Proroga cassa d’integrazione 2021 e con essa anche il blocco dei licenziamenti. A rischio un milione di lavoratori.
Proroga cassa d’integrazione, primo decreto a novembre e conferma nella Legge di Bilancio 2021.
La proroga della cassa d’integrazione 2020 per le aziende che hanno esaurito le settimane a disposizione si aggiungerebbe, quindi, al quadro delineato dai diversi provvedimenti emergenziali a partire da marzo.
Proroga cassa d’integrazione, primo decreto a novembre:
La proroga cassa d’integrazione è una delle misure principali del pacchetto lavoro citate dal ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri durante la conferenza stampa di presentazione della Legge di Bilancio 2021 il 19 ottobre a Palazzo Chigi.
Proroga cassa d’integrazione: le prossime tappe della CIG per coronavirus sono due: a novembre ci sarà un decreto per permettere alle aziende che hanno esaurito anche le ultime 18 settimane messe a disposizione dal Decreto Agosto di beneficiare degli ammortizzatori sociali per tutto il 2020, mentre la Legge di Bilancio confermerà la possibilità di utilizzarli anche per il 2021 con un contributo addizionale in caso di perdite sotto il 20%.
Secondo le regole attuali, infatti, per le aziende che hanno già chiesto di beneficiare di tutte le settimane a disposizione resterebbe scoperto il periodo da novembre fino alla fine dell’anno.
Per assicurare una continuità alle imprese, si procederà in due momenti:
- Approvando un decreto per aggiungere settimane di CIG da novembre in poi;
- Riservando uno spazio agli ammortizzatori sociali nella Legge di Bilancio 2021.
Proroga cassa d’integrazione, primo decreto a novembre e conferma nella Legge di Bilancio 2021.
La proroga della cassa integrazione 2020 per le aziende che hanno esaurito le settimane a disposizione si aggiungerebbe, quindi, al quadro delineato dai diversi provvedimenti emergenziali a partire da marzo.
Dal 2021, invece, la cassa integrazione prevista dalla prossima Legge di Bilancio sarà impostata sullo stesso meccanismo selettivo introdotto dal Decreto Agosto:
- Sarà gratuita per le aziende che hanno subito un calo del fatturato pari o superiore al 20%;
- Con il pagamento di un contributo addizionale pari al 9% retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativo se il calo del fatturato è inferiore al 20%;
- Con il pagamento di un contributo addizionale pari al 18% senza calo del fatturato.
Per quanto concerne invece i licenziamenti si prospetta, al pari della CIG fino alla fine del 2020, un decreto per prevederne la proroga fino al 31 gennaio 2021 quando, a oggi, dovrebbe terminare lo stato di emergenza.
Salta invece l’ipotesi della tassa per i licenziamenti individuali che le aziende, secondo una prima ipotesi, avrebbero dovuto pagare e che sarebbe finita in un fondo per le politiche attive di reinserimento nel mercato del lavoro.
I sindacati tuttavia, proprio per il blocco dei licenziamenti, chiedono una proroga ulteriore.
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