irregolari e sono già presenti sul territorio Italiano e che è stato foto segnalato dalle forze di polizia in Italia prima dell’8 marzo dell’anno scorso.
Allo straniero, dopo varie verifiche, verrà dato un permesso di soggiorno valido per la durata del contratto che potrà essere rinnovato se verrà prolungato il contratto o se ce ne sarà uno nuovo.
Il secondo metodo è il più discusso. Questa via riguarda per coloro che fanno lavori stagionali in agricoltura e hanno perso il lavoro in questa fase di crisi o coloro a cui è scaduto il contratto.
Queste persone potranno avere il permesso di soggiorno temporaneo. La ministra Bellanova lo chiede per i 6 mesi e la sua richiesta è appoggiata da Provenzano. Catalfo invece è contraria. Infine si è deciso di concedere il permesso di soggiorno di 3 mesi.
Da questa regolarizzazione sono esclusi i destinatari di provvedimenti di espulsione, i condannati e coloro che sono considerati “pericolosi per la sicurezza dello Stato”.
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Quando e come presentare domanda?
Le domande dovranno essere presentate dal 1 giugno al 15 luglio. Se invece a presentare la domanda fosse il datore di lavoro dovrà versare un contributo forfettario di 400 euro per ciascun lavoratore.
Sarà di 160 euro il contributo da versare nel caso la domanda venisse presentata dallo straniero stesso.
Le cause di esclusione dalla sanatoria:
Verranno escluse le domande dei datori di lavoro che sono stati condannati in passato per aver favorito dell’immigrazione clandestina o riduzione in schiavitù. Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro o se i lavoratori non saranno assunti in seguito alla regolarizzazione.
Invece verranno esclusi gli stranieri:
- A cui è stato imposto il decreto di espulsione;
- Quelli condannati anche in via non definitiva per uno dei reati previsti dall’articolo 380 del Codice penale;
- Che hanno contribuito a delitti contro la libertà personale;
- Oppure per il traffico di stupefacenti;
- Per lo sfruttamento della prostituzione;
- Ed infine per il favoreggiamento dell’immigrazione o dell’emigrazione clandestina.
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