Cittadinanza, Via libera in commissione al testo base sullo Ius scholae

Mercoledì 9 marzo la commissione Affari costituzionali della Camera ha adottato come testo base sulla riforma della cittadinanza quello presentato da Giuseppe Brescia del Movimento 5 Stelle, che prevede il cosiddetto ius scholae, ovvero la cittadinanza per chi ha fatto un percorso scolastico in Italia.

Il Parlamento favorevole allo “ius scholae”

Forza Italia vota a favore dello ius scholae, la legge sulla cittadinanza per i bambini figli di stranieri, nati e cresciuti in Italia, a patto che abbiano frequentato la scuola per almeno cinque anni. La proposta di Giuseppe Brescia, il presidente grillino della commissione Affari costituzionali, ha spaccato il centrodestra.

In commissione sì al testo da Pd, M5Stelle, Leu, renziani e forzisti. Coraggio Italia si è astenuta. I leghisti e Fratelli d’Italia hanno votato contro. Matteo Salvini e Giorgia Meloni non ne vogliono sentire parlare.

Se approvata, estenderebbe la possibilità di ottenerla ai bambini e alle bambine nati in Italia o arrivati prima di avere compiuto 12 anni, dopo aver frequentato le scuole per 5 anni.

Come funzionerà lo ius scholae?

Il testo prevede due semplici articoli. Potrà acquistare la cittadinanza italiana il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro i 12 anni che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia e che abbia frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici presso istituti del sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale.

Nuova legge sulla cittadinanza Ius Scholae

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